Concetti Chiave
- La tempesta di Giorgione è un'opera enigmatica, realizzata intorno al 1505, che suscita molteplici interpretazioni e rimane uno dei dipinti più misteriosi della storia dell'arte.
- Il dipinto raffigura un giovane uomo e una donna nuda che allatta, inseriti in un paesaggio tempestoso, con un lampo in lontananza e una città sullo sfondo, forse Castelfranco Veneto.
- L'atmosfera del quadro è serena nonostante la tempesta imminente, suggerendo un'armonia universale, evidenziata dai colori dell'opera e dalla postura rilassata dei personaggi.
- Un'indagine a raggi X ha rivelato che inizialmente c'era un'altra donna nel dipinto, suggerendo che l'opera potesse essere un'improvvisazione, con dettagli ambigui e interpretabili.
- Alcuni critici vedono nel dipinto un'allegoria della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso, ma l'interpretazione resta incerta e aperta a nuove ipotesi.
Indice
Descrizione dell'opera
L’opera, un olio su tela, è stata realizzata dal Giorgione, intorno al 1505 ed è esposta a Venezia, nella Galleria dell’Accademia. Il quadro rappresenta un giovane uomo in piedi, vicino al margine sinistro, appoggiato ad un lungo bastone, con lo sguardo rivolto in direzione di una donna, seduta dalla parte opposta, su di un lenzuolo bianco, nuda, mentre sta allattando un bambino. Con un lembo del lenzuolo si è ricoperta le spalle. Tutto intorno ci sono degli alberi, delle rocce, dei ruderi ed un corso d’acqua attraversato da un ponte di legno. Sullo sfondo fondo, gli edifici di una città, forse potrebbe trattarsi di Castelfranco Veneto, patria dell’artista. Il cielo è molto nuvoloso e in mezzo alle nubi minacciose che annunciano un temporale, spicca il guizzo di un lampo che annuncia il fragorio di un tuono.
Interpretazioni e misteri
Fin dai primi momenti della sua creazione, l’opera ha sempre suscitato una molteplicità di interpretazioni, ma nessuno è mai riuscito a spiegare ciò che veramente essa rappresenti. Per tal motivo, la tela è considerata una delle più misteriose della storia dell’arte. Nel 1530, un nobile veneziano, in una nota, la descrive, scrivendo che si tratta di un paesaggio con una tempesta, una zingara e un soldato e da allora gli esperti si sono continuamente disputati sul significato.
Qual è l’identità della donna? Alcuni critici pensano che si tratti della donna amata da Giorgione, altri vi hanno visto Io, l’amante di Zeus. Sta di fatto che essa attira lo sguardo di tutti, compreso quello degli spettatori. Fra l’altro, si ha anche l’impressione che con lo sguardo voglia proprio interrogare questi ultimi. Essa è avvolta da una luce dolce e le curve e il colore del suo corpo, di una grande sensualità, rimandano al colore ocra della terra e alle sinuosità presenti in natura come quella descritta dal corso d’acqua.
Simbolismo e armonia
Il lampo guizzante potrebbe simboleggiare il celebre colpo di fulmine di Cupido. In ogni modo, esso è estraneo alla scena, pur essendo ben visibile in un cielo carico di nubi. Esso è ben lontano sia dai personaggi che dalla vegetazione e la sua presenza non perturba affatto la natura; infatti, perfino l’uccello bianco appollaiato sul tetto e quindi più vicino al cuore della tempesta, non è affatto spaventato da un cielo sul punto di scatenarsi. Ognuno continua nelle sue occupazioni: la donna continua ad allattare e il giovane continua a riposarsi. Questo succede perché dalla terra proviene un senso di serenità e di pace, come se il tempo fosse sospeso; è una sensazione che ci viene data dalla tavolozza di colori: il verde e il blu in tutte le loro sfumature, interrotti solo parzialmente dal piccolo mantello rosso vivo del giovane e dalla camicia bianca che ci rimanda al lenzuolo su cui è seduta la donna. In questa direzione si potrebbe giustamente inserire l’interpretazione critica di uno studioso tedesco che vede nella scena l’allegoria dell’armonia universale.
Scoperte e nuove ipotesi
Un’analisi disposta con i raggi X, effettuata negli anni ’30 del XX secolo, ha scoperto che, inizialmente Giorgione, vicino all’uomo, aveva dipinto un’altra donna nuda che si bagnava i piedi nel corso d’acqua. Questa scoperta potrebbe significare che, in realtà, l’ispirazione del pittore era mutevole e che quindi si tratterebbe di una tela improvvisata. D’altra parte molti altri dettagli sono ambigui o indecisi. Per esempio, dall’abbigliamento, il giovane sembrerebbe un soldato, ma la presenza di un bastone fa pensare ad un pastore. Inoltre, nel 1978, un critico d’arte ha fatto notare che vicino al piede destro della donna si distingue una specie di zig zag che potrebbe identificarsi con un serpente che sta scomparendo nella crepa del terreno. Questo dettaglio, ha dato il via ad una nuova interpretazione: La tempesta non sarebbe altro che la rappresentazione dell’episodio della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre; la città in lontananza sarebbe il Paradiso e i personaggi i due peccatori che sono stati allontanati; il bambino potrebbe identificarsi con Caino, il serpente con il demone tentatore e il lampo con la collera di Dio. Tuttavia non si riesce a capire la presenza di un ponte e se il serpente, in realtà fosse una semplice radice, tutta l’ipotesi crollerebbe.
Il mistero del Giorgione
Purtroppo, il Giorgione è morto di peste a soli 32 anni, senza lasciare tracce. Di lui sappiamo soltanto che aveva un bell’aspetto e che era dotato per la musica. Qualcuno ha anche supposto che il giovane pastore/soldato non sia altro che il ritratto del pittore, dato che la camicia bianca e l’abito impreziosito da ricami sono propri di un gentiluomo veneziano; e anche la posa contemplativa con un sorriso appena accennato potrebbe evocare l’artista.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione e la composizione principale del dipinto "La tempesta" di Giorgione?
- Quali sono alcune delle interpretazioni proposte per "La tempesta"?
- Quali dettagli del dipinto hanno suscitato dibattiti tra gli esperti?
- Cosa ha rivelato l'analisi ai raggi X del dipinto?
- Quali sono le speculazioni sull'identità del giovane uomo nel dipinto?
Il dipinto rappresenta un giovane uomo in piedi vicino al margine sinistro, una donna nuda che allatta un bambino, alberi, rocce, ruderi, un corso d'acqua con un ponte di legno, e sullo sfondo edifici di una città sotto un cielo nuvoloso con un lampo.
Le interpretazioni variano: alcuni vedono la donna come l'amata di Giorgione o Io, amante di Zeus; altri vedono l'opera come un'allegoria dell'armonia universale o la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso.
Dettagli come l'identità della donna, il significato del lampo, la presenza di un serpente o radice, e l'abbigliamento del giovane uomo hanno generato diverse interpretazioni e dibattiti.
L'analisi ai raggi X ha rivelato che inizialmente Giorgione aveva dipinto un'altra donna nuda vicino all'uomo, suggerendo che l'ispirazione del pittore fosse mutevole e che la tela potesse essere stata improvvisata.
Alcuni ipotizzano che il giovane uomo possa essere un autoritratto di Giorgione, dato il suo abbigliamento da gentiluomo veneziano e la posa contemplativa con un sorriso appena accennato.