Concetti Chiave
- Esistono tre versioni dell'opera, tutte pale d'altare; la prima, completamente autografa, è al Louvre, mentre la seconda, aiutata dalla bottega, è alla National Gallery e la terza, di bottega, è in una collezione privata svizzera.
- Nella seconda versione furono aggiunte aureole e una croce astile per chiarire l'identità dei personaggi, con colori più brillanti per rendere la santità più evidente.
- Leonardo supera l'iconografia tradizionale posizionando Gesù in un ruolo non centrale e creando una poetica degli affetti attraverso gesti e sguardi tra i personaggi.
- L'angelo gioca un ruolo chiave nella prima versione, invitando l'osservatore nella scena con il suo sguardo e il mantello rosso che attira l'attenzione, un elemento ridotto nella seconda versione.
- L'opera mostra un giovane Leonardo, con soggetti predominanti sull'ambiente e una luce diffusa sullo sfondo, ispirandosi a paesaggi reali come le balze senesi e le Dolomiti.
Indice
Le tre versioni dell'opera
Esistono 3 versioni dell'opera e sono tutte delle pale d'altare: solo una è completamente autografa ed è quella che fu commissionata dalla confraternita dell'Immacolata concezione e che ora si trova al Louvre, anche se era stata realizzata per la chiesa milanese di San Francesco grande, non più esistente. La seconda versione si trova alla National Gallery, in quanto la prima non fu capita e apprezzata dalla committenza. Per realizzare questa versione si è fatto aiutare dalla sua bottega. La terza è invece considerata completamente di bottega e appartiene a una collezione privata svizzera.
Differenze tra le versioni
La committenza desiderava che fosse più facile cogliere la santità dei personaggi, furono quindi aggiunte, nella seconda versione, delle aureole; che fosse più facile capire chi fra i personaggi fosse San Giovanni e chi fosse Gesù: nell'opera di Leonardo lo si coglie solamente per mezzo della gestualità: Gesù benedice San Giovanni, che riceve la benedizione pregando. Nella seconda versione fu così aggiunta la croce astile per rendere San Giovanni più riconoscibile. Inoltre nella seconda versione i colori sono più brillanti.
Innovazioni di Leonardo
L'iconografia tradizionale prevedeva che Gesù fosse il personaggio più vicino alla Vergine e che fosse centrale, al contrario San Giovanni doveva essere un personaggio satellite. Nell'opera di Leonardo viene superato questo canone, infatti Maria abbraccia San Giovanni e Gesù è abbracciato dall'angelo. Nonostante questo, Leonardo è estremamente coerente perché, anche se sposta Gesù dal centro dell'opera, crea una concatenazione di gesti e di sguardi, generando la cosiddetta poetica degli affetti: una gestualità che permette di cogliere i rapporti fra i vari personaggi: la Madonna è una cupola protettrice, che delicatamente guarda verso il basso mentre abbraccia Giovanni con una mano e con l'altra crea una gestualità che permette di evincere il fatto che stesse proteggendo Gesù. L'angelo, sebbene sia spostato e abbia le ali in penombra, è un protagonista perché permette all'osservatore di entrare nella scena, ci invita a guardare: guarda all'esterno dell'opera, mentre sta indicando la scena; crea quindi un collegamento fra interno ed esterno, che nella seconda versione non è più presente e questo determina che l'angelo diventi un personaggio secondario. Da notare che l'angelo, nella prima versione, ha la veste rossa, che colpisce l'occhio; infatti il rosso è un colore di espansione essendo esso saturo e intenso, al contrario di quelli freddi che sono colori di contrazione, che aiutano a creare l'effetto profondità Quindi il fatto che Leonardo abbia scelto il rosso come colore del mantello del personaggio sta a significare che vuole che l'osservatore inizi a guardare lui, che ci inviterà ad entrare nell'opera.
Dettagli e simbolismi
In primo piano vi è una roccia che si interrompe e dove in alcuni tratti le vesti dei personaggi vi cadono. Sono presenti diverse citazioni botaniche precise, ad esempio le selci. Sull'orizzonte i colori vanno ad affievolirsi, sono sfuocati e sfumati. Per rappresentare le rocce Leonardo prese spunto dal fenomeno carsico delle balze senesi, che egli stesso ha visto in prima persona e dalle Dolomiti, viste a Milano e di cui era molto affascinato.
Luce e prospettiva
Sullo sfondo vi è una luce diffusa, fra le rocce e invece in primo piano vi è una luce naturale. In quest'opera si vede che è ancora giovane perché il soggetto prevale ancora sull'ambiente. Andando avanti vi sarà una concatenazione fra i due aspetti: i soggetti saranno immersi realmente in un ambiente per mezzo della prospettiva aerea e dello sfumato.
Domande da interrogazione
- Qual è la versione dell'opera considerata completamente autografa?
- Quali modifiche furono apportate nella seconda versione dell'opera?
- Come Leonardo ha superato il canone iconografico tradizionale nell'opera?
- Qual è il ruolo dell'angelo nella prima versione dell'opera?
- Da cosa ha preso ispirazione Leonardo per rappresentare le rocce nell'opera?
La versione completamente autografa è quella commissionata dalla confraternita dell'Immacolata concezione, ora al Louvre, originariamente realizzata per la chiesa milanese di San Francesco grande.
Nella seconda versione furono aggiunte aureole per evidenziare la santità dei personaggi, una croce astile per rendere San Giovanni più riconoscibile, e i colori furono resi più brillanti.
Leonardo ha superato il canone tradizionale posizionando Gesù abbracciato dall'angelo e Maria che abbraccia San Giovanni, creando una concatenazione di gesti e sguardi che esprimono la poetica degli affetti.
Nella prima versione, l'angelo è un protagonista che invita l'osservatore a entrare nella scena, con la veste rossa che attira l'attenzione e crea un collegamento tra interno ed esterno dell'opera.
Leonardo ha preso ispirazione dal fenomeno carsico delle balze senesi e dalle Dolomiti, che aveva visto personalmente e di cui era affascinato, per rappresentare le rocce nell'opera.