Concetti Chiave
- La "Vergine delle rocce" fu commissionata da Ludovico il Moro per la Cappella dell’Immacolata, rappresentando un episodio della fuga in Egitto senza la figura di Giuseppe.
- Nel dipinto, l'angelo indica San Giovanni Battista, mentre la mano della Madonna simboleggia la costituzione dell’ecclesia.
- Il paesaggio geologico è ispirato a una geologia reale degli Appennini, che Leonardo aveva esplorato personalmente.
- Leonardo applica lo sfumato e la prospettiva aerea, tecniche che enfatizzano la profondità attraverso la diluizione della luce e degli elementi atmosferici.
- Leonardo rifiuta l'uso del disegno come contorno, sostenendo che è un'astrazione e non rappresenta la realtà osservabile.
Vergine delle rocce
Commissionata da Ludovico il Moro per la Cappella dell’Immacolata della chiesa di San Francesco Grande. Questo dipinto racconta un episodio della fuga in Egitto della sacra famiglia: curiosamente in quest’opera non compare la figura di Giuseppe, come nell’Adorazione dei Magi. A sinistra c’è San Giovanni Battista, a destra c’è l’angelo e accanto a lui c’è Gesù Cristo bambino che impartisce la benedizione al cugino.
Gestualità significativa: L’angelo indica con la mano destra San Giovanni Battista, mentre la mano della madonna rappresenta la costituzione dell’ecclesia.
Inoltre, in questo dipinto, Leonardo ha utilizzato due elementi fondamentali della sua concezione artistica: lo sfumato e la prospettiva aerea.
Lo sfumato è un elemento che Leonardo ha ripreso da Domenico Veneziano. Attorno alle figure non c’è un disegno, perché Leonardo sostiene che il disegno è una pura astrazione, non esiste nella realtà. Leonardo è debitore alla visione della realtà circostante, che ha condizionato la sua visione della pittura.
Leonardo costruisce la profondità attraverso gli elementi atmosferici: non abbiamo una profondità attraverso gli elementi architettonici, ma attraverso la diluizione della luce e degli elementi atmosferici. Più ci allontaniamo dal primo piano più gli elementi perdono forza.