Concetti Chiave
- La protesta popolare fu alimentata dal senso di tradimento provocato dalla classe borghese che deluse le speranze del 1830 e dalle difficili condizioni nelle fabbriche, dove il lavoro minorile era diffuso.
- L'urbanizzazione portò a spostamenti sociali e instabilità politica, rompendo i legami religiosi e familiari, mentre le zone popolari erano afflitte da malattie e criminalità.
- L'idea delle cooperative emerse nel 1847 come speranza di unire risorse per formare un capitale collettivo, sostenuta da figure come Cabet, sostenitore di una democrazia basata sull'educazione civica e la tecnologia.
- La società rurale era bloccata da cattivi trasporti e frazionamento della terra, con tecniche agricole inefficienti e analfabetismo, portando i contadini a proteste contro gli usurai e a un crescente anticlericalismo.
- Le tensioni nelle campagne furono alimentate da fattori come il codice forestale del 1827 e le imposte sul vino, minacciando la sopravvivenza agricola e distanziando ulteriormente i contadini dalla borghesia.
Indice
Protesta popolare e urbanizzazione
Protesta popolare: senso di tradimento provocato dalla classe borghese che deluse le speranze del 1830.
Divieto di associazione fra più di cinque persone.
Urbanizzazione provocò spostamenti sociali e instabilità politica; si ruppero i legami religiosi, familiari e locali.
Zone popolari invase da malattie e criminalità.
Condizioni degli operai e delle fabbriche
Nelle fabbriche il 40% degli operai erano donne e bambini: il lavoro dei bambini portava una bassissima alfabetizzazione.
Gli operai per l tanto lavoro avevano poca energia per organizzare scioperi.
Compagnons: associazioni di operai specializzati. La classe operai francese comunque non nacque nelle fabbriche ma nelle botteghe degli artigiani. Produzione casa – bottega.
Fabricantes: mercanti imprenditori che emettevano le ordinazioni e fornivano la seta grezza per la tessitura per poi rivendere il prodotto finito.
1834 – crisi che colpì i tessitori di seta soprattutto le donne, prostituzione e lavoro presso le fabbriche – convento.
Nacque l'idea delle cooperative (1847 – 4 ) con la speranza di unire le risorse dei singoli per formare un capitale collettivo.
Cabet e il socialismo utopista
Cabet: scrittore socialista utopista. Democrazia basata sulla educazione civica, la tecnologia moderna. Respinge la violenza e dava importanza alla religiosità. Sperava che la borghesia si sarebbe convertita al socialismo. (1848, fu costretto alla fuga)
Rapporti tra operai e movimento repubblicano
Complessi rapporti operai e movimento Repubblicano: questi dimostrarono simpatia per le cooperative e ci fu un avvicinamento. Cosa fondamentale per gli operai doveva essere l'istruzione. La classe lavoratrice non era omogenea ne sociologicamente ne ideologicamente: fu dunque difficile incanalare le diverse proteste in un movimento unitario.
1848: idea di far parte di una classe veramente produttiva e di chiedere i diritti al lavoro.
Campagna 45 - 47, pessimi raccolti. Vari modelli di sfruttamento della terra: dalle grandi tenute borghesi ai piccoli campicelli di contadini. Metà della terra apparteneva a 2,7 milioni di contadini, l'altra metà a medi e grandi proprietari i quali venivano affidate o coltivate da braccianti e servi.
Le campagne del Nora erano molto più produttive. Esistevano tre tipi di condizioni contadine: 1) contadini delle zone isolate, con un'agricoltura di semi sussistenza (Massiccio centrale e zone alpine) 2) kulaki, agricoltori e commercianti 3) strato intermedio per un mercato su piccola scala (nei borghi).
Situazione: società rurale bloccata per cattivi trasporti, frazionamento della terra - Tecniche inefficienti: analfabetismo mancanza di capitali - Scarsisso consumo di carne - Alcuni contadini si adattarono a fare altri lavori come girare per la Francia vendendo almanacchi e saltimbanchi, etc...alcuni per migliorare le proprie fattorie chiedevano dei prestiti agli usurai, con interessi del 30%. Nacquero delle sollevazioni contro questi usurai.
Declino dell'industria rurale e proteste
Con il declino dell'industria rurale a domicilio, i contadini mandavano le figlie a lavorare nelle fabbriche.
1827: codice forestale, venduto dalle foreste comunali a privati; controllo delle guardie forestali per i pascoli e la legna, ciò comportò un disastro per molti. Protesta che portò a pascoli illegali, furto della legna assalti contro le guardie.
Imposte sul vino riscosse dagli esattori. Tutto ciò minacciava la sopravvivenza degli agricoltura contadina, ciò era motivo di agitazione. Ciò che allontanava ancora di più i contadini dai borghesi era il problema della Lingua.
Religione e anticlericalismo
Religione: elemento dominante della cultura contadina; il sacerdote aveva anche la funzione di stregone. Stava decadendo invece la pratica religiosa formale. Ciò fu dovuto anche al fatto che vi era una forte penuria di pregi. Dove si svilupparono i villaggi, vicino alle vie di comunicazioni, gli abitanti erano poco praticanti, preferivano passare il tempo nei caffè. Spesso poi era il comportamento del clero ad aumentare anticlericalismo (preti legittimisti). Anche la diffusione dell'istruzione, nella persona del maestro laico, contribuì alla crescita dell'anticlericalismo.
Regione settentrionale: alfabetismo diffuso e agricoltura più avanzata.
1845 - 47, reazione contadina alla crisi agricola; orleanismo in allarme.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della protesta popolare nel periodo descritto?
- Qual era la situazione lavorativa nelle fabbriche durante questo periodo?
- Come si sviluppò l'idea delle cooperative e quale fu il suo impatto?
- Quali furono le condizioni dei contadini e come reagirono alla crisi agricola?
- Qual era il ruolo della religione nella cultura contadina e come cambiò nel tempo?
La protesta popolare fu causata dal senso di tradimento della classe borghese, dall'urbanizzazione che portò instabilità politica e sociale, e dalle difficili condizioni di vita nelle zone popolari, tra cui malattie e criminalità.
Nelle fabbriche, il 40% degli operai erano donne e bambini, il che portava a una bassa alfabetizzazione. Gli operai erano troppo stanchi per organizzare scioperi a causa delle lunghe ore di lavoro.
L'idea delle cooperative nacque nel 1847 con l'obiettivo di unire le risorse individuali per formare un capitale collettivo, avvicinando gli operai al movimento Repubblicano e sottolineando l'importanza dell'istruzione.
I contadini affrontarono pessimi raccolti e sfruttamento della terra, con molti costretti a lavorare in fabbriche o a chiedere prestiti a usurai. La crisi agricola portò a sollevazioni contro gli usurai e proteste contro le imposte sul vino.
La religione era un elemento dominante nella cultura contadina, ma la pratica religiosa formale decadde a causa della penuria di preti e del comportamento del clero, contribuendo alla crescita dell'anticlericalismo.