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Concetti Chiave

  • L'Impero Russo, nonostante l'apparente potenza, era internamente fragile con crisi politiche e sociali.
  • La Duma, teoricamente istituita per controllare lo zar, aveva un potere limitato e inefficace.
  • L'economia russa era caratterizzata da un'agricoltura arretrata e un settore industriale poco sviluppato.
  • La Prima Guerra Mondiale aggravò la crisi: l'inflazione galoppante e la carenza di beni di prima necessità spinsero a manifestazioni e scioperi.
  • Il dualismo di potere tra il governo provvisorio e i Soviet creò tensioni, con i bolscevichi che spingevano per un cambiamento radicale.

Indice

  1. Crisi interna dell'impero russo
  2. Manifestazioni e sciopero generale
  3. Dualismo di poteri e partiti

Crisi interna dell'impero russo

L’ Impero Russo, che sin da subito era entrato nel conflitto mondiale, era solo apparentemente una grande potenza: al suo interno, vi erano infatti profonde crisi.

In campo politico: le redini dell’impero russo erano ancora rette da un monarca assoluto,lo zar. Dopo la sconfitta della Russia nella guerra con il Giappone(1905), era stata istituita una sorta di Camera dei Deputati , la Duma, che sarebbe dovuta essere in grado di controllare i poteri e l’operato del sovrano e del governo, anche se il potere della Duma era fittizio.

In campo economico:

- Per quanto riguarda l’agricoltura si trattava di un’attività estremamente arretrata sia nelle tecniche sia nelle strutture sociali.

- Il numero delle industrie presenti sul territorio nazionale era davvero esiguo. Le poche industrie presenti erano istallate a San Pietroburgo (che aveva cambiato nome in Pietrogrado). Le regole erano ferree e ogni tentativo di sciopero era represso.

Manifestazioni e sciopero generale

Il conflitto peggiorò gravemente la situazione: il costo della vita aumentò del 700% mentre i salari degli operai rimasero gli stessi. Inoltre i generi di prima necessità scarseggiavano. A causa di ciò sorsero le prime manifestazioni: il 23 febbraio 1917 furono le donne le prime a mobilitarsi, seguite subito dai lavoratori delle grandi officine. I dirigenti minacciarono subito di licenziare i manifestanti, ma il 24 e il 25 febbraio fu proclamato uno sciopero generale che portò all’abdicazione del zar e alla formazione di un governo provvisorio (2 marzo 1917).

Dualismo di poteri e partiti

Il governo provvisorio era retto da membri appartenenti alla Duma, ma contemporaneamente erano nati degli organi di autogoverno, detti Soviet, composti da operai e soldati.

In questo modo si arrivò ad un dualismo di poteri: la coesistenza del governo provvisorio e dei soviet non era però destinata a durare a lungo, uno dei due avrebbe dovuto sopraffare l’altro.

Inizialmente si credette che la questione si sarebbe risolta a favore del governo provvisorio. Di quest’idea erano soprattutto gli esponenti del marxismo russo: il partito socialdemocratico era però spaccato al suo interno in due fazioni, ognuna con un pensiero diverso:

- Corrente menscevica: mirava al raggiungimento di una democrazia parlamentare pienamente realizzata e propendeva per un partito ampiamente

- Corrente bolscevica: mirava a cambiamenti più radicali, rivoluzionari, e propendevano ad un partito elitario, composto da militanti impegnati. Il partito necessitava di una disciplina ferrea.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali crisi interne dell'Impero Russo durante la prima guerra mondiale?
  2. L'Impero Russo affrontava crisi politiche con un monarca assoluto e una Duma con poteri fittizi, e crisi economiche con un'agricoltura arretrata e poche industrie concentrate a Pietrogrado.

  3. Come reagì la popolazione russa alle difficoltà causate dalla guerra?
  4. La popolazione reagì con manifestazioni e scioperi, iniziati dalle donne il 23 febbraio 1917, che portarono all'abdicazione dello zar e alla formazione di un governo provvisorio il 2 marzo 1917.

  5. Quali erano le differenze tra le correnti menscevica e bolscevica del partito socialdemocratico russo?
  6. La corrente menscevica mirava a una democrazia parlamentare e un partito ampio, mentre la corrente bolscevica puntava a cambiamenti radicali e un partito elitario con disciplina ferrea.

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