Concetti Chiave
- Michelangelo Buonarroti nacque nel 1475 a Caprese e fu avviato alla bottega del Ghirlandaio a Firenze nel 1488.
- Studiò sotto l'influenza di maestri come Giotto, Donatello e Masaccio e frequentò il giardino mediceo di San Marco.
- L'artista fu profondamente influenzato dalla filosofia neoplatonica della corte fiorentina e si trasferì a Roma nel 1496.
- La "Zuffa di centauri" è la sua prima opera autonoma, un rilievo marmoreo che simboleggia il conflitto tra ragione e violenza.
- Michelangelo enfatizzò il dinamismo e il dramma della scena, con figure che emergono dal marmo senza una chiara prospettiva spaziale.
Infanzia e formazione di Michelangelo
Michelangelo Buonarroti nacque a Caprese nel 1475 da una famiglia fiorentina non molto benestante, tanto che il padre fu costretto ad accettare la modesta carica politica di podestà del piccolo comune. Nel 1488 venne messo a bottega a Firenze presso il Ghirlandaio. I suoi veri maestri furono Giotto, Donatello e Masaccio. Frequentando il giardino mediceo di San Marco, il giovane ebbe modo di ammirare una parte della collezione di statue antiche di Lorenzo il Magnifico.
Studiò inoltre la tecnica dello stiacciato di Donatello, ma anche il violento pathos emotivo delle sue ultime opere. Da Masaccio apprese l’interesse per il plasticismo della figura umana. Divenuto un frequentatore abituale della cerchia medicea, Michelangelo si avvicinò alla filosofia neoplatonica che permeava la cultura della corte fiorentina.
Nel 1496 arrivò per la prima volta a Roma.
Primi lavori e influenze artistiche
Nel 1491-92 Michelangelo realizzò per Lorenzo il Magnifico la sua prima opera autonoma: la Zuffa di centauri, un rilievo in marmo raffigurante la lotta tra i Làpiti, una mitica popolazione greca, e i centauri, esseri metà uomini e metà cavalli.
L’artista scelse di raffigurare il momento culminante di una lotta tra uomini nudi (e non tra uomini e centauri, alla cui ferinità si dà spazio solo con la figura a terra, in basso, al centro della composizione). Il soggetto mitologico acquista un forte significato simbolico: la battaglia tra centauri e Làpiti altro non è che l’allegoria dell’eterno scontro tra i due aspetti opposti che convivono nell’essere umano, ossia la ragione e la violenza cieca.
Michelangelo puntò soprattutto sul forte dinamismo dei personaggi e sul potente effetto drammatico della scena. Non c’è descrizione di spazio né scansione prospettica, tutto si concentra sulle figure che sembrano emergere dalla materia grezza del marmo. I corpi si aggrovigliano, si torcono e si tendono, disponendosi a semicerchio intorno alla figura centrale con il braccio alzato, probabilmente il dio Apollo.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali maestri e influenze artistiche di Michelangelo durante la sua formazione?
- Qual è il significato simbolico della "Zuffa di centauri" di Michelangelo?
- Quali sono le caratteristiche principali del rilievo "Zuffa di centauri"?
Michelangelo fu influenzato da Giotto, Donatello e Masaccio. Ammirò le statue antiche della collezione di Lorenzo il Magnifico e studiò la tecnica dello stiacciato di Donatello e il plasticismo della figura umana di Masaccio.
La "Zuffa di centauri" rappresenta l'allegoria dell'eterno scontro tra la ragione e la violenza cieca, due aspetti opposti che convivono nell'essere umano.
Il rilievo si distingue per il forte dinamismo dei personaggi e l'effetto drammatico della scena, con corpi che si aggrovigliano e si dispongono a semicerchio intorno alla figura centrale, probabilmente il dio Apollo.