Concetti Chiave
- I "Trionfi di Cesare" di Mantegna sono un ciclo pittorico profano che celebra la storia romana, ispirato da autori classici come Svetonio, Plutarco e Appiano.
- Le opere rappresentano carri trionfali con Cesari, preceduti dalla personificazione della Fama, che li incorona per le loro vittorie in guerra.
- Mantegna è il primo artista occidentale a raffigurare le tabulae romane, un elemento innovativo nella pittura rinascimentale.
- Il "Cristo morto" di Mantegna, creato per scopi personali, è noto per la sua capacità di evocare profondità in uno spazio limitato e mostra dettagli realistici delle piaghe di Cristo.
- L'opera "Cristo morto" ha influenzato molti artisti successivi, che hanno cercato di emulare l'abilità prospettica di Mantegna.
I trionfi dei Cesari
Gruppo di dipinti che raffigurano i trionfi dei Cesari. È un ciclo pittorico profano, ispirato alle vicende della storia romana. Per realizzare questo ciclo pittorico, Mantegna studia Svetonio, Plutarco e Appiano. L’arte rinascimentale è basata sull’oraziano “ut pictura poesis”, e questi dipinti lo confermano. Sono rappresentati dei carri trionfali con Cesari mentre entrano a Roma: l’imperatore è solitamente preceduto dalla Fama (personificazione), che incorona l’imperatore. Onore riservati a chi si distingue in guerra. Il carro trionfale è anche preceduto da alcune tavole dipinte, che rappresentano le imprese militari. Mantegna sa che la pittura romana è formata da tabulae, di cui si erano perse le traccie, e le vuole raffigurare: è il primo artista occidentale a raffigurare delle tabulae, che in seguito non verranno più dipinte, perché considerate inattendibili. Questo ciclo di tele era conservato a Mantova nel Palazzo di San Sebastiano, ma dopo la vendita delle condizioni artistiche dei Gonzaga, i dipinti finirono in Inghilterra, a Hampton Court, un palazzo della Regina Elisabetta II.
Il dipinto di Cristo deposto
Questo dipinto non è un’opera destinata ad una chiesa o ad uno spazio religioso: è un dipinto che probabilmente è realizzato per sé stesso, in vecchiaia. Le misure sono molto contenute, ma è estremamente specializzato come dipinto: in una spazio angusto riesce a creare un effetto di profondità che pochi altri dipinti sono capaci di emulare. Si vede Cristo deposto una lastra di pietra, parte di una reliquia che era venerata a Constantinopoli. Sulla lastra si vedono degli unguenti, usati per preparare il corpo per la sepoltura. Cristo mostra distintamente le piaghe (stigmati) della Crocifissione: a questa scena prendono parte almeno tre figure: la madonna, che piange per la morte del figlio, mentre le altre due figure sono più difficili da identificare.
L'influenza di Mantegna
Le immagini del Cristo morto seguono una tradizione diversa da quella di Mantegna: gli artisti non devono necessariamente seguire una tradizione iconografica, ma possono anche inaugurarla. Mantegna verrà ammirato e lodato per quest’opera: molti artisti cercheranno di imitare questa opera, poiché cercavano di dimostrare di essere dei pittori prospettici altrettanto bravi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ispirazione dietro il ciclo pittorico "Trionfi di Cesare"?
- Dove erano originariamente conservati i dipinti del ciclo "Trionfi di Cesare"?
- Qual è la particolarità del dipinto "Cristo morto" di Mantegna?
Il ciclo pittorico "Trionfi di Cesare" è ispirato alle vicende della storia romana e Mantegna ha studiato autori come Svetonio, Plutarco e Appiano per realizzarlo.
I dipinti del ciclo "Trionfi di Cesare" erano originariamente conservati a Mantova nel Palazzo di San Sebastiano, ma successivamente furono trasferiti in Inghilterra, a Hampton Court.
Il dipinto "Cristo morto" è noto per la sua capacità di creare un effetto di profondità in uno spazio angusto e per la rappresentazione dettagliata delle piaghe della Crocifissione, nonostante le sue dimensioni contenute.