Concetti Chiave
- Nel XVII secolo nei Paesi Bassi, artisti come Rembrandt e Vermeer emergono, contribuendo a un vivace mercato artistico influenzato dalla religione protestante.
- La pittura di genere olandese rappresenta scene di vita quotidiana con personaggi anonimi, spesso con un sottotesto moralizzatore o semplicemente celebrativo della gioia di vivere.
- Vermeer, noto per le sue scene d'interno, dipinge "La lettera d’amore" con simbolismi sottili come un'imbarcazione in mare, che rappresenta l'amore romantico.
- La pittura olandese del XVII secolo utilizza oggetti simbolici per trasmettere significati morali, come la scopa per la pulizia morale e le ostriche per la sensualità.
- Le donne nei Paesi Bassi godevano di una maggiore libertà rispetto ad altre parti d'Europa, spesso rappresentate come custodi della casa e figure morali nei dipinti.
Indice
L'emergere dei pittori olandesi
Il XVII secolo vede, nei Paesi Bassi, emergere dei pittori di talento come Rembrandt, Jan Vermeer, Pieter de Hooch e ad altri la cui arte presto si diffonderà e sarà stimata su tutto il continente.
In tale periodo, il mercato della produzione artistica dei paesi Bassi protestanti era il più dinamico dell’Europa. Gli artisti non aspettavano gli ordini nei loro ateliers, essi anticipavano i potenziali acquirenti partecipando alle manifestazioni pubbliche rendendo così popolare la propria vena artistica. Essi riscoprirono i temi dell’Antico Testamento, influenzati come erano dalla religione protestante. I generi pittorici si svilupparono e furono codificati; si tratta del ritratto, della natura morta, delle vedute paesaggistiche, delle scene di vita quotidiana, dette scene di genere.La pittura di genere olandese
Mentre la pittura mitologica costituiva ancora il genere dominante praticato da una maggioranza di artisti europei, alcuni pittori olandesi si dedicavano, invece, a rappresentare gesti apparentemente senza alcun significato e quindi banali. La pittura di genere non si interessava in alcun modo dei personaggi famosi: questo non era lo scopo di tale ricerca artistica. Lo scopo era ben altro ed ecco perché i personaggi raffigurati sono totalmente anonimi.
Scopi moralizzatori nella pittura
I critici d’arte si sono chiesti se in questa rappresentazione della vita quotidiana non dobbiamo vedere uno scopo moralizzatore. In tal senso, il quadro “La Santa Famiglia” dipinto da Rembrandt nel 1640, è significativo. Esso rappresenta una madre, il figlioletto e un falegname posto in secondo piano che sta lavorando con le spalle rivolte verso lo spettatore. Il titolo crea un’analogia con la Sacra Famiglia (Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù), ma si potrebbe anche pensare che si tratti di une semplice e comune famiglia olandese del XVII secolo, con il capo famiglia intento al suo mestiere. Nel caso in cui l’artista avesse voluto richiamare la Sacra Famiglia, lo scopo moralizzatore sarebbe stato quello di mostrare la virtù della vita familiare. Generalmente, però, alcuni artisti olandesi si pongono uno scopo morale ben evidente, che in altri è, invece, totalmente assente.
Gioia di vivere nei dipinti
Una certa gioia di vivere è presente in certi dipinti, una tematica in cui alcuni pittori si sono cimentati con successo. Questo è il caso di Adrian Brouwer che ha dipinto in modo satirico i divertimenti dei contadini, con scene da taverna, in cui la sbornia deforma i tratti somatici dei personaggi. Adrian van Ostade, vissuto dal 1610 al 1685, eccelle nella rappresentazione di allegre combriccole delle classi popolari. Nello stesso genere, Jan Steen, pressoché contemporaneo di va Ostade, che gestiva una taverna a Leyda, era solito comporre scene di famiglia in pieno disordine anche morale, in cui l’ubriacatura, l’ozio, l’uso esagerato del tabacco e il divertimento senza controllo erano sistematicamente predominanti. Spesso, ha dipinto anche dei quadri allegri e pieni di armonia come il “Pranzo di battesimo”, un olio su tela del 1664, in cui egli mostra i genitori ed i loro amici che stanno festeggiando il battesimo del nascituro che è stato appena impartito. Occorre precisare che il Battesimo e l’Eucarestia sono gli unici due sacramenti ammessi da Lutero nel XVI secolo. Senza il Battesimo la salvezza del neonato non è possibile e l’anima del bambino sarebbe stata condannata ad errare perennemente nel Limbo, un luogo piuttosto strano in cui sia la gioia che la sofferenza non sono possibili. Lo stesso concetto è presente nella religione cattolica.
La vita quotidiana nei dipinti
La pittura di genere olandese non la raffigura mai episodi di guerra: si interessa, soprattutto, e quasi esclusivamente, della vita quotidiana della società. In tal senso è significativo il dipinto di de Vermeer “La lettera d’amore”. Realizzato verso il 1669, in esso l’artista ha raffigurato una donna che riceve una lettera dal proprio innamorato. La scena è piuttosto teatrale, la porta è aperta e la tenda è alzata. Nella fretta, la serva, che ha portato la missiva e che, sicuramente è molto impaziente di portare a termine il suo compito, ha lasciato sul pavimento le pantofole. Sembra essere soddisfatta di aver consegnato la lettera, come dimostra il suo braccio rilassato e in fase di riposo. Lo sguardo della ragazza che suona ha un aspetto interrogativo. Le perle e il tessuto, che ha delle tonalità brillanti, ci danno informazioni sicure sul suo rango sociale e anche i quadri posti sullo sfondo sono molto interessanti sotto certi punti di vista. Infatti, il soggetto del dipinto posto dietro la serva conferma la lettera. Vi si scorge un’imbarcazione che sta salpando. Essa rappresenta l’innamorato che ha inviato la lettera mentre l’oceano è il simbolo dell’amore. A questo proposito è da ricordare un libro di Jan Hermansz Krul del 1634 in cui è riportata questa frase “L’amore è come il mare, l’amante come un vascello”.
Fra i pittori di genere più celebri, abbiamo Emmanuel de Witte, Gerard Ter Borch, Gabriel Metsu, Vermeer, Pieter de Hooch che ha rappresentato quasi esclusivamente delle donne, di solito madri, spose esemplari come nell’olio su tela dal titolo “Scena d’interno con una madre che toglie i pidocchi al suo bambino”, dal sottotitolo “Il dovere di una madre”. Tutto è calmo, perfino il cagnolino sembra che stia meditando. La madre sta controllando con attenzione la capigliatura del figlioletto. La scena è un insegnamento morale per il pubblico olandese: è meglio prevenire che guarire. La scena si svolge in un interno borghese, anche se modesto. A destra possiamo vedere in primo piano una sedia sfondata. A sinistra, abbiamo un’apertura verso l’esterno che fa entrare la luce che il pittore sa padroneggiare perfettamente. Si notano anche alcune tele appese al muro. A volte, Hooch dipinge anche dei quadri che rappresentano dei bambini, fermi sulla soglia della porta di casa rimasta aperta (Ragazzo con cesto, La camera, Il gioco del Kolf, Il messaggero). Probabilmente, l’artista ha voluto simboleggiare la curiosità infantile per il mondo esterno, cioè la ricerca e la scoperta dell’ignoto, ma soprattutto questo è un mezzo per utilizzare la prospettiva.
Vermeer e la sua arte
Johannes Vermeer, chiamato nel XIX secolo “la sfinge di Delft” era un pittore celebre in quel tempo, contrariamente a quanto, a volte, si legge; tuttavia la sua grande notorietà fu successiva, per quanto fosse il capofila dell’attività artistica di Delft. Ciò che lo ha reso celebre sono le sue scene d’interno. Fra l’altro, ha dipinto L’Astronomo, La Lattaia, Il Geografo, La collana di perle. Contrariamente agli altri pittori olandesi, egli non dipingeva per guadagnare e quindi per vivere, ma perché dipingere gli piaceva, come se fosse un dilettante. Il suo ritmo di lavoro non ha mai subito modifiche: dipingeva tre/quattro tele all’anno. Ha dipinto poche scene di esterni anche se molte di esse sono diventate celebri, come “Vista di Delft”, “La piccola strada”. Per quanto riguarda la sua vita, sappiamo che aveva undici o dodici figli; verso i 20 anni, si convertì al cattolicesimo. Stranamente, morì in povertà, ma non certamente a causa dell’insuccesso della sua attività artistica.
Simbolismo e significato morale
In conclusione si può dire che con le opere di genere, gli artisti abbiano cercato di mostrare che la bellezza risiede in ogni cosa, in ogni gesto, in ogni individuo. Per essi, non si tratta di rappresentare la bellezza si Venere, bensì di farci capire che la bellezza di una madre che allatta può andare ben oltre al di là di quella di Venere.
Spesso dietro il realismo della rappresentazione erano nascosti degli oggetti con un valore simbolico e un significato morale. Per esempio, la scopa evoca la pulizia in senso proprio, ma anche, e soprattutto la pulizia morale del focolare domestico. La lettera rimanda necessariamente all’amore; lo specchio richiama la vanità: infatti, con la rappresentazione dello specchio, i pittori vogliono mostrare che il corpo umano può solo degradarsi anche se vi si aggiungono degli artifizi con scopo di farsi belli. La sessualità è rappresentata dalle cipolle o dalla presenza di un cane o di un gatto. Nel dipinto di Jan Stenn “La donna che mangia le ostriche”, una donna dallo sguardo malizioso, si nutre di una manciata di ostriche, Dal quadro, chiaramente si sprigiona una forte sensualità rappresentata dallo sguardo della ragazza e dalla presenza delle ostriche, che sono considerate afrodisiache. Il valore simbolico di tutti questi oggetti era ben noto ai contemporanei i quali erano, quindi, in grado di capire facilmente la portata morale dei dipinti.
Libertà delle donne nei Paesi Bassi
Il quadro “Donna che legge” di Pieter Janssens Ellinga mostra una donna che legge, in una stanza ben illuminata. Nei Paesi Bassi, le donne godevano di una libertà molto più estesa che non in Francia e in tutto il resto dell’Europa. Tuttavia, non bisogna credere che esistesse l’uguaglianza dei due sessi: le donne era invitate a restare a casa, a concepire e a educare i figli. Infatti, molte scene hanno proprio questo obiettivo.
Spesso, il bambino rappresenta la disobbedienza e il disordine, anche se, in alcuni casi, evoca la virtù. A volte i pittori che avevano pochi figli dipingevano frequentemente i bambini, mentre altri come Vermeer, padre di dodici figli, non ne ha mai raffigurato.
Domande da interrogazione
- Chi sono alcuni dei pittori olandesi del XVII secolo che hanno contribuito a rendere famosa l'arte dei Paesi Bassi in tutta Europa?
- Quali generi pittorici si sono sviluppati nei Paesi Bassi protestanti durante il XVII secolo?
- Qual è lo scopo della pittura di genere olandese e come viene rappresentata la vita quotidiana?
- Come viene rappresentato il tema dell'amore nella pittura di genere olandese, con riferimento specifico a "La lettera d'amore" di Vermeer?
- Qual è il significato simbolico di alcuni oggetti rappresentati nelle opere di genere olandese?
Tra i pittori olandesi del XVII secolo che hanno contribuito a diffondere la fama dell'arte dei Paesi Bassi in Europa ci sono Rembrandt, Jan Vermeer, Pieter de Hooch, e altri talenti che hanno anticipato i gusti del pubblico partecipando a manifestazioni pubbliche.
Nel XVII secolo, nei Paesi Bassi protestanti si sono sviluppati e codificati diversi generi pittorici, tra cui il ritratto, la natura morta, le vedute paesaggistiche e le scene di vita quotidiana, note anche come scene di genere.
La pittura di genere olandese mira a rappresentare la vita quotidiana senza interessarsi dei personaggi famosi, mostrando invece figure anonime in scene apparentemente banali. Questo genere artistico può avere uno scopo moralizzatore, come nel caso del quadro "La Santa Famiglia" di Rembrandt, o semplicemente celebrare aspetti della vita quotidiana.
Nella pittura di genere olandese, il tema dell'amore viene esplorato in modo sottile e simbolico, come dimostra "La lettera d'amore" di Vermeer. Questo dipinto raffigura una donna che riceve una lettera dal proprio innamorato, con elementi simbolici come l'imbarcazione che salpa, rappresentante l'innamorato, e l'oceano come simbolo dell'amore.
Nelle opere di genere olandese, oggetti come la scopa, la lettera, lo specchio, le cipolle, e la presenza di animali come cani o gatti hanno un valore simbolico e morale. Ad esempio, la scopa simboleggia la pulizia morale del focolare domestico, mentre le ostriche, come mostrato nel dipinto di Jan Steen "La donna che mangia le ostriche", evocano la sensualità.