Concetti Chiave
- Giorgione, noto anche come Giorgio da Castelfranco, è l'autore de "La tempesta", un'opera rappresentativa della scuola veneta del Cinquecento.
- L'opera, databile tra il 1502 e il 1503, presenta incertezze sulla sua datazione, con alcune ipotesi che la collocano fino al 1510.
- Attualmente conservata nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia, il dipinto ha avuto un percorso storico che l'ha portata nelle mani del Comune di Venezia nel 1932.
- "La tempesta" è un dipinto a olio su tela che utilizza una tecnica pittorica tonale per sfumare i contorni e fondere figure e paesaggio in un'unica armonia.
- La scena ritrae una donna che allatta un bambino e un uomo che la osserva, simboleggiando la femminilità e la maternità, con un uso innovativo del colore per creare profondità e atmosfera.
All’opera viene attribuito il titolo di “La tempesta”, oppure “Paesaggio con figure”.
L’autore di quest’opera è Giorgione (1477-1510), conosciuto anche come Giorgio da Castelfranco. È uno dei primi grandi e illustri pittori veneti del Cinquecento, oltre che un importante esponente della scuola veneta. Fu allievo di Giovanni Bellini, dal quale riprese una particolare attenzione per i paesaggi e per i colori.
Indice
Dettagli storici e tecnici
L’opera è databile, secondo l’ipotesi più comune, intorno al 1502-1503, sebbene la datazione dell’opera risulti ancora oggi incerta.
Infatti, secondo altre ipotesi, pare che la data oscilli tra il 1503 e il 1510, anno della morte dell’artista.
L’opera si trova oggi nella Sala VIII delle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Secondo varie ipotesi, il quadro era stato commissionato dall’illustre veneziano Gabriele Vendramin intorno al 1504. Alla sua morte, il testamento raccomandava agli eredi di non vendere per alcun motivo l’opera. Si trattava, tuttavia, di una raccomandazione inutile, perché nei secoli successivi l’opera scomparve dalla circolazione finché arrivata nelle mani del principe Giovannelli, venne acquistata dal Comune di Venezia nel 1932, per questo motivo oggi l’opera si conserva lì.
La tecnica utilizzata per la realizzazione dell’opera è l’olio su tela. Più precisamente si tratta di un dipinto a tempera a uovo e olio di noce.
Descrizione della scena
Per quanto riguarda l’analisi degli oggetti, in primo piano, sul lato destro, ai margini di un boschetto, vi è una donna seminuda seduta tra gli alberi, intenta ad allattare un bambino, rivolgendo lo sguardo verso lo spettatore. Sul lato sinistro dell’opera, sempre in primo piano, si riconosce la figura di un uomo appoggiato a un lungo ed esile bastone che osserva la donna; egli indossa dei calzoni corti, una camicia bianca e un gilet rosso. Sullo sfondo ci sono invece delle rovine, si riconoscono, infatti, i resti di alcune colonne. Si apre poi la vista di una città su un fiume attraversato da un ponte di legno. Vi sono poi torri, chiese, edifici e cupole. Nel cielo, inoltre, ci sono delle nuvole molto scure e cupe e l’improvvisa comparsa di un fulmine che preannuncia l’arrivo di una tempesta, a cui i protagonisti sembrano essere del tutto indifferenti. I due personaggi non dialogano fra di loro, infatti i loro sguardi non si incrociano. La scena è poi incorniciata da grandi alberi e cespugli.
Innovazione nell'uso del colore
Per quanto riguarda, invece, l’analisi delle forme, l’opera può essere considerata del tutto innovativa per l’uso del colore: infatti le figure e l’intero paesaggio sembrano fondersi tra di loro per via dell’utilizzo della tecnica della pittura tonale, che armonizza i colori e sfuma i contorni. Infatti, i colori sono stati stesi a macchie sovrapponendo i toni chiari a quelli scuri, creando delle lumeggiature. Così facendo, i contorni delle forme tendono a scomparire e a creare un’unica fusione tra figure e paesaggio, rendendo di conseguenza le linee delle figure molto più morbide. Giorgione, infatti, iniziò a dipingere andando a sfumare dolcemente i contorni, senza l’uso del disegno, motivo per cui la sua pittura viene definita “tonale” o “atmosferica”. Giorgione quindi abbandonò la linea di contorno delle figure, infatti i colori tenui passano dall’uno all’altro senza che vengano interrotti da un linea netta. Lo stile utilizzato da Giorgione rimanda molto alla tecnica della prospettiva aerea di Leonardo da Vinci, che tendeva a sfumare i contorni delle figure per fonderle con l’atmosfera circostante. Inoltre, per quanto riguarda le tonalità cromatiche, Giorgione utilizza delle tonalità calde in primo piano, tendenti al giallo, in secondo piano, invece, utilizza colori freddi, tra cui l’azzurro del cielo.
Simbolismo e messaggio
Giorgione ritrae in quest’opera la figura di una donna al fine di esaltarne ed elogiarne la femminilità, la maternità e la fecondità. Non a caso, infatti, la donna viene rappresentata nel momento in cui è impegnata ad allattare un bambino, molto probabilmente suo figlio, in una posa del tutto femminile, semicoperta da un lenzuolo bianco, in tutta la sua leggiadria. Invece, sul lato sinistro, credo che Giorgione voglia rappresentare il genere maschile, la nobiltà, la gentilezza, incarnati da un uomo, che con rispetto volge lo sguardo alla donna, in segno di ammirazione, per essere le donne promotrici di nuova vita. Il messaggio di base, secondo me, è che la maternità o l’allattamento sono così naturali da non smuovere le emozioni della donna o da imbarazzarla, inoltre lei rivolge lo sguardo verso l’osservatore esterno per fare in modo che l’attenzione ricada su di lei.
Domande da interrogazione
- Chi è l'autore dell'opera "La tempesta"?
- Dove si trova attualmente l'opera "La tempesta"?
- Qual è la tecnica utilizzata da Giorgione per "La tempesta"?
- Quali sono gli elementi principali descritti nell'opera "La tempesta"?
- Qual è il significato simbolico della figura femminile nell'opera?
L'autore dell'opera "La tempesta" è Giorgione, conosciuto anche come Giorgio da Castelfranco, un importante pittore veneto del Cinquecento.
L'opera "La tempesta" si trova nella Sala VIII delle Gallerie dell'Accademia a Venezia.
Giorgione ha utilizzato la tecnica dell'olio su tela, più precisamente un dipinto a tempera a uovo e olio di noce.
Gli elementi principali includono una donna seminuda che allatta un bambino, un uomo con un bastone, rovine, una città con un fiume e un ponte, e un cielo tempestoso con fulmini.
La figura femminile simboleggia la femminilità, la maternità e la fecondità, rappresentata mentre allatta un bambino, esaltando la naturalezza e la grazia di questo gesto.