Concetti Chiave
- La Madonna del cardellino fu dipinta da Raffaello nel 1506-07 per celebrare le nozze di Lorenzo Nasi a Firenze.
- L'opera rappresenta la Vergine Maria con un libro, simbolo della sapienza divina, mentre avvicina san Giovannino al Bambino Gesù.
- Raffaello si ispira a Leonardo per la costruzione piramidale e lo sfumato, e a Michelangelo per la volumetria e le pose delle figure.
- Il dipinto subì danni nel 1547 a causa del crollo di un soffitto, ma fu ricostruito con alcuni elementi completamente rifatti.
- Il disegno preliminare differisce dal risultato finale, evidenziando l'attenzione di Raffaello per l'armonia tra figure e ambiente.
Il dipinto e il committente
Il dipinto fu realizzato nel 1506-07 a Firenze per il mercante Lorenzo Nasi in occasione delle sue nozze. Raffigura la Vergine seduta, con un libro in mano a simboleggiare il suo ruolo di sedes Sapientiae (sede della Sapienza divina), che con un gesto del braccio avvicina san Giovannino al Bambino, protetto fra le ginocchia della madre e a cui il piccolo santo offre un cardellino.
Influenze artistiche e restauro
L'opera risente dell'influsso di Leonardo nella costruzione piramidale e nell'uso del morbido sfumato, ma rivela anche stretti rapporti con Michelangelo nella volumetria dei corpi e nella posa del Bambino tra le gambe della madre, con il piedino sovrapposto al suo. Il quadro fu ridotto in pezzi nel 1547 a causa del crollo di un soffitto, ma i frammenti vennero subito recuperati. L'angolo in basso a sinistra è completamente rifatto, cosi come il rettangolo corrispondente alla gamba di Gesù.
Differenze tra disegno e finale
Il disegno preliminare è assai diverso dal risultato finale, soprattutto nel paesaggio: il ponte era assente, mentre sulla sinistra avrebbero dovuto esserci degli edifici, nell'esecuzione trasformati in uno spazio aperto; la scollatura della Madonna era più arrotondata e l'orecchio di san Giovannino era più in alto. Ciò testimonia la profonda attenzione che Raffaello riservava all'equilibrio della composizione, al fine di trovare quella perfetta e naturale armonia tra l'ambiente e le figure che rende sublimi senza artificiosità le sue opere.