Concetti Chiave
- Il dipinto ritrae Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, evidenziando una scena di colloquio riservato.
- Raffaello utilizza una tecnica complessa per rappresentare la complessità psicologica dei personaggi, con espressioni che variano da pensieroso a mite.
- I colori dominanti sono quattro gradazioni di rosso, che si riflettono su elementi come il tappeto, il copricapo del Papa e le vesti dei cardinali.
- La luce proviene dall'alto a destra, con riflessi visibili su oggetti come la lente di ingrandimento e il campanello d'argento.
- Il punto di fuga è situato fuori dal quadro, mentre lo sfondo è una semplice architettura rinascimentale.
Si tratta del ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, dipinto nel 1518-1519 e esposto nella Galleria degli Uffizi.
I tre personaggi stanno colloquiando in modo riservato. Il Papa ha l’aspetto un po’ pensieroso (sta fissando un punto indefinito nella stanza), ma è tranquillo e, dopo aver interrotto la lettura di un codice ricco di miniature, ascolta le parole del cugino Giuliano (figlio illegittimo di Giuliano de’ Medici e futuro Clemente VII) che invece dimostra una certa ansietà e preoccupazione.
Al contrario, il cardinale de’ Rossi è l’unico ad essere in posa e a guardare in direzione dello spettatore come se volesse invitare l’osservatore a prendere parte a questa udienza privata. Il suo sguardo è mite,ma nel contempo anche un po’ turbato. Ogni personaggio dimostra la propria personalità e per rendere la complessità psicologica di ciascuno di essi Raffaello ricorre ad una tecnica piuttosto complessa. Il quadro è in penombra e i riflessi provengono da quattro gradazioni del colore rosso: il tappeto sul tavolo, il copricapo e la mantellina del papa la poltrona, le vesti dei cardinali a cui Raffaello fa in modo che siano intonati gi altri colori come il bianco dell’abito papale, l’ermellino. A questi elementi si aggiunge la luce proviene dall’alt a destra, il cui riflesso è ben visibile nella lente di ingrandimento, nel campanello d’argento che direbbe opera di un grande orafo del Rinascimento e nel pomello dorato della sedia su cui è seduto Leone X. Da sottolineare, infine, anche il fatto che il punto di fuga a cui conducono le linee prospettiche (es. tavolo, trave, ecc..) è collocato fuori del quadro. Lo sfondo è costituito da una semplice architettura rinascimentale