Concetti Chiave
- L'avvio dei governi centristi portò a una scelta politica filo-occidentale e a un aumento del peso politico degli imprenditori, ma non risolse le tensioni sociali interne.
- Eventi internazionali chiave: Italia nel Patto Atlantico (1949), nella Ceca (1952), accordo di Londra (1954), adesione a Mce e Euratom (1957).
- Riforme economiche significative inclusero la riforma agraria del 1950 e la creazione della Cassa del Mezzogiorno per lo sviluppo del Sud.
- Lo Stato intervenne con la creazione dell'Eni nel 1953 e il ministero delle Partecipazioni statali nel 1956, ma seguì anche una linea liberista a favore delle grandi industrie.
- La legge elettorale maggioritaria del 1953 non riuscì a salvaguardare la coalizione centrista, portando alla sconfitta del governo De Gasperi.
Indice
L'avvio dei governi centristi
L’avvio dei governi centristi (ovvero privi della sinistra comunista e socialista e della destra reazionaria) determinò, sul piano internazionale, la scelta filo-occidentale e, all’interno, aumentò il peso politico dei ceti imprenditoriali. La ripresa della produzione pose le premesse del miracolo economico ma fu accompagnata da un clima di forti tensioni sociali (rif.
alla recrudescenza della questione meridionale). La risposta dei governi centristi ai problemi socio-economici più urgenti si rivelò sostanzialmente inadeguata.Politica internazionale e adesioni
Sul piano della politica internazionale, avvenimenti importanti furono:
- 1949: entrata dell’Italia nel Patto Atlantico (e Nato) con l’opposizione delle sinistre;
- 1952: entrata dell’Italia nella Ceca;
- 1954: accordo di Londra con la Jugoslavia (Trieste e zona A tornavano all’Italia mentre la zona B andava alla Jugoslavia);
- 1957: adesione dell’Italia all’Mce e all’Euratom.
Interventi economici dello Stato
Sul piano economico, seppur in una linea complessivamente liberista, lo Stato intervenne in modo decisivo:
- 1950: prima importante riforma agraria (a vantaggio soprattutto del Sud) mirava a sostituire al latifondo la piccola proprietà contadina;
- 1950: Cassa del Mezzogiorno (abolita nell’1983) prevedeva finanziamenti pubblici per lo sviluppo di infrastrutture nel Sud;
- 1951: riforma Vanoni introduceva l’obbligo della dichiarazione dei redditi;
- 1953: creazione dell’Eni, guidato da Mattei, sviluppò ricerche di giacimenti petroliferi in val Padana e allacciò accordi diretti coi Paesi del Medio Oriente per ottenere prezzi più bassi;
- 1954: piano Vanoni tentativo di programmazione economica per sviluppare occupazione e redditi;
- 1956: creazione del ministero delle Partecipazioni statali per coordinare le attività economiche dello Stato.
Tensioni sociali e legge elettorale
Nell’ambito dell’iniziativa privata, tuttavia, fu perseguita ancora la linea di Einaudi, a sostegno delle grandi industrie con conseguenti tensioni sociali (es. grandi ondate di scioperi, represse tal volta duramente).
Per salvaguardare la coalizione centrista, il governo varò una legge elettorale maggioritaria, per cui il partito/coalizione che avesse ottenuto il 50% più uno dei voti avrebbe avuto alla Camera il 65% dei seggi. Tuttavia nelle elezioni del 53 la coalizione centrista fu sconfitta clamorosamente, registrando un notevole successo le destre e un avanzamento le sinistre. Nel luglio 1953 il governo De Gasperi non ottenne la fiducia del Parlamento.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali scelte internazionali dell'Italia durante i governi centristi?
- Quali furono le principali riforme economiche attuate dai governi centristi?
- Quali furono le conseguenze politiche delle elezioni del 1953 per la coalizione centrista?
Durante i governi centristi, l'Italia fece scelte filo-occidentali, come l'entrata nel Patto Atlantico e nella Nato nel 1949, l'adesione alla Ceca nel 1952, l'accordo di Londra con la Jugoslavia nel 1954, e l'adesione all'Mce e all'Euratom nel 1957.
I governi centristi attuarono diverse riforme economiche, tra cui la riforma agraria del 1950, la creazione della Cassa del Mezzogiorno, la riforma Vanoni del 1951, la creazione dell'Eni nel 1953, il piano Vanoni del 1954, e la creazione del ministero delle Partecipazioni statali nel 1956.
Nelle elezioni del 1953, la coalizione centrista fu sconfitta clamorosamente, con un notevole successo delle destre e un avanzamento delle sinistre, portando alla mancata fiducia del governo De Gasperi nel luglio 1953.