Concetti Chiave
- Michelangelo, nato nel 1475 a Caprese, è riconosciuto come uno dei maggiori maestri del Rinascimento.
- Fu allievo del pittore Domenico Ghirlandaio a Firenze, dove studiò affreschi di Giotto e Masaccio, ma si sentiva principalmente scultore.
- Sotto la protezione di Lorenzo de’ Medici, ebbe l'opportunità di studiare anatomia con le statue classiche della collezione medicea.
- Nel 1508, nonostante le sue riserve, accettò di affrescare la Cappella Sistina, un'opera che ha segnato la storia dell'arte.
- Morì a Roma nel 1564, a 89 anni, lasciando un'eredità artistica che ha influenzato profondamente il corso dell'arte.
Indice
Michelangelo e il suo apprendistato
Michelangelo è senza dubbio uno dei più grandi maestri del Rinascimento. Egli fu scultore, pittore, architetto e poeta. Nacque nel marzo del 1475, a Caprese, vicino ad Arezzo da una famiglia fiorentina. Andò a studiare nella città di Firenze, allora governata da Lorenzo De’ Medici anche se i suoi interessi erano rivolti all’arte, infatti, nonostante il padre Ludovico fosse contrario, egli andò a bottega dal pittore Domenico Ghirlandaio, dove studia e copia gli affreschi di Giotto e Masaccio.
Se ne va però prima di completare il suo apprendistato; egli si sente infatti scultore. Lorenzo de’Medici, meravigliato e colpito dalle sue prime sculture, lo invita a corte dove gli dà l’opportunità di studiare l’anatomia osservando da vicino le statue classiche della collezione medicea. Nel 1496 si trasferisce a Roma, per poi tornare a Firenze 5 anni dopo, ormai con grandissima fama.La rivalità con Leonardo
Nel 1504 viene affidata a Michelangelo e a Leonardo la realizzazione degli affreschi per Palazzo Vecchio. I due sono da sempre grandi rivali. La sfida però non avverrà mai, perché nel 1505 Michelangelo viene invitato a Roma da papa Giulio II per la realizzazione della propria tomba.
Lavori a Roma e la Cappella Sistina
Nel 1508 gli viene affidato l’affresco della Cappella Sistina in Vaticano, però egli è titubante, non si sente infatti un pittore; alla fine comunque accetterà. Si trasferisce definitivamente a Roman nel 1536 e muore nel febbraio del 1564, a 89 anni, mentre lavora alla Pietà Rondanini. Egli è una delle figure più importanti e geniali non solo del Rinascimento, ma della storia dell’arte.