Concetti Chiave
- L’Ultima Cena è un affresco di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1495 e il 1497 con tecniche innovative che ne hanno compromesso la durabilità già pochi anni dopo.
- L'opera ritrae il momento in cui Gesù annuncia il tradimento, con gli apostoli raffigurati in gruppi di tre, ciascuno reagendo in modo unico.
- Giuda è rappresentato in ombra, con il gomito sul tavolo, evidenziando il suo turbamento e senso di colpa.
- Leonardo utilizza una prospettiva lineare per creare profondità, sfruttando elementi come arazzi e il soffitto a cassettoni.
- La luce naturale illumina la scena, con un controluce che ammorbidisce i contorni di Gesù, accentuando la sua centralità e serenità.
Indice
L'Ultima Cena e il suo deterioramento
L’Ultima Cena, commissionata da Ludovico il Moro, è stata affrescata da Leonardo da Vinci nel periodo 1495-1497, con la tecnica di tempera forte su muro, nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano.
A causa della forte umidità ed anche a causa della nuova tecnica pittorica adoperata, pochi anni dopo l’affresco cominciò a deperire. Alla fine del XX secolo è stato sottoposto ad uno dei più lunghi interventi di restauro mai esistiti.
Il momento drammatico e la reazione degli apostoli
Il momento rappresentato è quello in cui Gesù ha pronunciato la celebre frase “Uno di voi mi tradirà” e tutti i discepoli si stanno chiedendo chi sarà fra di loro il traditore. Gli apostoli rappresentati sono come segue, andando da sinistra a destra: Bartolomeo, Giacomo Minore, Andrea, Giuda, Pietro, Giovanni, Gesù Cristo, Tommaso, Giacomo Maggiore, Filippo, Matteo, Taddeo, Simone.
La composizione e la prospettiva di Leonardo
Leonardo dipinge l’agitazione, lo sguardo attonito, la curiosità, lo sconcerto, il dolore e la discussione che segue all’annuncio perché ogni apostolo reagisce in modo diverso. Nella discussione i dodici apostoli formano quattro gruppi di tre persone ciascuno. Fra di essi, si nota innanzitutto Giuda con il gomito appoggiato sul tavolo, col viso rivolto verso Gesù Cristo; egli è posto parzialmente in ombra e appare turbato perché sa di essere colpevole. Ogni gruppo ha una costruzione piramidale, ma Gesù che è al centro è solo perché l’artista vuole esprimere da un lato, la solitudine di colui che sa di essere abbandonato da tutti e ma dall’altro anche la serenità di colui che ha accettato di compiere la missione che gli è stata assegnata da Dio Padre. La sua serenità contrasta con l’agitazione degli altri commensali. Poiché lo spazio è interno, Leonardo non può ricorrere alla prospettiva aerea; per questo motivo, l’artista definisce la profondità tramite una convergenza delle linee verso il punto di fuga che sono date dagli arazzi appesi alle pareti, dai ricami sulla tovaglia o dai riquadri a cassettone del soffitto.
Attraverso le finestre aperte, si intravede la luce tinta di rosa del tramonto e quindi lo spettatore è messo di fronte alla profondità spaziale. L’illuminazione proviene da sinistra; tuttavia sulla figura di Gesù arriva anche una “controluce” proveniente dalle finestre, che contribuisce a rendere i suoi contorni più morbidi.
Domande da interrogazione
- Qual è il momento rappresentato nell'affresco "L'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci?
- Come Leonardo da Vinci ha gestito la profondità spaziale nell'affresco?
- Quali sono le caratteristiche principali della rappresentazione di Giuda nell'affresco?
Il momento rappresentato è quello in cui Gesù pronuncia la frase “Uno di voi mi tradirà”, suscitando reazioni diverse tra i discepoli.
Leonardo ha definito la profondità tramite la convergenza delle linee verso il punto di fuga, utilizzando elementi come gli arazzi, i ricami sulla tovaglia e i riquadri del soffitto.
Giuda è rappresentato con il gomito appoggiato sul tavolo, il viso rivolto verso Gesù, parzialmente in ombra e appare turbato, consapevole della sua colpevolezza.