Concetti Chiave
- La volta della Cappella Sistina, dipinta da Michelangelo, è un capolavoro che collega l'Antico e il Nuovo Testamento, enfatizzando la continuità tra ebraismo e cristianesimo.
- Michelangelo ha lavorato quasi interamente da solo alla volta, creando figure tridimensionali e dinamiche attraverso scorci complessi e un uso intenso del chiaroscuro.
- Tra le scene più celebri c'è la Creazione di Adamo, evocativa dell'anelito dell'anima verso l'unione con Dio, con il famoso tocco delle dita che non si completano.
- Il programma iconografico della volta include nove episodi fondamentali della Genesi, con figure di Profeti e Sibille che annunciano la venuta di Cristo.
- Un restauro coraggioso tra il 1980 e il 1989 ha riportato alla luce i colori originali della volta, oscurati da tempo e candele.
Indice
La commissione papale
Nel 1506 il papa cambiò idea e decise di commissionare all’artista la decorazione della volta della Cappella Sistina.
Le pareti della cappella erano state affrescate sotto Sisto IV tra il 1481 e il 1483, con Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento a opera di Botticelli, Perugino, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli. La volta affrescata nello stesso periodo con un semplice cielo stellato, rifletteva un gusto ancora medievale. Il pontefice propose a Michelangelo di ridipingerla seguendo un programma iconografico basato sulle Storie della Genesi.
La sfida di Michelangelo
Lo spazio da dipingere era enorme: oltre 500 m3.
Dipinse tutto praticamente da solo e quasi a mano libera, passando interminabili sedute sdraiato sui ponteggi con la testa all’insù, che gli procurarono danni alla vista e dolori muscolari.
Nella volta della Cappella Sistina viene ribadito il legame diretto fra Antico e Nuovo Testamento, a sottolineare la continuità fra ebraismo e cristianesimo: le Storie della Genesi di Michelangelo sono prefigurazione delle Storie di Mosè e di Cristo dipinte sulle pareti alla fine del Quattrocento; la creazione troverà il suo atto conclusivo nell’incarnazione di Cristo. Trent’anni dopo lo stesso Michelangelo dipingerà sulla parete di fondo il Giudizio universale. Quest’ultimo venne dipinto tra il 1536 e il 1541.
La tecnica e l'iconografia
Tutte le figure sono rappresentate in scorci illusionistici e in pose complesse. I corpi, grazie all’intenso chiaroscuro, appaiono fortemente tridimensionali, vere e proprie sculture dipinte, e sprigionano energia.
I primi episodi dipinti sono l’Ebbrezza e derisione di Noè, il Diluvio universale e il Sacrificio di Noè. Il Diluvio universale è una scena drammatica: l’acqua sta salendo vertiginosamente mentre sull’isolotto in primo piano la tempesta scuote l’albero e il manto dell’uomo che vi si è aggrappato.
Nel Peccato originale e cacciata dal paradiso terrestre Adamo ed Eva fuggono dal paradiso.
La creazione di Adamo
La Creazione di Adamo è la scena più celebre del ciclo ed è certamente una delle invenzioni più straordinarie della pittura di tutti i tempi. Dio Padre è raffigurato come un vecchio dalla barba bianca, vestito di una tunica rosa, che scende dal cielo su un manto violaceo gonfiato dal vento, sorretto da numerosi angeli. Egli tende il braccio destro per dare la vita al primo uomo. Le mani si allungano l’una verso l’altra, si sfiorano ma non si toccano, a evocare l’anelito costante dell’anima all’unione con Dio, non realizzabile ella vita terrena. Adamo sembra lentamente risvegliarsi da un sonno profondo e distendersi a sua volta per ricevere il flusso vitale. Nella Creazione di Adamo ritorna anche il tema dell’anima che anela a sciogliersi dai vincoli terreni.
Il restauro della volta
I colori originari, anneriti dal tempo, dal fumo delle candele e dalle ridipinture, sono tornati alla luce grazie a un lungo e coraggioso intervento di pulitura, iniziato nel 1980 e ultimato nel 1989.
Nel corridoio centrale della volta sono raffigurati nove episodi che ripercorrono la storia del mondo e dell’umanità.
In ordine: Separazione della luce dalle tenebre, Creazione delle piante e degli astri, Separazione della terra dalle acque, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato originale e cacciata dal paradiso terrestre, Sacrificio di Noè, Diluvio universale, Ebbrezza e derisione di Noè.
La serie degli Ignudi è posta a delimitare, a gruppi di quattro, gli spazi tra i riquadri minori delle Storie della Genesi.
Le figure profetiche
Dodici veggenti affiancano le raffigurazioni principali. Le Sibille, figure del mondo classico, e i Profeti, personaggi dell’Antico Testamento, annunciano la venuta di Cristo rispettivamente nell’antichità pagana e nell’era cristiana.
Nei quattro pennacchi angolari sono narrati eventi miracolosi della storia del popolo ebraico: David e Golia, Giuditta e Olorfene (sopra l’ingresso), La punizione di Amàn, Il serpente di bronzo (sopra l’altare).
Nelle lunette e nelle sovrastanti vele, poste alla sommità delle pareti al di sotto della volta, sono raffigurate le quaranta generazioni degli Antenati di Cristo, fino ad Abramo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il cambiamento significativo nella decorazione della volta della Cappella Sistina deciso dal papa nel 1506?
- Qual è il significato del legame tra Antico e Nuovo Testamento nella volta della Cappella Sistina?
- Qual è la scena più celebre del ciclo pittorico della volta e quale tema rappresenta?
- Quali sono stati gli effetti del restauro iniziato nel 1980 sulla volta della Cappella Sistina?
- Quali figure accompagnano le raffigurazioni principali nel programma iconografico della volta?
Nel 1506, il papa decise di commissionare a Michelangelo la decorazione della volta della Cappella Sistina, sostituendo il semplice cielo stellato medievale con un programma iconografico basato sulle Storie della Genesi.
Nella volta della Cappella Sistina, il legame tra Antico e Nuovo Testamento sottolinea la continuità tra ebraismo e cristianesimo, con le Storie della Genesi che prefigurano le Storie di Mosè e di Cristo dipinte sulle pareti.
La scena più celebre del ciclo è la Creazione di Adamo, che rappresenta il tema dell'anima che anela a sciogliersi dai vincoli terreni e l'anelito costante dell'unione con Dio.
Il restauro iniziato nel 1980 ha riportato alla luce i colori originari della volta, che erano stati anneriti dal tempo, dal fumo delle candele e dalle ridipinture.
Le raffigurazioni principali sono affiancate da dodici veggenti, tra cui le Sibille del mondo classico e i Profeti dell'Antico Testamento, che annunciano la venuta di Cristo.