Concetti Chiave
- Negli anni '20, l'economia statunitense crebbe grazie alla produzione di massa e alle nuove tecniche pubblicitarie, culminando nel periodo noto come "i ruggenti anni '20".
- L'isolazionismo politico e la xenofobia caratterizzarono gli Stati Uniti, portando a leggi restrittive sull'immigrazione e al proibizionismo, che a sua volta favorì la criminalità organizzata.
- La politica economica repubblicana degli anni '20, con riduzione delle imposte dirette e deregulation, contribuì al "boom della borsa", ma anche alla successiva crisi di sovrapproduzione.
- Il crollo del mercato azionario nel "giovedì nero" del 1929 innescò una crisi finanziaria, con fallimenti bancari e disoccupazione diffusa, aggravata dalla mancata risposta della Federal Reserve.
- Le potenze europee reagirono diversamente alla crisi: la Gran Bretagna svalutò la sua moneta, la Francia mantenne il gold standard, e l'Italia adottò misure protezionistiche.
Tra il 1922 e il 1928 ci fu una crescita economica molto estesa negli Stati Uniti, grazie alla II rivoluzione industriale che permise la produzione di massa. Si cercò di aumentare il numero dei consumatori grazie alle nuove tecniche pubblicitarie innovative, le nuove forme di distribuzione come i grandi magazzini, e l'introduzione di pagamenti rateali. Ci fu un'ampia diffusione di energia elettrica e della apparecchiature radiofoniche. Nacquero il jazz e i night club, attività che aiutavano tutti i lavoratori a distrarsi dalla pesante vita lavorativa, al nuovo ritmo della società di massa. Questo periodo è ricordato come “i ruggenti anni '20”. Dopo la vittoria del repubblicano Warren Harding alle presidenziali del 1920 venne adottato un orientamento isolazionista (isolazionismo), cioè di soppressione dell'intervento nelle questioni di politica estera, continuando a curare esclusivamente gli interessi nell'area del Pacifico.
Xenofobia e proibizionismo
Politica repubblicana e boom economico
Il crollo del 1929
I provvedimenti delle maggiori potenze europee in seguito alla crisiIl provvedimento della Gran Bretagna in seguito alla grande crisi fu quello di svalutare la propria moneta per rendere le proprie merci nuovamente competitive, abbandonando il gold standard, ovvero il rapporto di convertibilità della moneta con l'oro.
La Francia decise invece di rimanere attaccata al gold standard, ovvero il rapporto di convertibilità della moneta con l'oro, soprattutto per questioni di prestigio. Fu adottata una politica deflazionistica, che porta ad una penalizzazione delle esportazioni francesi e ritarderà la ripresa economica al 1937.
In Italia venne accentuato il protezionismo, per quanto riguarda la vendita di alcol e tabacco, e l'intervento da parte dello Stato sull'economia (atteggiamento opposto ad una politica liberista). In Germania venne contenuta la spesa pubblica e compressi i salari, ma le politiche commerciali internazionali causarono un aggravamento della recessione. Gli Stati Uniti, oltre a quelli nazionali, avevano sospeso anche i crediti internazionali e a causa di questo alcune grandi banche tedesche fallirono nel 1931. Nel 1932 nella conferenza di Losanna venne confermata l'impossibilità da parte della Germania di riparare i debiti di guerra.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi del 1929?
- Come reagirono gli Stati Uniti alla crisi economica del 1929?
- Quali furono le conseguenze immediate del crollo della borsa nel 1929?
- Come risposero le maggiori potenze europee alla crisi del 1929?
- Quali furono gli effetti del proibizionismo negli Stati Uniti durante gli anni '20?
La crisi del 1929 fu causata dalla saturazione del mercato dovuta a un'eccessiva produzione e a una diminuzione degli acquisti di beni di consumo di lunga durata, culminando nel crollo del valore delle azioni il 24 ottobre 1929, noto come giovedì nero.
Gli Stati Uniti adottarono misure protezionistiche, come lo Smoot Hawley tariff act del 1930, per difendere l'economia interna, ma non abbassarono il tasso di interesse, il che avrebbe potuto aiutare a svalutare il dollaro e stimolare l'economia.
Le conseguenze immediate furono l'aumento dei debiti, la chiusura di molte banche, il panico tra i risparmiatori, la riduzione della produzione aziendale, il taglio dei salari e i licenziamenti di lavoratori.
La Gran Bretagna svalutò la propria moneta abbandonando il gold standard, la Francia mantenne il gold standard adottando una politica deflazionistica, l'Italia accentuò il protezionismo e la Germania ridusse la spesa pubblica e i salari.
Il proibizionismo portò alla nascita della criminalità organizzata, con la produzione clandestina, il contrabbando e la corruzione per eludere i controlli, e vide l'ascesa di figure come Al Capone.