Concetti Chiave
- Michelangelo utilizza un portico al livello inferiore del Palazzo dei Conservatori, evidenziando la sua abilità nell'articolare i volumi architettonici.
- L'uso di lesene di ordine gigante che abbracciano due piani crea un contrasto dinamico con le colonne ioniche nell'ordine inferiore.
- L'alternanza tra pieni e vuoti nel portico di Michelangelo genera un effetto chiaroscurale più complesso e tridimensionale rispetto ad altri esempi contemporanei.
- Michelangelo introduce tensione architettonica attraverso proporzioni volutamente sbilanciate, accentuando l'importanza delle forze in contrapposizione.
- L'architettura di Michelangelo nel palazzo viene percepita come un organismo vitale, con un equilibrio tra armonia e tensione che trasmette un senso di “forze trattenute”.
Indice
L'innovazione architettonica di Michelangelo
In questo palazzo Michelangelo ha la possibilità di articolare i volumi, realizzando nel livello inferiore un portico. È il palazzo più interessante e innovativo e consente di cogliere gli aspetti più Michelangioleschi.
Il palazzo si articola su due livelli: quello inferiore è porticato, quello superiore è il piano nobile.
Il portico e il chiaroscuro
Questo produce un ulteriore aumento del rapporto chiaroscurale e l’aggiunta delle colonne ioniche rende il portico più plastico e tridimensionale. A differenza per esempio del portico dell’ospedale degli innocenti: lì c’è semplicemente un alternarsi di pieni (le colonne) e vuoti e il portico viene percepito sostanzialmente come un grande vuoto. Il ritmo è pieno-vuoto, con una assoluta prevalenza del vuoto (data anche dalla esilità delle colonne). Al contrario in Michelangelo abbiamo il pieno della lesena, poi un vuoto ridotto, poi un pieno ridotto della colonna, poi un grande vuoto. L’articolazione tra pieno e vuoto è molto più varia, il ritmo è più articolato. Nella lettura dei caratteri architettonici la ricerca di plasticità è data proprio da questa ricerca di alternanza tra spazi pieni e vuoti. Michelangelo tralaltro compie questa scelta anche per accentuare il rilievo degli elementi: le finestre che utilizza nel piano nobile hanno una cornice con grande rilievo, così come ha grande rilievo anche il timpano, che è arcuato.
La tensione nelle proporzioni
Altro elemento che alcuni studiosi sottolineano è anche la ricerca di tensione, che spesso si ottiene non definendo correttamente le proporzioni, ma sbilanciandole. Se tutto è proporzionato si annulla la tensione, per dare tensione bisogna descrivere non tanto forze in equilibrio quanto più forze in tensione, in contrapposizione fra di loro. Qua lo si vede nella trabeazione: la sua altezza (architrave + fregio + cornice + balaustra) non è proporzionata a quella dell’edificio, perché è pari quasi a quella dei piani. In questa sproporzione M. tende ad accentuare il peso della componente orizzontale su quella verticale. In realtà è un aspetto che si percepisce molto relativamente, non lo si percepisce subito come una sproporzione. Egli ha l’abilità infatti di trovare un punto di equilibro fra armonia e tensione, che configura l’idea tipica del Michelangelo di quelle che sono state poi definite “forze trattenute”. Esse sono l’opposto delle forze di equilibrio, sono forze che leggo come in contrapposizione e tensione fra loro. Esse idealmente danno l’idea di un’anima organica dell’architettura. Come se l’architettura fosse un organismo vitale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del Palazzo dei Conservatori progettato da Michelangelo?
- Come Michelangelo utilizza l'alternanza tra pieni e vuoti nel suo progetto?
- In che modo Michelangelo introduce tensione nel design del Palazzo dei Conservatori?
- Cosa si intende per "forze trattenute" nel contesto dell'architettura di Michelangelo?
Il Palazzo dei Conservatori si distingue per l'articolazione dei volumi su due livelli, con un portico al livello inferiore e un piano nobile superiore. Michelangelo sovrappone l'ordine gigante a un ordine inferiore, creando un effetto chiaroscurale e una plasticità tridimensionale.
Michelangelo alterna pieni e vuoti in modo vario, con lesene e colonne ioniche che creano un ritmo più articolato rispetto ad altri portici, accentuando la plasticità e il rilievo degli elementi architettonici.
Michelangelo introduce tensione sbilanciando le proporzioni, come nella trabeazione, che è quasi pari all'altezza dei piani, accentuando il peso orizzontale e creando un equilibrio tra armonia e tensione.
Le "forze trattenute" si riferiscono a forze in tensione e contrapposizione, che danno l'idea di un'anima organica e vitale all'architettura, in contrasto con le forze di equilibrio.