Concetti Chiave
- Hitler denunciò il trattato di Versailles come ingiusto e iniziò a violarne i termini per risolvere i problemi finanziari della Germania, avviando il riarmo e la produzione di armi proibite.
- Il riarmo e i lavori pubblici, come la costruzione di autostrade, portarono alla piena occupazione in Germania, ma il paese si indebitò pesantemente in vista di una futura guerra.
- Le leggi di Norimberga del 1935 formalizzarono il razzismo e l'antisemitismo, vietando i matrimoni misti e definendo chi era considerato ebreo basandosi su criteri biologici.
- La "notte dei cristalli" del 1938 segnò un'escalation nelle aggressioni contro gli ebrei, con la distruzione di negozi e sinagoghe e l'inizio di misure più severe contro la comunità ebraica.
- La Germania e l'Italia adottarono politiche razziste, con l'Italia che promulgò le leggi razziali, accentuando il razzismo già presente contro diverse etnie dopo la guerra d'Etiopia.
Indice
Hitler e il trattato di Versailles
Nell'immediato, Hitler doveva risolvere i problemi finanziari della Germania, quindi denunciò il trattato di Versailles, dicendo che rappresentava un trattato assolutamente inaccettabile e ingiusto nei confronti della Germania, quindi iniziò a violare tutti i punti del trattato, iniziando con il riarmo della Germania (il trattato prevedeva un limite nell'esercito tedesco, che doveva essere finalizzato esclusivamente alla protezione interna, e poi c'era anche il divieto di avere armi pesanti, tutto questo fu violato, il numero dei soldati fu notevolmente ampliato, e si iniziò la produzione delle armi che erano state proibite dal trattato).
Riarmo e disoccupazione in Germania
Questo naturalmente assorbi una parte della disoccupazione perché si passò alla produzione intensiva di acciaio e di tutti quei materiali che poi servivano per la guerra. Si avviarono anche una serie di lavori pubblici, come ad esempio la costruzione di una grandiosa rete autostradale, che certamente serviva a Hitler per propagandare l'efficacia del proprio governo, ma serviva anche per assorbire manodopera e soprattutto doveva servire per la risolvere il problema della disoccupazione, perché naturalmente in pochissimo tempo la Germania passò da avere 6 milioni di disoccupati addirittura a un deficit di occupazione (in pochissimo tempo ebbe la piena occupazione), però a che prezzo?
Debiti e piani di guerra
Il governo tedesco si indebitò, ma Hitler sin dal principio (persino nel Mein Kampf), sapeva benissimo che i problemi economici della Germania sarebbero stati risolti con la guerra. Nel 36 scrisse: "di qui a pochi anni dobbiamo essere pronti per entrare in guerra", perché chiaramente finanziare lavori pubblici, riarmare la Germania erano cose che potevano essere fatte con l'appoggio dell'alta borghesia, ma anche con le funzioni statali, e la Germania per poter finanziare questa straordinaria ripresa si indebitò, ma Hitler non aveva alcuna intenzione di saldare quei debiti, in quanto sapeva che la Germania sarebbe entrata in guerra di lì a poco. Nell’idea di Hitler, l'economia tedesca doveva diventare autosufficiente andando a conquistare tutto l'est europeo e anche I'Unione Sovietica.
Leggi di Norimberga e razzismo
Nel 1935 furono poi varate le leggi di Norimberga, che appunto rendevano operativi quei principi che già erano contenuti nel Mein Kampf (razzismo e antisemitismo). Erano leggi che vietavano i matrimoni misti tra ebrei e tedeschi, in quel momento però era anche difficile capire chi fossero gli ebrei e chi i tedeschi, questo perché la popolazione ebraica da secoli viveva in Europa ed era perfettamente integrata e mescolata con la popolazione tedesca. Insieme ai divieti, doveva essere anche definito chi fosse ebreo e chi no, perché appunto ebreo era considerato colui che aveva almeno 3 mogli ebree, chi ne aveva solo due era considerato ebreo solo se praticava anche la religione ebraica (il razzismo di Hitler era infatti un razzismo biologico e dunque non era basato sulla fede religiosa ma semplicemente sulla discendenza). Ai nazisti non importava se fossero famiglie laiche o religiose, erano ebrei e basta e per questo andavano discriminati.
Notte dei cristalli e persecuzioni
La situazione poi precipitò quando il 7 novembre del 1938, un giovane ebreo di origine tedesca uccise in Francia un diplomatico tedesco. Nei giorni successivi, nella notte tra il 9 e il 10 novembre, ci fu un'enorme aggressione a tutti i negozi ebraici, alle sinagoghe, e la notte prende il nome di "notte dei cristalli", perché prende il nome proprio dai vetri dei cristalli delle vetrine rotte. Da questo momento in poi le misure contro gli ebrei saranno rafforzate, infatti essi poi verranno deportati nei campi di sterminio (saranno confiscati tutti i beni degli ebrei e poi proibite alcune professioni, come in Italia si faceva con le donne, e infine poi saranno rinchiusi nei ghetti).
Razzismo in Italia e leggi razziali
Anzitutto nel 1938 abbiamo già parlato in Germania della "notte dei cristalli" e quindi dell'aggravarsi delle politiche razziste contro gli ebrei e nel 1938 furono varate anche in Italia le "leggi razziali", e quindi anche l'Italia divenne un paese razzista (il razzismo in Italia era già presente, non con l'obiettivo degli ebrei in particolare, ma anche dopo la guerra di Etiopia si andavano a sottolineare le differenze razziali tra italiani e etiopi, si cercò di evitare che gli italiani mescolassero il loro sangue con gli etiopi, tanto è vero che nella rivista "Difesa della razza", molte pagine sono dedicate al razzismo nei confronti dei neri, perché il problema italiano era la paura di una mescolanza del sangue italiano col sangue etiope nelle colonie.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni di Hitler in risposta al trattato di Versailles?
- Cosa prevedevano le leggi di Norimberga del 1935?
- Cosa accadde durante la "notte dei cristalli"?
- Qual era l'obiettivo economico di Hitler per la Germania?
- Come si manifestò il razzismo in Italia nel 1938?
Hitler denunciò il trattato di Versailles come ingiusto e iniziò a violarlo, riarmando la Germania e avviando lavori pubblici per ridurre la disoccupazione, pur sapendo che la guerra sarebbe stata necessaria per risolvere i problemi economici.
Le leggi di Norimberga vietavano i matrimoni misti tra ebrei e tedeschi e definivano chi fosse considerato ebreo, basandosi su criteri di discendenza piuttosto che religiosi, per attuare politiche razziste e antisemite.
Durante la "notte dei cristalli", tra il 9 e il 10 novembre 1938, ci fu un attacco massiccio contro negozi ebraici e sinagoghe, segnando un'escalation delle misure antisemite che portarono alla deportazione degli ebrei nei campi di sterminio.
L'obiettivo economico di Hitler era rendere la Germania autosufficiente conquistando l'Europa orientale e l'Unione Sovietica, finanziando la ripresa economica attraverso il riarmo e i lavori pubblici, senza l'intenzione di saldare i debiti accumulati.
Nel 1938, l'Italia adottò le "leggi razziali", diventando un paese razzista, con politiche che sottolineavano le differenze razziali, specialmente dopo la guerra d'Etiopia, per evitare la mescolanza del sangue italiano con quello etiope.