Concetti Chiave
- "I cento passi" è un film del 2000 diretto da Marco Tullio Giordana, che racconta la biografia di Peppino Impastato, un giovane attivista siciliano contro la mafia.
- Il titolo del film rappresenta la distanza tra la casa di Peppino e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti, evidenziando il conflitto personale di Peppino.
- Peppino Impastato utilizza la satira e la sua stazione radio, Radio Aut, per denunciare i crimini mafiosi e combattere l'omertà nella sua comunità.
- Il film è famoso per la sua rappresentazione della lotta di Peppino contro la mafia e il suo uso dell'umorismo come strumento di resistenza.
- "I cento passi" ha ottenuto numerosi premi, tra cui il riconoscimento alla miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2000 e il miglior attore protagonista per Luigi Lo Cascio.
Questo appunto di Cinema analizza il film “I cento passi”, del regista Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio, che interpreta il personaggio di Peppino Impastato. Dopo aver esposto la trama, l’attenzione è posta sullo strumento della satira (usato da Peppino Impastato per combattere la mafia), e, infine, sui premi e riconoscimenti che il film ha ricevuto.
Indice
I cento passi: trama
I cento passiè un film del regista Marco Tullio Giordana (che diventa mainstream come mai lo era stato nella sua carriera fino a quel momento), uscito nelle sale nel corso del 2000.
La parte del protagonista Peppino Impastato è stata interpretata dal celebre attore, tutto da scoprire, Luigi Lo Cascio. La trama del film I cento passi è rappresentata dalla biografia del giovane Peppino Impastato nato a Cinisi, in Sicilia. Il titolo del film è I cento passi per indicare la distanza tra l'abitazione della famiglia Impastato e la casa del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Il padre di Peppino, Luigi, è colluso con la mafia locale e con il boss Badalamenti. Il figlio Peppino è contro la mafia siciliana e contro le relazioni che il padre ha con la mafia del luogo, decidendo quindi di porsi contro di essa e denunciando tutti i suoi crimini e misfatti.
Peppino Impastato decide di schierarsi contro la mafia siciliana sin da bambino quando assiste alle malefatte da quest'ultima commesse e in seguito alla morte dello zio, il quale era legato agli ambienti malavitosi. Peppino Impastato denuncia i crimini mafiosi attraverso la sua Radio libera, Radio Aut e successivamente decide di militare in ambito politico, candidandosi alle elezioni comunali nelle liste di Democrazia Proletaria. Proprio poco prima della tornata elettorale nella notte tra 8 e 9 maggio Peppino Impastato rimane vittima di un attentato di stampo mafioso: viene posta sotto il suo corpo una carica di tritolo per inscenare un attentato-suicidio volto a sporcare l'immagine del ragazzo. Il corpo del giovane viene trovato adagiato sui binari della ferrovia. Polizia e Autorità non approfondiscono l'accaduto e archiviano il caso come un attentato-suicidio. Solo dopo venti anni la Procura di Palermo ha riaperto il caso per scoprire la verità sui fatti e ha rinviato a giudizio Badalamenti come mandante dell'assassinio. Il processo non è ancora finito.
Per ulteriori approfondimenti su I cento passi vedi anche qua
La satira di Peppino Impastato
I cento passi è un film molto bello, basato, purtroppo, su una storia molto brutta, e cioè sulla morte di Peppino Impastato. Peppino lotta contro la mafia, fa animazione politica: egli ha un forte senso dell'umorismo, ma è anche molto rabbioso. Vive a Cinisi e si candida anche alle elezioni politiche, per cercare di contrastare il silenzio “urlando”. Si scaglia fortemente contro l’omertà. È celebre e storica la scena in cui Peppino Impastato accompagna suo fratello Giovanni (interpretato dal giovane Paolo Briguglia) a vedere che cosa c'è a 100 passi di distanza dalla loro casa, e cioè la casa di Gaetano Badalamenti. Peppino Impastato disse: “Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare... prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente”. Egli, infatti, non tollerava l’atteggiamento del boss (e dei mafiosi, in generale), che spaventava e dominava la comunità, rendendo tutto immobile. Quindi, con la sua Radio Aut e con la sua esuberanza e vivacità, comincia anche a fare satira. Qualsiasi tipo di potere, anche il meno atroce di quello mafioso, detesta la satira. Immaginiamo come possano sentirsi, quindi, i mafiosi nei confronti di chi, non solo non li teme, ma li sbeffeggia anche. Alcune delle sperimentazioni radiofoniche di Impastato erano geniali. Attraverso il riso e il filtro della comicità, Peppino Impastato attacca duramente il potere. Purtroppo, il povero Peppino era così vicino al potere della mafia, che finì per scottarsi. La presenza di un lottatore contro la mafia fa in modo che il film sia anche estremamente divertente nei momenti in cui Peppino Impastato è presente in scena, con questa sua energia, vivacità e con questa sua linea comica (la satira, appunto).
I cento passi: premi e riconoscimenti italiani
“I cento passi” è un film molto importante per il nostro cinema perché segna un momento di rilancio, a partire dal quale i nostri film tornano a incassare. Si tratta di un film contro la mafia, di fondamentale rilevanza anche per il fatto che ha riportato la Palma d'oro in Italia. Si classifica vincitore al Festival di Venezia 2000 per la miglior sceneggiatura; miglior attore protagonista (Luigi Lo Cascio), miglior attore non protagonista (Tony Sperandeo), migliori costumi. È un film che vede anche Claudio Fava in sceneggiatura, figlio di Giuseppe Fava, ucciso dalla mafia, il 5 gennaio 1984. Quindi, in Fava, all'epoca giovane politico, saggista e anche sceneggiatore cinematografico, è possibile scorgere un fil rouge con la tragedia di Peppino Impastato.
Domande da interrogazione
- Qual è la trama principale del film "I cento passi"?
- Come utilizza Peppino Impastato la satira nel film?
- Quali premi e riconoscimenti ha ricevuto il film "I cento passi"?
- Qual è il significato del titolo "I cento passi"?
- Chi ha contribuito alla sceneggiatura del film e quale legame ha con la storia di Peppino Impastato?
Il film "I cento passi" racconta la biografia di Peppino Impastato, un giovane di Cinisi, Sicilia, che si oppone alla mafia locale e alle relazioni mafiose del padre, denunciando i crimini attraverso la sua Radio libera, Radio Aut. Peppino viene ucciso in un attentato mafioso poco prima delle elezioni comunali.
Peppino Impastato utilizza la satira come strumento per combattere la mafia, attaccando il potere mafioso attraverso il riso e la comicità, rendendo il film divertente nei momenti in cui è presente in scena con la sua energia e vivacità.
"I cento passi" ha vinto diversi premi, tra cui la miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2000, miglior attore protagonista per Luigi Lo Cascio, miglior attore non protagonista per Tony Sperandeo e migliori costumi.
Il titolo "I cento passi" si riferisce alla distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti, simbolizzando la vicinanza fisica e la lotta contro la mafia.
Claudio Fava, figlio di Giuseppe Fava ucciso dalla mafia, ha contribuito alla sceneggiatura del film, creando un legame con la tragedia di Peppino Impastato attraverso la sua esperienza personale e professionale.