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Concetti Chiave

  • Dopo le rivoluzioni del 1848-49, l'Impero asburgico tentò di ristabilire un sistema assolutistico, mentre la Prussia cresceva industrialmente e si proponeva come leader della nazione tedesca.
  • Otto von Bismarck, rappresentante degli Junker e primo ministro dal 1862, fu fondamentale per la modernizzazione dell'esercito e per la preparazione diplomatica che portò alla guerra contro l'Austria.
  • La guerra austro-prussiana del 1866 portò allo scioglimento della Confederazione germanica e alla creazione della Confederazione della Germania del Nord, favorendo l'espansione prussiana.
  • La guerra franco-prussiana del 1870-71 culminò con la sconfitta della Francia, la proclamazione dell'Impero tedesco e l'annessione delle province francesi di Alsazia e Lorena al Reich.
  • Dopo la vittoria, Bismarck si concentrò sul mantenimento dell'equilibrio europeo attraverso alleanze strategiche, isolando diplomaticamente la Francia e consolidando la Germania come potenza continentale.

Indice

  1. Riorganizzazione dell'impero asburgico
  2. Ascesa industriale della Prussia
  3. Ruolo degli Junker e Bismarck
  4. Conflitto con l'Austria
  5. Guerra franco-prussiana
  6. Nascita dell'impero tedesco
  7. Bismarck e l'equilibrio europeo

Riorganizzazione dell'impero asburgico

Dopo le rivoluzioni del 1848-49, l'Impero asburgico tentò di riorganizzarsi sulla base del vecchio sistema assolutistico: il potere tornò a concentrarsi nelle mani dell’imperatore e la Costituzione concessa nel 1849, fu revocata nel 1851.

Ascesa industriale della Prussia

Negli stessi anni la Prussia proponeva con autorità la sua candidatura alla guida della nazione tedesca, fidando soprattutto sulla forza trainante del suo sviluppo industriale e sulla stretta integrazione della sua economia con quella degli altri Stati germanici.

Già negli anni ’50 l’industria tedesca si era sviluppata con un ritmo che non aveva eguali in Europa. Questa espansione industriale si concentrarono soprattutto nella parte occidentale dello Stato prussiano.

Ruolo degli Junker e Bismarck

L’abolizione degli ordinamenti feudali non aveva scalfito il potere dei nobili latifondisti, gli Junker. La presenza ai vertici dello Stato di un ceto di aristocratici proprietari terrieri non ebbe però effetti negativi per il progresso economico e civile. Al contrario, autoritarismo politico e conservatorismo sociale si rivelarono componenti essenziali allo sviluppo tedesco.

L’artefice principale di questa politica fu il conte Otto von Bismarck, un tipico rappresentante degli Junker. Nominato primo ministro nel 1862 dal re Guglielmo I, Bismarck si impegnò a realizzare una riforma dell’esercito che prevedeva l’aumento degli organici e il prolungamento del servizio di leva.

Conflitto con l'Austria

Il primo ostacolo sulla via dell’unificazione era costituito dall’Austria che, se da un lato era parte di un impero plurinazionale, dall’altro era anche membro della Confederazione germanica. Prima di dichiarare guerra all’Austria, Bismarck svolse un abile lavoro di preparazione diplomatica, alleandosi col neocostituito Regno d’Italia e assicurandosi, oltre alla neutralità della Russia, anche quella di Napoleone III, che sperava in un indebolimento di entrambi i contendenti. Dalla parte dell’Austria si schierarono molti Stati minori della Confederazione germanica.

Cominciata nel giugno 1866, la guerra durò soltanto tre settimane. Giocarono a favore dei prussiani la perfetta organizzazione dell’esercito, la miglior qualità di armamenti e la tempestività degli spostamenti.

Si giunse così, ad agosto, alla firma della pace di Praga. L’Austria non subì mutilazioni territoriali, salvo quella del Veneto ceduto all’Italia. Ma dovette accettare lo scioglimento della vecchia Confederazione germanica. Gli Stati tedeschi situati a nord del fiume Meno entrarono a far parte di una nuova Confederazione della Germania del Nord presieduta da Guglielmo I. Nel 1867 l’Impero asburgico fu diviso in due Stati: uno austriaco e l’altro ungherese.

Guerra franco-prussiana

Uscita trionfatrice dalla guerra con l’Austria, la Prussia di Bismarck poteva accingersi a realizzare l’ultima fase del suo ambizioso programma: l’unificazione di tutti gli Stati della Confederazione germanica in un grande Reich tedesco. L’ultimo ostacolo sulla via dell’unità era rappresentato dalla Francia di Napoleone III, deciso a non consentire ulteriori ingrandimenti della Prussia. L’occasione per il conflitto fu offerta da una questione dinastica. Nel 1868 il trono di Spagna era rimasto vacante e la corona era stata offerta a un parente del re di Prussia. La prospettiva di un principe tedesco sul trono di Spagna spaventava ovviamente la Francia, che si sentiva minacciata di accerchiamento. Bismarck seppe sfruttare abilmente queste tendenze bellicose rilasciando, all’indomani di un incontro fra Guglielmo I e l’ambasciatore francese, un comunicato stampa formulato in modo volutamente provocatorio: vi si lasciava intendere che l’ambasciatore francese era stato messo alla porta dal re. Quel comunicato provocò in Francia un’ondata di furore nazionalistico e, il 19 luglio 1870, dichiarò guerra alla Prussia.

Nascita dell'impero tedesco

La Francia affrontò il conflitto con scarsa preparazione militare. L’esercito era nettamente inferiore a quello prussiano. Il 1° settembre l’esercito francese venne accerchiato a Sedan, presso il confine con il Belgio, e costretto ad arrendersi. Lo stesso imperatore cadde prigioniero dei tedeschi. Dopo una serie di sconfitte il governo fu costretto a chiedere l’armistizio, che fu firmato il 28 gennaio 1871.

Il 9 dicembre 1870 fu proclamato l’Impero tedesco e il 18 gennaio 1871 nella reggia di Versailles, luogo simbolo dei re di Francia, Guglielmo I fu incoronato imperatore tedesco. Infine, col trattato di Francoforte, firmato il 10 maggio 1871, non solo la Francia fu costretta a corrispondere una pesante indennità di guerra, ma dovette cedere al Reich l’Alsazia e la Lorena, due province di notevole importanza economica e strategica.

Bismarck e l'equilibrio europeo

Dopo la vittoria sulla Francia, Bismarck divenne il custode più geloso dell’equilibrio europeo e costituì un sistema di alleanze che aveva come scopo principale quello di impedire che la Francia potesse uscire dal suo isolamento diplomatico. A questo fine si alleò con l’Austria-Ungheria, con la Russia e con l’Italia.

Con 40 milioni di abitanti, una vasta disponibilità di materie prime, un’economia in continua crescita e un esercito di provata efficienza, il nuovo Stato tedesco nato dalla vittoria sulla Francia si presentava come la maggiore potenza continentale europea.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze delle rivoluzioni del 1848-49 sull'Impero asburgico?
  2. Dopo le rivoluzioni del 1848-49, l'Impero asburgico tentò di riorganizzarsi ripristinando il sistema assolutistico, concentrando il potere nelle mani dell'imperatore e revocando la Costituzione del 1849 nel 1851.

  3. Come si sviluppò l'industria tedesca negli anni '50 e quale fu il suo impatto?
  4. Negli anni '50, l'industria tedesca si sviluppò rapidamente, soprattutto nella parte occidentale dello Stato prussiano, grazie alla forza trainante dello sviluppo industriale e all'integrazione economica con altri Stati germanici.

  5. Quale ruolo ebbe Otto von Bismarck nell'unificazione della Germania?
  6. Otto von Bismarck, nominato primo ministro nel 1862, fu l'artefice principale della politica di unificazione tedesca, realizzando riforme militari e conducendo abilmente la diplomazia per superare ostacoli come l'Austria e la Francia.

  7. Quali furono gli esiti della guerra austro-prussiana del 1866?
  8. La guerra austro-prussiana del 1866 si concluse con la pace di Praga, in cui l'Austria accettò lo scioglimento della Confederazione germanica e la creazione della Confederazione della Germania del Nord sotto la guida prussiana.

  9. Come si concluse la guerra franco-prussiana e quali furono le sue conseguenze?
  10. La guerra franco-prussiana si concluse con la sconfitta della Francia, la proclamazione dell'Impero tedesco nel 1870, e il trattato di Francoforte del 1871, che impose alla Francia di cedere l'Alsazia e la Lorena al Reich tedesco.

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