Concetti Chiave
- Tintoretto, vero nome Jacopo Robusti, era profondamente legato alle sue origini veneziane e lavorò esclusivamente a Venezia.
- Il suo stile univa elementi del plasticismo di Michelangelo con l'uso della luce tipico di Tiziano, creando una sintesi artistica unica.
- Dipingere era per Tintoretto una necessità emotiva, spesso dipingeva su grandi tele chiamate teleri e talvolta regalava le sue opere.
- Nonostante la formazione nella bottega di Tiziano, ebbe un rapporto conflittuale con il maestro, che lo considerava un rivale.
- Il soprannome "Tintoretto" deriva dalla professione di tintore del padre, e richiama la sua identità familiare e artistica.
Indice
Le origini di Tintoretto
Il suo vero nome di nascita è Jacopo Robusti, chiamato Tintoretto forse come riferimento diretto alla professione di famiglia, il padre era infatti un tintore. Lui era molto legato alle sue origini veneziane, tanto che lavorò solo a Venezia con un linguaggio vivo e moderno, rapido e sintetico.
Stile e influenze artistiche
Sviluppa nella sua Venezia uno stile dove la linea è al contempo anche l’elemento cromatico, costruendo come una sorta di sintesi e omaggio ai grandi dell'arte italiana, in particolare tra il plasticismo di Michelangelo e la luce di Tiziano.
La passione per la pittura
Tintoretto viveva per dipingere, lo sentiva come un’esigenza soggettiva che coinvolge un trasporto emotivo con soggetti e temi personalizzati. Tintoretto aveva l'abitudine di dipingere solitamente sui cosiddetti teleri, ovvero tele enormi di diversi metri quadri e spesso dipingeva gratuitamente, regalava le proprie opere.
Formazione e rapporto con Tiziano
Tintoretto si formò nella bottega di Tiziano, tuttavia ebbero un rapporto conflittuale e breve, tanto che il maestro lo cacciò per:
- Caratteri contrastanti;
- Considerava Tintoretto un suo rivale e per questo ha cercato in diverse occasioni di ostacolare la sua carriera;