Concetti Chiave
- Il colonialismo moderno iniziò nel XV secolo con le basi marittime portoghesi in Africa, crescendo significativamente nel XIX secolo come politica nazionale per l'espansione territoriale.
- Le potenze europee, in particolare l'Impero britannico e quello francese, ampliarono notevolmente i loro territori coloniali tra il XIX e il XX secolo.
- Motivi economici, come l'accesso a materie prime a basso costo, e la costruzione di infrastrutture per facilitare le esportazioni, furono centrali nell'espansione coloniale.
- Motivi strategici e politici, tra cui il controllo di rotte marittime e l'ideologia del "fardello dell'uomo bianco", giocarono un ruolo chiave nella giustificazione del colonialismo.
- Il sistema amministrativo coloniale variava: il pragmatismo britannico contrastava con la logica rigida francese, riflettendo differenze nazionali nell'organizzazione degli imperi.
Origini del colonialismo moderno
Il colonialismo moderno ha radici molto profonde ; infatti è nato nel XV secolo con l’occupazione portoghese di basi marittime sulle coste africane, cioè esiste dai tempi delle grandi scoperte geografiche.
Espansione e motivazioni del colonialismo
Questo fenomeno si è maggiormente sviluppato nel corso dell’Ottocento, quando alle esclusive iniziative dei privati, che penetravano in territori extraeuropei a scopi commerciali, si è andata sovrapponendo l’idea del colonialismo come obiettivo di politica nazionale, quindi di assoggettamento dei popoli e di sfruttamento economico. I territori detenuti dalle potenze europee, o sotto forma di protettorati o di colonie, vennero enormemente ampliati negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo; in particolar modo l’impero britannico e quello francese raggiunsero dimensioni grandiose, Inoltre, in questo periodo anche l’Italia e la Germania, stati di neoformazione, si adoperarono per formare un proprio impero. Oltre all’indubbia importanza per il prestigio della nazione, altri fattori hanno certamente con concorso a far dilagare la “febbre coloniale”:
1. Motivo economico – Il possesso delle colonie significava la possibilità di disporre di moltissime materie prime a basso costo,assenti nella madrepatria. Nel XIX secolo vennero create piantagioni, aperte miniere e costruite strade e ferrovie, che collegavano esclusivamente il porto con il retroterra, con l’unico scopo di facilitare le esportazioni.
2. Motivo strategico – Spesso le grandi potenze hanno conquistato territori perché situati in posizioni favorevoli. Nel corso della storia le basi strategiche non solo sono servite a proteggere le rotte marittime e a meglio controllare gli scambi commerciali, ma anche ad incrementare il prestigio dello Stato.
3. Motivi politico-ideologico – Kipling parlava del “fardello dell’uomo bianco”, cioè del dovere dell’uomo europeo di portare la civiltà al mondo intero, redimendo i popoli selvaggi dallo stato primitivo in cui si trovavano. Alla base di tutto ciò, c’erano un profondo razzismo e un estremo nazionalismo, che facevano sentire gli uomini europei superiori a tutti.
Il sistema amministrativo degli imperi coloniali rispecchia il carattere nazionale delle potenze. L’impero britannico non aveva un modello ben preciso e netto, avendo adottato e adattato i sistemi preesistenti, che tuttavia modificava non appena ne nasceva la necessità o l’esperienza lo consigliava.
Questo metodo pragmatico ha dato vita a quella scombinata, ma efficace organizzazione che abbiamo appena esaminato e sembrerebbe giustificare l’osservazione di Seeley (storico inglese del XIX secolo), secondo il quale l’impero britannico fu “creato per distrazione”. Quel che è certo è che fu conquistato senza premeditazione e amministrato con solo il minimo indispensabile di idee preconcette sulla natura e sui fini di una colonia. Non accadde così per l’impero francese. La mentalità francese, se paragonata a quella britannica, viene considerata logica, ordinata e rigida e il carattere caotico dell’organizzazione del Commonwealth sembra confermare questa impressione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le radici storiche del colonialismo moderno?
- Quali motivazioni hanno spinto le potenze europee a espandere i loro imperi coloniali?
- Come differivano i sistemi amministrativi degli imperi coloniali britannico e francese?
- Qual era la visione di Seeley sull'impero britannico?
Il colonialismo moderno ha radici nel XV secolo con l'occupazione portoghese di basi marittime sulle coste africane, sviluppandosi ulteriormente nel XIX secolo con l'espansione delle potenze europee.
Le motivazioni principali includevano fattori economici, strategici e politico-ideologici, come l'accesso a materie prime a basso costo, il controllo di posizioni strategiche e l'idea di portare la civiltà ai popoli considerati primitivi.
L'impero britannico adottava un approccio pragmatico e flessibile, adattando i sistemi preesistenti, mentre l'impero francese era caratterizzato da una mentalità logica, ordinata e rigida.
Seeley descriveva l'impero britannico come "creato per distrazione", conquistato senza premeditazione e amministrato con il minimo indispensabile di idee preconcette.