Concetti Chiave
- "La Tempesta" di Giorgione è un'opera enigmatica del Rinascimento italiano, oggetto di interpretazioni contrastanti su significato e soggetti.
- L'opera raffigura un uomo armato, una donna nuda che allatta un bambino, e una città murata sotto un cielo tempestoso, elementi che sollevano domande sul loro significato.
- L'analisi radiografica ha rivelato che originariamente al posto del soldato c'era una figura femminile, suggerendo cambiamenti nell'intento artistico.
- Salvatore Settis propone che il dipinto rappresenti "Adamo ed Eva dopo la Cacciata", con simbolismo legato alla caduta e alla perdita dell'Eden.
- L'identità del committente, Gabriele Vendramin, e il contesto storico sono cruciali per interpretare il dipinto, che potrebbe riflettere interessi politici e culturali del tempo.
Indice
Discussioni interpretative sulla tempesta
Da oltre un secolo la Tempesta di Giorgione, una delle opere più affascinanti del Rinascimento italiano, è oggetto di fervide discussioni interpretative. Il caso non è raro, basti pensare a La Primavera di Botticelli; ma se nella Primavera c’è un minimo accordo o sull’identità delle figure, nella Tempesta non c’è intesa neanche sulle premesse, se l’immagine racchiuda cioè una storia o un’allegoria o non sia addirittura il frutto della pura fantasia dell’artista
Descrizione dell'opera
Su un prato presso un ruscello, non lontano da un edificio in rovina un uomo armato veglia su una donna nuda che allatta un bambino sotto un albero; in lontananza una città murata è illuminata dalla luce di un lampo, che fende un cielo nuvoloso
Con opere del genere, è necessario fare anche considerazioni di carattere metodologico, ricordando l’importanza di metterla in relazione con il suo contesto storico, interpretandola nel suo ambiente.
Analisi radiografiche e modifiche
Intorno agli anni trenta del Novecento molte opere sono state sottoposte ad analisi radiografiche, mediante le quali è stato possibile vedere a raggi X gli strati di colore sottostanti alla stesura finale. La Tempesta non costituisce un’eccezione e proprio dai risultati di tali test è emerso come in un primo tempo, al posto del soldato, fosse stata dipinta una figura femminile che si bagnava nel corso d’acqua Il soggetto iniziale sarebbe dunque stato cambiato in itinere.
Interpretazione di Salvatore Settis
Una tra le tesi più importanti è quella di Salvatore Settis, che parte da un confronto con una precedente versione dello stesso soggetto in un rilievo di Amedeo nella Cappella Colleoni a Bergamo, individuando delle analogie strabilianti. Egli interpreta quindi il soggetto della Tempesta come “Adamo ed Eva dopo la Cacciata”, con Eva che allatta il piccolo Caino. Alle spalle dell’uomo, le colonne spezzate sarebbero un triste memento mori; la città sullo sfondo sarebbe l’Eden perduto e il fulmine una metafora dell’ira divina. Il bastone di Adamo, infine, rappresenterebbe il simbolo del lavoro manuale. L’interpretazione di Settis è molto interessante, ma non spiega il ruolo del committente in questo tipo di realizzazione.
Ruolo del committente e contesto storico
Come ho detto in precedenza, analizzare un dipinto così complesso richiede la necessità di fare i conti con la storia ed è necessario partire da chi ha ideato l’opera. Proprio dal testamento di Vendramin emergono i suoi forti interessi politici e culturali, che alcuni storici prendono come punti di partenza per l’interpretazione. Nel Rinascimento tutte le opere sono realizzate perché un committente richiede ad un artista, che deve soddisfarlo: è una legge economica e sociale. Sappiamo che il dipinto viene pienamente approvato perché verrà esposto nel palazzo del Vendramin.
Simbolismo e allegorie
La città sullo sfondo potrebbe essere Venezia: è circondata dall’acqua e ha i comignoli particolarmente alti, con la Cupola in lontananza.
Le rovine indicano simbolicamente la caducità, che potrebbe essere legata ai personaggi. Secondo questa lettura, il soldato apparterrebbe all’esercito di Bartolomeo d’Alviano e l’intera opera sarebbe quindi un’allegoria della sconfitta di Agnadello nel 1509. Il fulmine va quindi interpretato come un ammonimento per i veneziani, anticipatore della futura sciagura, mentre la donna sarebbe Venere con Adone, figura della nascita della città. Sempre rimanendo fedeli a questa visione, il dipinto sarebbe stato creato per quella parte della città che aveva ideali politici diversi da quelli di Vendramin.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale delle discussioni interpretative sulla "Tempesta" di Giorgione?
- Chi è considerato il probabile committente dell'opera e quale ruolo ha nella sua interpretazione?
- Quali scoperte sono emerse dalle analisi radiografiche della "Tempesta"?
- Qual è l'interpretazione di Salvatore Settis riguardo al soggetto della "Tempesta"?
- Come viene interpretata la città sullo sfondo e quali significati simbolici sono attribuiti agli elementi del dipinto?
La "Tempesta" di Giorgione è oggetto di discussioni interpretative riguardo se rappresenti una storia, un'allegoria o sia frutto della fantasia dell'artista.
Il probabile committente è Gabriele Vendramin, e il suo ruolo è cruciale poiché le sue inclinazioni politiche e culturali influenzano l'interpretazione dell'opera.
Le analisi radiografiche hanno rivelato che inizialmente al posto del soldato c'era una figura femminile che si bagnava nel ruscello, indicando un cambiamento nel soggetto durante la realizzazione.
Salvatore Settis interpreta il soggetto come "Adamo ed Eva dopo la Cacciata", con Eva che allatta Caino, e vede elementi simbolici come il fulmine e le colonne spezzate.
La città sullo sfondo potrebbe essere Venezia, e gli elementi come le rovine e il fulmine simboleggiano la caducità e un ammonimento per i veneziani, legati alla sconfitta di Agnadello.