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Concetti Chiave

  • Piero della Francesca era non solo un artista, ma anche un trattatista e matematico, autore di importanti opere su aritmetica, geometria e prospettiva.
  • Nato a Sansepolcro nel 1412, fu allievo di Antonio Di Giovanni d’Anghiari e collaborò con il pittore Domenico Veneziano a Firenze.
  • Lavorò in diverse città italiane come Ferrara, Rimini, e Roma, dove dipinse per Papa Niccolò V e Papa Pio II.
  • Il suo stile di disegno è noto per la precisione e l'uso di strumenti come lo stilo di metallo, che creavano tracce invisibili per i disegni.
  • Non esistono disegni indipendenti di Piero, ma le sue opere pittoriche sono strettamente legate alla teoria prospettica che studiò e sviluppò.

Indice

  1. Contributi matematici e artistici
  2. Vita e formazione di Piero
  3. Tecniche e stile artistico

Contributi matematici e artistici

Piero della Francesca non era solo un artista ma anche un trattatista e matematico. Scrisse un trattato d'abaco (un libro di aritmetica e geometria) in volgare, uno in latino sui poliedri (libro sui 5 corpi regolari) e uno di prospettiva (il De prospectiva pingendi), di cui abbiamo sia copia in latino che in volgare. Nessuno prima di Piero della Francesca aveva disegnato i poliedri regolari e semi regolari, né studiato le relazioni che ci sono fra i 5 poliedri regolari. Infatti, dopo di lui tanti artisti hanno cominciato a rappresentarli.

Vita e formazione di Piero

Piero della Francesca nacque a borgo Sansepolcro (oggi Sansepolcro, presso Arezzo) nel 1412 da Benedetto di Pietro di Benedetto e da Romana di Renzo di Carlo da Monterchi, ed è il primo di 8 figli. Fu allievo del pittore e orafo Antonio Di Giovanni d’Anghiari. Nel 1439 si trovava a Firenze: infatti, il suo nome appare in un documento fiorentino di quell'anno relativo a Domenico veneziano, pittore con il quale aveva cominciato a collaborare l'anno precedente a Perugia. A Firenze studiò le opere di Masaccio, di Beato Angelico e di Paolo Uccello. Nel 1445 tornò ad Arezzo, poi si spostò nel 1449 a Ferrara, nel 1451 dipinse nel Tempio Malatestiano a Rimini e nel 1452 era ad Arezzo. nel 1453 lavorò in Vaticano per Papa Nicolò 5. Nel 1458 tornò a Roma per ridipingere nell'appartamento pontificio su commissione di Papa Pio II, ma nel 1459, in seguito alla morte della madre tornò a Sansepolcro. Lavorò ad Arezzo fino al 1466, ma dal 1440 al 1450 entrò in contatto con la Corte di Urbino per la quale eseguì molte opere nel corso degli anni. Nel 1469 risiedette a Urbino, ospite di Giovanni Santi, padre di Raffaello, mentre nel 1482 affittò una casa a Rimini e tre anni dopo ne comprò una a Sansepolcro con un fratello. Nel 1492 morì ad Arezzo.

Tecniche e stile artistico

Il suo disegno si caratterizza per il tocco leggero ed esperto e per la sottigliezza del segno operato tramite una penna molto appuntita. Utilizza anche lo stilo di metallo per graffiare la pergamena o forare la carta in punti particolari o lasciare sulla carta un tracciato inciso invisibile (segno àcromo) che userà successivamente per il disegno a penna. Alcuni esempi sono le figure di ornato o di architettura del de prospectiva pingendi. Non esistono disegni di Piero indipendentemente da quelli rappresentati nelle copie dei suoi trattati, e non è mai stato possibile nemmeno individuare un disegno preparatorio per uno dei suoi dipinti. Comunque, non è difficile mettere in relazione determinati dipinti ad alcuni schemi prospettici, a dimostrazione di quanto la pratica pittorica e la teoria fossero davvero correlate per Piero.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i contributi di Piero della Francesca nel campo della matematica e della prospettiva?
  2. Piero della Francesca ha scritto trattati importanti, tra cui uno d'abaco in volgare, uno sui poliedri in latino e il "De prospectiva pingendi" sulla prospettiva, contribuendo significativamente allo studio dei poliedri regolari e semi regolari.

  3. Qual è stato il percorso formativo e professionale di Piero della Francesca?
  4. Piero della Francesca è nato a Sansepolcro nel 1412, ha studiato a Firenze e ha lavorato in diverse città italiane, tra cui Arezzo, Ferrara, Rimini e Roma, collaborando con artisti come Domenico Veneziano e studiando opere di Masaccio, Beato Angelico e Paolo Uccello.

  5. Come si caratterizza il disegno di Piero della Francesca?
  6. Il disegno di Piero della Francesca è noto per il tocco leggero ed esperto, l'uso di una penna appuntita e lo stilo di metallo per creare tracciati invisibili, dimostrando la stretta relazione tra pratica pittorica e teoria prospettica.

  7. Quali sono stati alcuni dei luoghi significativi nella vita di Piero della Francesca?
  8. Piero della Francesca ha vissuto e lavorato in diverse città italiane, tra cui Sansepolcro, Firenze, Arezzo, Ferrara, Rimini, Roma e Urbino, dove ha eseguito molte opere e collaborato con importanti figure dell'epoca.

Domande e risposte