Concetti Chiave
- Michelangelo credeva che l'arte dovesse imitare la natura, ma selezionando e approfondendo i suoi aspetti migliori per raggiungere una bellezza superiore.
- Il corpo umano era per Michelangelo il massimo esempio di bellezza, riflettendo la perfezione divina e spirituale.
- Con l'influenza dei gruppi riformisti, Michelangelo si avvicinò alla religione, vedendo la bellezza carnale come un mezzo per rivelare quella spirituale.
- Michelangelo iniziò a concepire il ruolo dell'artista come servitore della Chiesa, ponendo l'arte al servizio della contemplazione divina.
- Verso la fine della sua vita, Michelangelo temeva che la sua arte potesse distoglierlo dalla ricerca della bellezza spirituale e condurlo alla dannazione.
L'arte come imitazione della natura
Michelangelo, proprio come gli artisti del Rinascimento, credeva che l’arte dovesse essere imitazione della natura, dal momento che solo lo studio approfondito di essa avrebbe permesso di arrivare alla bellezza ideale. Egli però riteneva soprattutto che dalla natura dovessero essere scelti e approfonditi gli aspetti migliori e che con la mente, con l’immaginazione poteva giungere a una bellezza superiore di quella che presentava la natura. Il suo punto di riferimento artistico, ciò che di più bello esisteva nell’universo per lui, era senza dubbio il perfetto corpo umano, riflesso della bellezza divina e spirituale.
La bellezza spirituale e la Chiesa
In più, con la diffusione dei gruppi riformisti, che volevano porre fine a quelle problematiche e incoerenze che si verificavano da ormai molto tempo all’interno alla chiesa e che di conseguenza portarono alla caduta di quelli che erano i tradizionali valori cristiani, Michelangelo si avvicinò molto alla religione, ponendo totalmente in secondo piano la bellezza carnale rispetto a quella spirituale, o meglio, per lui, la prima era solo uno strumento per la seconda, che le permetteva di emergere e portava alla contemplazione della bellezza divina; è da questo periodo che Michelangelo inizia a concepire l’impiego dell’artista al totale servizio della Chiesa. Man mano che la morte si fa vicina, egli ritiene che la bellezza fisica svii l’uomo dalla contemplazione della bellezza spirituale, ed egli si sente chiamato in causa, proprio perché ha paura che la sua immaginazione, la sua arte gli abbiano spianato la strada verso la dannazione eterna.