Concetti Chiave
- Destra e Sinistra storica non sono partiti politici, ma raggruppamenti d'ispirazione liberale con origini e finalità diverse dal 1848.
- La Destra storica, guidata da figure come Cavour e Ricasoli, si concentra su politiche centralistiche e liberiste per unificare l'economia italiana.
- La Sinistra, invece, promuove il protezionismo e riforme sociali, con figure di spicco come De Pretis e Giolitti, favorendo l'ascesa delle classi popolari.
- Le differenze tra Nord e Sud vengono accentuate dalla politica economica della Destra, mentre la Sinistra si impegna nell'istruzione obbligatoria e nell'allargamento del suffragio.
- Le relazioni con la Chiesa variano: la Destra affronta la questione romana, mentre la Sinistra vede l'emanazione dell'Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII.
Per prima cosa bisogna dire che destra e sinistra storica non sono partiti politici ma raggruppamenti d’ispirazione liberale.
Indice
- Destra e sinistra storica
- Situazione economica post-unitaria
- Scelte economiche e politiche
- Politica fiscale e centralismo
- Questione sociale e brigantaggio
- La questione romana e il non expedit
- Crisi della destra e protezionismo
- Politica fiscale e trasformismo
- Mobilitazione sociale e suffragio
- Politica coloniale e alleanze
- Rapporto con la chiesa e Rerum Novarum
Destra e sinistra storica
Destra: concreta realtà storica italiana assunta inizialmente dal partito liberale moderato del 1848\49 ad opera di Cavour, opera in Italia dal 1861 al 1876
Sinistra: la denominazione trae origine dalla disposizione a sinistra di un parlamento nel secolo XIX.
Già dal 1848 si ebbe una sinistra con il partito democratico che differiva dalla destra nella metodologia politica per quanto rigarda la soluzione del problema dell’unità e indipendenza
Destra: espressione della borghesia liberale moderata, proprietari terrieri e industriali quali Cavour, Ricasoli, Rattizzi, Farini, Minghetti, La Marmora, Ricasoli II, Rattizzi II, Menobra, Lanza, Mingehtti II
Sinistra: imprenditori capitalisti e agricoli quali De Pretis (1876-87), Crispi, Zanardelli, Giolitti.
Situazione economica post-unitaria
Situazione economica: dopo l’unità d’Italia (1861), la penisola verte in uno stato di difficile condizione economica. Il problema grave è quello della necessità di un pareggio di bilancio pubblico, la necessità di creare un mercato unificato, realizzazione di una rete ferroviaria
Scelte economiche e politiche
Scelta economica: liberismo che conduce alla crisi della manifattura meridionale, mercato di sbocco per l’industria settentrionale. Si accentua il divario economico Nord-Sud.
Politica fiscale e centralismo
Politica fiscale: l'aumento del prelievo fiscale portò all'imposta sul macinato (1868) e ad un “corso forzoso” della banconota.
Scelta politica: l'indirizzo centralistico portò all'estensione dello statuto Albertino in tutta Italia e all'istaurazione di prefetti.
Questione sociale e brigantaggio
Situazione sociale: le differenze socio-economiche tra nord e sud portarono al problema della questione meridionale. C'erano, poi, il problema del brigantaggio, la questione della terra, la questione sanitaria ed il ristretto suffragio per le notazione Politiche.
Il brigantaggio: il governo l'affronta con l’occupazione militare e le leggi marziali. Con lo scopo di debellarlo, nel 1863 venne proposta la legge “pica”. Venne riformato il sistema scolastico e fatti finanziamenti statali alle superiori.
La questione romana e il non expedit
La questione romana: tentativo di annettere lo stato pontificio all’Italia, Rifiuto di Papa Pio IX con l’appoggio di Napoleone III. Nel 1864 l’Italia stipula nella “Concezione di Settembre” un accordo con la Francia perché questa ritiri le sue forze da Roma. Viene emanato Il “Sillabo” di Pio IX, raccolta di ottanta proposizione che la chiesa condanna in modo assoluto come incompatibile con la dottrina cristiana. Nel 1871, dopo la presa di “Porta Pia”, il governo italiano approva una serie di norme, la “Legge delle Guarentigie”, che garantisce alla chiesa la piena libertà di culto e la piena sovranità sul vaticano. Il Papa dichiara di ritenersi prigioniero dello Stato italiano e vieta a tutti i cattolici qualsiasi forma di partecipazione alla vita politica con il Non Expedit.
Crisi della destra e protezionismo
La politica liberista della destra induce una crisi delle manifatture centro - meridionali composta dalla crescita di nuovi settori produttori al nord. Si delinea un ceto imprenditoriale che richiede allo stato una precisa politica industriale. Questo portò alla crisi della destra.
Situazione economica: la grande crisi iniziata nel 1873 mette all’ordine del giorno l’adozione di scelte protezionistiche.
Scelta economica: protezionismo e tariffe doganali di protezione dell’industrie dell’agricoltura.
Politica fiscale e trasformismo
Politica fiscale: abolizione della tassa sul macinato.
Scelta politica: politica riformatrice. Il “Trasformismo” di De pretis comporta delle problematiche.
Mobilitazione sociale e suffragio
Situazione sociale: modifica della legge elettorale e ascesa delle classi sociali. Mobilitazione sociale. Viene accertata la realtà delle masse, studiate attraverso sistematiche inchieste sociali. Istituzione dell’istruzione obbligatoria. Venne attuata una legislazione sociale ed un allargamento del suffragio.
Politica coloniale e alleanze
La politica coloniale: la politica coloniale allontana l’Italia dalla Francia e l’avvicina alla Germania. Nuovo fenomeno del colonialismo. Nel 1882 venne creata la triplice alleanza formata da Austria, Germania e Italia. Disfatta di doganali e crisi della sinistra ed entrata in gioco di Crispi e nuova fase coloniale in Etiopia. Nel 1869 ci fu la disfatta di Adna.
Rapporto con la chiesa e Rerum Novarum
Rapporto con la chiesa: nel 1891, Papa Leone XIII emana l’Enciclica Rerum Novarum e viene riconosciuta l’esigenza di una più ecqua distribuzione delle ricchezze e la legittimità per i lavoratori di riunirsi e di organizzare sindacati, pur mantenendosi sul rispetto.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della Destra e Sinistra storica in Italia?
- Chi erano i principali esponenti della Destra e Sinistra storica?
- Quali erano le principali politiche interne della Destra storica?
- Come si sviluppò la politica estera della Destra storica?
- Quali furono le principali politiche della Sinistra storica?
La Destra storica ha origine dal partito liberale moderato del 1848/49, guidato da Cavour, operante dal 1861 al 1876. La Sinistra trae il nome dalla disposizione parlamentare del XIX secolo e si distingue per la sua metodologia politica riguardo l'unità e l'indipendenza.
La Destra era rappresentata da figure come Cavour, Ricasoli, e Minghetti, mentre la Sinistra includeva imprenditori come De Pretis, Crispi, e Giolitti.
La Destra si concentrava su un'economia liberista, con l'obiettivo di un pareggio di bilancio e la creazione di un mercato unificato, ma ciò accentuò il divario economico Nord-Sud e portò a problemi come il brigantaggio.
La Destra cercò di annettere lo stato pontificio, culminando nella presa di Porta Pia nel 1871 e l'approvazione della "Legge delle Guarentigie", ma il Papa si dichiarò prigioniero dello Stato italiano.
La Sinistra adottò politiche protezionistiche, abolì la tassa sul macinato, e promosse riforme sociali come l'istruzione obbligatoria e l'allargamento del suffragio, oltre a sviluppare una politica coloniale che portò alla triplice alleanza.