Concetti Chiave
- L'anarchismo, sviluppato da Michail Bakunin, emerse come dottrina rivoluzionaria parallela al marxismo, focalizzandosi sulla libertà come assenza di costrizioni esterne.
- Bakunin vedeva la chiesa, la proprietà privata e lo stato come principali oppressori, sostenendo l'eliminazione totale dello stato per raggiungere la libertà.
- Contrariamente a Marx, Bakunin credeva che la rivoluzione dovesse coinvolgere non solo la classe operaia, ma anche contadini, braccianti e disoccupati.
- Le idee anarchiche guadagnarono popolarità in Spagna e Italia, paesi con un ritardo nello sviluppo industriale e una forte presenza agricola.
- La Prima Internazionale, fondata da Marx nel 1864, riunì diverse correnti politiche, ma fu sciolta negli anni settanta a causa di contrasti interni tra Marx e Bakunin.
Indice
L'emergere dell'anarchismo
Negli anni in cui il marxismo si stava diffondendo, emerse un'altra dottrina politica rivoluzionaria, l'anarchismo, elaborata dal russo Michail Bakunin (1814-1876). Come il marxismo, anche l'anarchismo riteneva che solo una rivoluzione avrebbe consentito di costruire una società libera ed egualitaria. Tuttavia, per Bakunin, la principale esigenza dell'uomo è la libertà, intesa come assenza di ogni costrizione esterna. La libertà, secondo Michail Bakunin, è minacciata dalla chiesa, dallo sfruttamento a cui sono sottoposte le classi povere, dalla proprietà privata e, infine, dallo stato, visto come l'origine di ogni oppressione e ingiustizia sociale. Sarà libera solo quella società che avrà completamente eliminato lo stato, in ogni sua forma, compreso lo Stato proletario previsto da Marx.
Differenze tra anarchismo e marxismo
Peraltro anche Karl Marx pensava che lo stato avrebbe dovuto cessare di esistere; riteneva però che ciò sarebbe stato possibile solo dopo l'abolizione delle differenze di classe e che quindi fosse necessaria una fase intermedia in cui lo stato avrebbe dovuto continuare a esistere sotto il controllo del proletariato.
Diffusione delle idee anarchiche
Per Bakunin protagonisti della rivoluzione sarebbero stati i più oppressi, i più sfruttati: dunque, non solo la classe operaia indicata da Marx, ma anche la grande massa dei contadini poveri, dei braccianti, dei disoccupati, dei vagabondi. Non a caso le idee anarchiche si diffusero soprattutto in Spagna e in Italia, dove lo sviluppo industriale era in forte ritardo e dove la maggioranza dei lavoratori era ancora legata all'agricoltura.
La Prima internazionale
Le idee socialiste trovarono, a partire dalla metà dell'Ottocento, sostenitori in vari paesi europei. Il primo vero e proprio movimento organizzato che si rifaceva al socialismo fu l'Associazione internazionale dei lavoratori (chiamata dagli storici Prima internazionale), costituita da Karl Marx a Londra nel 1864 con l'obiettivo di coordinare a livello internazionale le iniziative del movimento operaio e socialista e di favorirne la diffusione. In un momento in cui il nazionalismo diventava un'ideologia ampiamente diffusa in Europa, la classe operaia dichiarava il carattere internazionale della sua lotta.
Alla Prima internazionale aderirono esponenti di varie correnti politiche: socialisti di tutte le tendenze, anarchici e anche democratici, come l'italiano Giuseppe Mazzini. Vari contrasti politici (in primo luogo quello fra Karl Marx e Michail Bakunin) provocarono però all'inizio degli anni settanta la fine di questa associazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra l'anarchismo di Bakunin e il marxismo di Marx?
- Chi erano i protagonisti della rivoluzione secondo Bakunin?
- Qual era l'obiettivo dell'Associazione internazionale dei lavoratori fondata da Marx?
L'anarchismo di Bakunin enfatizza la libertà come assenza di costrizioni esterne e vede lo stato come l'origine di ogni oppressione, mentre il marxismo di Marx prevede una fase intermedia in cui lo stato è controllato dal proletariato prima della sua abolizione.
Secondo Bakunin, i protagonisti della rivoluzione sarebbero stati i più oppressi e sfruttati, inclusi non solo la classe operaia, ma anche contadini poveri, braccianti, disoccupati e vagabondi.
L'obiettivo dell'Associazione internazionale dei lavoratori era coordinare a livello internazionale le iniziative del movimento operaio e socialista e favorirne la diffusione, dichiarando il carattere internazionale della lotta della classe operaia.