Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci fu realizzata tra il 1483 e il 1486 su commissione di una confraternita laica dell'Ordine francescano di Milano.
  • Il dipinto celebra l'incontro leggendario tra San Giovanni Battista e Gesù durante l'esilio della Sacra Famiglia in Egitto, con un focus simbolico sulla protezione dell'angelo Uriel.
  • La composizione piramidale del dipinto, con il vertice sulla testa della Vergine, simboleggia la Santissima Trinità e include elementi prefigurativi del battesimo e della crocifissione.
  • Colori e materiali preziosi, come il blu ottenuto dai lapislazzuli, sottolineano l'importanza dei personaggi sacri e il simbolismo celeste dell'opera.
  • Leonardo utilizza tecniche come la prospettiva aerea e lo sfumato per creare profondità e un effetto di contrasto tra i diversi piani della tela, evocando un universo inquietante e misterioso.

Indice

  1. Leonardo a Milano
  2. La Vergine delle rocce
  3. Interpretazioni e leggende
  4. Dettagli e modifiche
  5. Composizione e simbolismo
  6. Tecnica e prospettiva

Leonardo a Milano

Nel 1482, Leonardo da Vinci fu invitato a Milano da Ludovico il Moro e soggiornò alcuni anni alla corte degli Sforza. Di tale periodo (1482-1490) non ci restano molte opere (Ritratto di musico, La Belle Ferroniere, La Dama con l’ermellino); quella che, però, le supera tutte in valore è La Vergine delle rocce, destinata ad occupare la parte centrale di una pala d’altare dedicata all’Immacolata Concezione, ma oggi scomparsa.

La Vergine delle rocce

Il dipinto è esposto al Louvre e fu realizzata tra il 1483 e il 1486, quando l’artista aveva circa 30 anni, su commissione di una confraternita laica dell’Ordine francescano di Milano; verso la fine del Settecento, esso fu trasportato su tela.

L’opera celebra il mistero dell’incarnazione, tramite la Vergine Maria, Gesù Bambino e San Giovanni Battista. I committenti dell’opera avevano date delle indicazioni molto precise perché il dipinto era destinato ad essere collocato all’interno di una cornice già pronta.

Interpretazioni e leggende

Il soggetto è interessante perché, non trovando alcun riscontro nelle Sacre Scritture, esso si presta a diverse interpretazioni. Infatti, si riferisce ad una leggenda che narra l’incontro di San Giovanni Battista e di Gesù durante l’esilio della Sacra Famiglia in Egitto, a seguito della strage degli Innocenti, ordinata da Erode. Essendo orfano, San Giovanni era stato posto sotto la protezione dell’angelo Uriel. Infatti, quest’ultimo occupa un posto preminente nell’economia della tela.

Dettagli e modifiche

Quando fu consegnata, l’opera non incontrò la soddisfazione del committente: non piacque l’immagine di San Giovanni, il fatto che quest’ultimo fosse collocato vicino alla Vergine e che sarebbe stato molto facile confondere i due bambini. Per questo motivo, ne fu dipinta una seconda versione, con alcune modifiche che, ora, è esposta alla National Gallery. Esaminando certi dettagli della composizione e la tecnica compositiva, gli esperti ritengono che quest’ultima sia stata realizzata da un altro artista, sotto la direzione di Leonardo.

Composizione e simbolismo

I personaggi sono seduti sulla riva di un laghetto: la Madonna, vestita con un abito ed un mantello blu notte, in posizione seduta, con la mano destra sembra proteggere San Giovannino che sta pregando in ginocchio; infatti, è noto che dopo la perdita dei genitori, il bambino rimasto solo potette contare sulla protezione della Vergine. Da notare che essa non ha l’aureola, un dettaglio che, invece, nelle pitture del Medioevo non mancava mai, perché simbolo della santità. Nel Quattrocento, essa viene semplificata, spesso ridotta a dei semplici fili d’oro. Dalla parte opposta è collocato il Bambino Gesù con la mano che sta benedicendo e in compagnia dell’angelo Uriel. Quest’ultimo è vestito di rosso, colore che simboleggia la divinità. Con la mano sinistra, esso sostiene il Bambino Gesù che lo benedice. Secondo la leggenda, Gesù avrebbe incontrato suo cugino in una grotta; questo dettaglio apocrifo giustificherebbe la presenza nella tela di un paesaggio roccioso.

Dal punto di vista compositivo, la tela, essendo organizzata in forma piramidale, il cui vertice è occupato dalla testa della Vergine, dal collo chino, ricorda la Santissima Trinità. Se uniamo i quattro personaggi con una linea retta, si forma un quadrangolo che costituisce la base della piramide. Inoltre, le mani dei quattro personaggi disegnano una croce perfetta nello spazio e tutti sono in comunione fra di loro sia con i gesti che con lo sguardo. Infatti, i quattro visi sono collocati su di una circonferenza che li unisce; lo sguardo dell’Angelo va in direzione di San Giovannino e quello della Vergine in direzione del figlio, costituendo cosi le due diagonali del quadrangolo di base. Vi si ritrovano anche degli elementi simbolici e prefigurativi del battesimo e della crocifissione. L’acqua in primo piano potrebbe prefigurare il battesimo, mentre le lunghe e sottili foglie dell’iris sarebbero un’allusione alle sette spade dei dolori che attraversarono il cuore di Maria nel momento della Crocifissione. Infine, il colore blu; si sa che questo colore era uno dei più cari durante il Rinascimento e che si otteneva utilizzando i lapislazzuli macinati e quindi più caro dell’oro. Esso era destinato quindi ai personaggi reali. D’altra parte non è senza importanza che il colore blu fosse anche il colore per eccellenza della volta celeste. Una riflessione deve essere fatta anche sulla presenza delle rocce. Pur nel loro aspetto caotico, esse costituiscono l’architettura del quadro fino a formare una sorta di volta sopra la Madonna. Seguendo un sapiente gioco prospettico, le pietre sono già presenti in lontananza fino ad arrivare sulla soglia della grotta. Intorno alla Vergine, si nota della vegetazione che riesce a crescere in condizioni così ostili. Tali elementi vegetali appaiono come la metafora della potenza della Vergine Maria che dà la vita a tutto ciò che resiste.

Tecnica e prospettiva

Nello sfondo, costituito in massima parte da rocce, pare sia assente ogni forma di vita e tutti gli elementi naturali, man mano che lo sguardo procede in lontananza, acquistano una colorazione ed una forma sempre più indeterminata, come se fosse sfocata. Si tratta della tecnica della prospettiva aerea e dello sfumato, sempre presente nelle opere di Leonardo. Tecnicamente, in lontananza, la realtà è come si coprisse di un leggero velo che determina nelle cose un contorno indeciso. Anche i colori cambiano: si fanno più chiari e sfumati. Questa tecnica dà all’osservatore l’illusione della profondità poiché le sfumature e i colori degradano on l’aumentare della distanza, creando quindi un effetto di contrasto fra i diversi piano della tela. Il precipizio in primissimo piano svela un universo inquietante (forse il peccato), a cui solo la mano di Gesù Bambino si può avvicinare con il suo ruolo di Salvatore del mondo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui Leonardo da Vinci ha realizzato "La Vergine delle rocce"?
  2. Leonardo da Vinci fu invitato a Milano da Ludovico il Moro nel 1482 e soggiornò alla corte degli Sforza. Durante questo periodo, realizzò "La Vergine delle rocce" su commissione di una confraternita laica dell'Ordine francescano di Milano.

  3. Qual è la storia e il significato del dipinto "La Vergine delle rocce"?
  4. Il dipinto celebra il mistero dell'incarnazione attraverso la Vergine Maria, Gesù Bambino e San Giovanni Battista. Si basa su una leggenda che narra l'incontro di San Giovanni e Gesù durante l'esilio della Sacra Famiglia in Egitto.

  5. Come sono rappresentati i personaggi nel dipinto e quali simboli sono presenti?
  6. I personaggi sono seduti sulla riva di un laghetto, con la Madonna che protegge San Giovanni e l'angelo Uriel che sostiene Gesù Bambino. Il dipinto include simboli come il colore blu della Madonna e il paesaggio roccioso che allude a una grotta.

  7. Quali elementi compositivi e simbolici caratterizzano "La Vergine delle rocce"?
  8. La composizione piramidale e la disposizione dei personaggi formano una croce perfetta, simbolizzando la comunione tra di loro. Elementi come l'acqua e le foglie di iris prefigurano il battesimo e la crocifissione.

  9. Quali tecniche pittoriche ha utilizzato Leonardo da Vinci nel dipinto?
  10. Leonardo ha utilizzato la prospettiva aerea e lo sfumato, creando un effetto di profondità e contrasto tra i piani della tela. I colori diventano più chiari e sfumati con la distanza, conferendo un senso di profondità.

Domande e risposte