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Concetti Chiave

  • La Cappella Sistina fu originariamente dipinta da artisti umbri e toscani, seguendo un preciso schema iconografico voluto da papa Sisto IV per rappresentare la continuità tra il popolo ebraico e l'umanità più recente.
  • Michelangelo fu incaricato da Giulio II di dipingere la volta della Cappella Sistina, un compito che inizialmente rifiutò per la sua poca esperienza nella tecnica dell'affresco e per il trattamento ricevuto dal papa.
  • Le Storie della Genesi furono organizzate da Michelangelo in una finta architettura illusionistica, con figure di Sibille e Profeti che predissero la venuta di Gesù.
  • Il percorso neoplatonico della volta inizia con l'immagine dell'uomo ubriaco e culmina con Dio nel primo gesto della Creazione, sottolineando un'evoluzione spirituale.
  • Nel "Diluvio", Michelangelo rappresenta un momento drammatico con episodi di altruismo e egoismo, utilizzando colori intensi e luminosi per accentuare l'emozione e il dinamismo della scena.

Indice

  1. La commissione della cappella
  2. Michelangelo e la volta
  3. Il percorso neoplatonico
  4. Il dramma del diluvio
  5. Profeti e sibille

La commissione della cappella

La Cappella, commissionata da papa Sisto IV nel 1477, era già stata dipinta da illustri pittori umbri e toscani del tempo come il Perugino, Lorenzo di Credi, Cosimo Rosselli e il Ghirlandaio, i quali, secondo un preciso schema iconografico, dipinsero Storie di Mosè e di Gesù. Si voleva, da parte del papa, affermare la continuità tra il popolo ebraico, nella sua alleanza con Dio e l’umanità più recente unificata da Gesù. Il soffitto era un immenso cielo stellato dipinto con lapislazzuli.

Michelangelo e la volta

Giulio II desidera che anche la volta sia dipinta con immagini simboliche e vede in Michelangelo l’unico esecutore. Per cui, con prepotenza e determinazione, dice all’artista di abbandonare l’impegno della sua tomba e di iniziare l’affresco. Per Michelangelo il lavoro era sentito come un processo personale di catarsi e non una banale attività, per cui, sentendosi trattare dal papa come un semplice scalpellino, offeso e infuriato se ne torna a Firenze. Inoltre si sentiva “poco pratico nella tecnica dell’affresco”. Fu costretto, tuttavia, a cedere e a iniziare un lavoro difficile e faticosissimo che attuò quasi da solo per sua scelta. Soggetto: le Storie della Genesi. Michelangelo seppe organizzare le storie in una finta architettura illusionistica, articolate in nove riquadri alternati in più grandi e più piccoli, affiancati questi ultimi da quattro Nudi, che simboleggiano l’umanità prima della Rivelazione, belli come la cultura antica ma inquieti. A discendere, gigantesche figure di Sibille e Profeti,che predissero la venuta di Gesù. Più giù, nelle vele e nelle lunette compaiono gli avi di Gesù perché, dal Peccato Originale, è tutta una attesa di chi saprà riconciliare l’uomo peccatore con Dio.

Il percorso neoplatonico

Chi entra nella Cappella e alza gli occhi non scorge la prima immagine della Genesi: “Dio che separa il buio dalle tenebre,” che si trova in fondo, ma “l’Ebbrezza di Noè, poi “il Diluvio” ,”Il Sacrificio di Noè” e così via. Perché? Anche qui è presente il “percorso neoplatonico”: dallo stadio più materialistico, ”l’uomo ubriaco”, sino allo stadio più spirituale, Dio nel primo gesto della “Creazione”, enorme oltre la cornice.

Il dramma del diluvio

Michelangelo sceglie un momento drammatico in cui l’acqua ha già coperto parte della terra. In fondo l’Arca viaggia con chi si salverà; in avanti tutti questi uomini, donne, bambini, tra un po’ saranno sommersi ma cercano scampo salendo più in alto sbattuti da un vento impetuoso (per l’Artista la natura non è mai benigna). Ci sono tanti episodi: gesti di altruismo e generosità, gesti di egoismo in chi percuote dalla barca di fortuna coloro che vogliono salirci, la stupidità e l’attaccamento alla sua “roba” di chi trasporta cose inutili.

Profeti e sibille

Profeti e Sibille: figure imponenti colti mentre hanno “l’intuizione” che Qualcuno verrà.

Il “ colore”: intenso, ben “campito” nella linea di contorno, luminoso, dalle ombre colorate, e persino cangianti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato simbolico della volta della Cappella Sistina dipinta da Michelangelo?
  2. La volta della Cappella Sistina, dipinta da Michelangelo, rappresenta un percorso neoplatonico che va dallo stadio più materialistico, come "l'uomo ubriaco", fino allo stadio più spirituale, con Dio nel primo gesto della "Creazione". Le immagini simboliche e le figure di Sibille e Profeti prefigurano la venuta di Gesù, mentre gli avi di Gesù nelle vele e lunette rappresentano l'attesa della riconciliazione dell'uomo con Dio.

  3. Perché Michelangelo inizialmente rifiutò di dipingere la volta della Cappella Sistina?
  4. Michelangelo inizialmente rifiutò di dipingere la volta della Cappella Sistina perché si sentiva trattato come un semplice scalpellino dal papa e si considerava poco pratico nella tecnica dell'affresco. Tuttavia, fu costretto a cedere e intraprendere il lavoro, che considerava un processo personale di catarsi.

  5. Quali sono le caratteristiche principali del dipinto "Il Diluvio" di Michelangelo?
  6. Nel dipinto "Il Diluvio", Michelangelo sceglie un momento drammatico in cui l'acqua ha già coperto parte della terra. L'Arca viaggia con chi si salverà, mentre uomini, donne e bambini cercano scampo salendo più in alto. Il dipinto mostra episodi di altruismo, generosità, egoismo e attaccamento a cose inutili, con un uso intenso e luminoso del colore.

  7. Come Michelangelo ha organizzato le storie della Genesi nella volta della Cappella Sistina?
  8. Michelangelo ha organizzato le storie della Genesi in una finta architettura illusionistica, articolata in nove riquadri alternati in più grandi e più piccoli. Questi ultimi sono affiancati da quattro Nudi, che simboleggiano l'umanità prima della Rivelazione. Le figure di Sibille e Profeti discendono, predisponendo la venuta di Gesù, mentre gli avi di Gesù compaiono nelle vele e lunette.

Domande e risposte