Concetti Chiave
- La pittura veneta del tardo '400 si distingue per la rappresentazione del paesaggio come armonia tra natura e opera umana, con Giovanni Bellini come protagonista.
- Il panorama artistico veneto si arricchisce grazie a influenze esterne, come le opere fiamminghe e le visite di artisti come Perugino e Dürer.
- Bartolomeo Montagna e Giovanni Consigli innovano la pittura veneta integrando stili di Bellini, Mantegna e Antonello da Messina.
- I cicli di teleri per le scuole veneziane, come quelli di Gentile Bellini e Carpaccio, si caratterizzano per narrazioni ricche di dettagli descrittivi ed evocativi.
- Carpaccio utilizza una limpida metrica spaziale nei suoi teleri, rappresentando scene con elementi reali e immaginari che alludono a Venezia e alle sue architetture.
Indice
La pittura veneta del tardo '400
La rappresentazione del paesaggio: concepita come luogo supremo accordo tra operare umano e natura è il grande aspetto della pittura veneta del tardo '400 in uno sviluppo interrotto fin o ai primi decenni del secolo seguente che ha come protagonista: Giovanni Bellini es: nella trasfigurazione crea una scena evangelica ambientata entro una veduta di campagna veneta.
Giovan Battista Cima da Conegliano autore di pale d'altare, pace agreste dell'ambientazione paesistica perfettamente in armonia con la quiete dell'anima espressa dai santi personaggi.
Influenze esterne e innovazioni
IL panorama artistico veneto si confronta con altri apporti esterni come le opere fiamminghe + i viaggi del Perugino in laguna e i soggiorni di Albercht Dure il I° nel (1494-5) con la diffusione delle sue incisioni e l'influenza di Andrea Salario nel contesto dell'interscambio con l'arte lombardo.
L'apporto innovatore della pittura veneta è dovuto a due vicentini Bartolomeo Montagna e Giovanni Consigli, il primo coniuga motivi belliniani e mantegneschi con Antonello da Messina il secondo pone attenzione alla cultura bramantesca lombarda (vedi deposizione).
Narrazione e teleri a Venezia
Importante è la narrazione nei suoi teleri che si differenzia da quella elaborata in altri centri italiani sia per il particolare tono del racconto ricco di elementi descrittivi ed evocativi sia per la destinazione agli ambienti delle scuole (confraternite di laici devoti che commissionavano vaste tele disposte come fregio anziché con affreschi dipinti su registri sovrapposti.
Opere di Carpaccio e Bellini
Certamente a Venezia non mancano esempi anteriori . Il momento però di maggior diffusione e di elaborazione di schemi narrativi svolge nell'ultimo decennio del 400 ad esempio viene commissionato il ciclo per la scuola grande di San Marco a Giovanni e Gentile Bellini , i miracoli della vera croce per la scuola di San Giovanni Evangelista a Gentile Bellini , le storie di Sant'Orsola per la scuola di Sant'Orsola a Carpaccio. Nella processione in piazza San Marco e nel Miracolo al ponte San Lorenzo Gentile Bellini ritrae con precisione topografica ambienti della Venezia del tempo . La veduta prevale decisamente sul racconto , ma la resa dei particolari minuziosa prevale come documento della veridicità storica dell'evento miracoloso. Analoga appare la rappresentazione del Miracolo a Rialto del Carpaccio . Contemporaneo al ciclo per la scuola grande si san giovanni evangelista è quella di Sant 'Orsola affidata a Vittore Carpaccio che ne dipinge i nove teleri tra il 1490 e il 1498 illustrano le vicende della legenda aurea di Jacopo da Varagine. Carpaccio nelle rappresentazioni introduci gli elementi del palcoscenico del tempo. la rappresentazione articolata in diversi episodi e gremita di personaggi e sullo sfondo una città in parte reale in parte immaginaria alludendo a Venezia e alle sue architetture.
Limpida metrica spaziale che scandisce e collega particolari ed elementi che animano il racconto. Tale chiarezza prospettica si rinnova in tutti i teleri compreso quello raffigurante “l'incontro e la partenza dei fidanzati” dove si rappresenta Antonio Loredan principale finanziatore dell'opera.
Carpaccio e la scuola di San Giorgio
Scuola di San Giorgio degli Schiavoni “Combattimento di San Giorgio e il drago” su un terreno cosparso da macabri resti.
Paesaggio si apre attraverso l'arco naturale di un roccione una veduta di mare con veliero. Di tono più intimo sono le storie di “San Gerolamo e il leone nel convento”alla agreste mestizia dei “Funerali del santo” fino allo studiolo del Santo dove viene colpito dalla promozione della morte “San Agostino nello Studio”
Negli anni seguenti Carpaccio lavora per le scuole minori quella degli Albanesi e quella di Santo Stefano. Tra le sue opere rimane la Meditazione sulla passione di Cristo e il Compianto su Cristo Morto presenti un incredibile densità di motivi simbolici e allusivi negli elementi del paesaggio come negli animali, lapidi e nei frammenti architettonici.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del paesaggio nella pittura veneta del tardo '400?
- Quali influenze esterne hanno arricchito il panorama artistico veneto del '400?
- Chi sono i due innovatori della pittura veneta menzionati nel testo?
- Qual è la caratteristica distintiva dei teleri di Carpaccio rispetto ad altre narrazioni italiane?
- Quali elementi simbolici e allusivi sono presenti nelle opere di Carpaccio?
Il paesaggio è concepito come un accordo supremo tra operare umano e natura, rappresentando un grande aspetto della pittura veneta del tardo '400, come evidenziato nelle opere di Giovanni Bellini e Giovan Battista Cima da Conegliano.
Il panorama artistico veneto si è arricchito grazie alle opere fiamminghe, ai viaggi del Perugino in laguna, ai soggiorni di Albrecht Dürer e all'influenza di Andrea Salario, che hanno contribuito all'interscambio con l'arte lombarda.
I due innovatori della pittura veneta sono Bartolomeo Montagna e Giovanni Consigli, che hanno integrato motivi belliniani, mantegneschi e bramanteschi nelle loro opere.
I teleri di Carpaccio si distinguono per il tono ricco di elementi descrittivi ed evocativi, destinati agli ambienti delle scuole, e per la rappresentazione dettagliata e topografica degli ambienti veneziani.
Nelle opere di Carpaccio, come la "Meditazione sulla passione di Cristo" e il "Compianto su Cristo Morto", sono presenti una densità di motivi simbolici e allusivi, visibili negli elementi del paesaggio, negli animali, nelle lapidi e nei frammenti architettonici.