Concetti Chiave
- Nel 1800, la Russia era caratterizzata da un regime autocratico sotto lo Zar, sostenuto dalla chiesa ortodossa, dall'esercito e dall'aristocrazia, che possedeva la maggior parte delle terre coltivabili.
- La riforma del 1861 abolì la servitù della gleba, ma molti contadini rimasero senza terra, mentre i kulaki acquistavano terreni a basso costo, aggravando le disparità economiche.
- La Russia avviò un processo di industrializzazione, creando una nuova classe operaia e gruppi di opposizione, tra cui il partito operaio social/democratico, che si divise in bolscevichi e menscevichi.
- La guerra russo-giapponese (1904-1905) evidenziò l'arretratezza militare russa e contribuì al malcontento popolare, portando alla rivoluzione del 1905.
- La rivoluzione del 1905 portò alla breve istituzione dei Soviet a San Pietroburgo e alla concessione della Duma da parte dello Zar, sebbene con poteri limitati.
Indice
L'immobilismo dello zar
Durante l’800, la situazione in Russia fu drammatica, principalmente per l’immobilismo dovuto allo Zar, il quale esercitò un potere autocratico e assoluto, appoggiato da circa il 5% della chiesa ortodossa, dall’esercito e dall’aristocrazia. Con l’avvento dell’imperialismo, la Russia continuò ad allargare i suoi territori, sia verso est ed ovest. Dal punto di vista economico, ci fu una forte arretratezza, soprattutto per l’agricoltura: pochissimi proprietari, ossia il 5% che sosteneva lo Zar, possedeva la gran parte dei territori coltivabili in Russia, coltivate da contadini, che erano servi della gleba. I contadini, talvolta organizzarono delle rivolte che non si conclusero mai in modo positivo.
Riforme e industrializzazione
Nel 1861, lo Zar Alessandro II, abolisce la servitù della gleba, tuttavia questa riforma non aiuta i contadini, poichè questi ultimi non prendono possesso delle terre coltivabili, nonostante ottengano l’utilizzo perpetuo: potevano coltivare le terre, ma pagare l’uso frutto ai proprietari. Molti contadini, impoveriti, non potendo pagare rimasero senza terra e i medi proprietari terrieri (detti “kulaki”) approfittandosi della situazione, acquistarono ad un prezzo molto basso l’uso frutto delle terre.
Negli ultimi decenni di questo secolo, anche la Russia venne industrializzato: lo Zar investì denaro per la creazione di fabbriche, sviluppo tecnologico e tecnici stranieri specializzati che avrebbero potuto dare una mano al processo russo di industrializzazione. Si crea perciò una nuova classe sociale, quella degli operai, costituita da ex contadini. Inoltre, si formarono nuovi gruppi oppositori, quello degli occidentalisti, favorevoli allo sviluppo capitalista progressivo europeo, e quello degli slavofoli, molto più chiusi mentalmente che auspicavano ad una via nazionale del progresso. Per questi ultimi, i contadini erano importanti, poichè in loro vedevano lo sviluppo economico, politico e sociale russo: bisognava alfabetizzarli (in modo da renderli coscienti della loro condizione), al fine di abbatere lo stato russo in favore delle comunità agricole.
Nuovi partiti e ideologie
Nasce un nuovo partito di massa, il partito operaio social/democratico russo (che diventerà partito comunista), d’ispirazione marxista che prese spunto dagli slavofoli, nonostante valutasse positavamente gli sviluppi del capitalismo: non bisognava rifiutare i progressi industriali, ma tuttavia i contadini (secondo una visione marxista) chi doveva guidare lo sviluppo russo, era la classe operaia. L’alfabetizzazione non era oppurtuna, poichè il proletariato (classe operaia) doveva prendere coscienza di una rivoluzione armata violenta per rovesciare le classi sociali. Questo partito, era diviso in bolscevichi e menscevichi: i primi, che costituivano la maggioranza, erano molto più estremisti rispetto ai menscevichi. Erano guidati da Lenin, il quale ritenne oppurtuno guidare le masse degli operai verso l’abolizione della proprietà privata e della produzione. I menscevichi, democratici, volevano creare un partito di massa, volendo accettare compromessi con altre parti politiche al fine di realizzare altre riforme democratiche.
La guerra russo-giapponese
Riguardo alla guerra russo-giapponese (1904-1905), Russia e Giappone erano interessate alla conquista della Manciuria e della Corea. La Russia, sottovaluta il Giappone, il quale era ben armato e attaccò la flotta russa. La Russia, richiamò l’altra metà della flotta nei balcani al fine di attaccare il Giappone, il quale distrusse anche quest’ultima. Il Giappone vinse ed emersero tre aspetti:
• Anticipazione della Prima Guerra Mondiale, per via delle grandi masse di soldati.
• Forte arretratezza russa.
• Dissolvimento della superiorità della razza bianca, per via della sconfitta russa.
La rivoluzione del 1905
Nello stesso anno della sconfitta, ossia il 1905, nasce una (prima) rivoluzione in Russia. Le cause furono:
• Malcontento del popolo per via della sconfitta della guerra russo/giapponese.
• Proteste delle condizioni critiche delle masse popolari.
Il popolo di San Pietroburgo, marciò fino al palazzo invernale dello Zar, al quale chiedeva aiuto e protezione per le sue drammatiche condizioni. Nonostante la protesta fosse pacifica, i militari che tenevano sotto controllo il palazzo, aprirono il fuoco sulla folla poichè temevano per l’incolumità dello Zar. A tal proposito, i militari dell’esercito si opposero a questa repressione aggressiva, e nell’ottobre dello stesso anno, i lavoratori scioperarono per proclamare una loro assemblea, detta “Primo Soviet”. Il loro intento era quello di autogestire San Pietroburgo come “La Comune” fece a Parigi. Nel 1906, lo Zar fa rientrare completamente le esperienze dei Soviet e concede al popolo l’elezione della “Duma”, ossia il parlamento che tuttavia era limitato dal diritto di veto dello Zar stesso. In questo modo, la Russia si presenta alle soglie della Prima guerra Mondiale.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione economica e sociale della Russia durante l'800?
- Quali furono le conseguenze della guerra russo-giapponese per la Russia?
- Come si sviluppò l'industrializzazione in Russia alla fine dell'800?
- Quali furono le principali correnti politiche e sociali in Russia alla fine dell'800?
- Quali furono le cause e gli sviluppi della rivoluzione del 1905 in Russia?
Durante l'800, la Russia era caratterizzata da un forte immobilismo sotto il potere autocratico dello Zar, con un'economia arretrata dominata da pochi proprietari terrieri e contadini servi della gleba. Le riforme, come l'abolizione della servitù della gleba nel 1861, non migliorarono significativamente la condizione dei contadini.
La sconfitta nella guerra russo-giapponese (1904-1905) evidenziò la forte arretratezza russa, anticipò la Prima Guerra Mondiale e dissolse la percezione della superiorità della razza bianca. Inoltre, contribuì al malcontento popolare che portò alla rivoluzione del 1905.
Negli ultimi decenni dell'800, la Russia iniziò a industrializzarsi grazie agli investimenti dello Zar in fabbriche e sviluppo tecnologico, creando una nuova classe sociale di operai, composta principalmente da ex contadini.
Alla fine dell'800, emersero due principali correnti: gli occidentalisti, favorevoli allo sviluppo capitalista europeo, e gli slavofili, che auspicavano una via nazionale al progresso. Inoltre, nacque il partito operaio social/democratico russo, ispirato al marxismo, diviso in bolscevichi e menscevichi.
La rivoluzione del 1905 fu causata dal malcontento popolare per la sconfitta nella guerra russo-giapponese e dalle critiche condizioni delle masse. La protesta pacifica a San Pietroburgo fu repressa violentemente, portando a scioperi e alla formazione del "Primo Soviet". Lo Zar rispose concedendo l'elezione della "Duma", seppur con limitazioni.