Concetti Chiave
- La "Flagellazione" di Piero della Francesca è un dipinto enigmatico con due scene spazialmente distinte, una al chiuso con Cristo e Pilato e l'altra all'aperto con figure quattrocentesche.
- Piero della Francesca, nato a Borgo San Sepolcro, fu influenzato dall'arte fiorentina e lavorò tra diverse città italiane, con un periodo significativo a Urbino.
- A Urbino, Piero collaborò con Federico da Montefeltro e realizzò opere influenzate dall'architettura del Palazzo Ducale, progettato da Luciano Laurana.
- Piero della Francesca contribuì all'arte rinascimentale attraverso la sua padronanza della prospettiva e della geometria, influenzato dagli artisti fiamminghi incontrati a Urbino.
- Durante il suo tempo a Urbino, Piero dipinse il "Doppio ritratto", raffigurando il duca Federico e la moglie Battista Sforza con un paesaggio di ispirazione fiamminga.
Indice
Interpretazione del dipinto
Il dipinto, da sempre di difficile interpretazione, presenta una divisione spaziale in due parti: quella più grande , raffigura la scena della flagellazione di Cristo ambientata al chiuso, in secondo piano; quella più piccola, in primo piano a destra, rappresenta una scena ambientata all’aperto. Nella scena della flagellazione Cristo appare legato alla colonna; accanto a lui, impassibile, siede Pilato. La scena è ambientata nel passato. A destra, in primo piano, tre figure maschili sono raffigurate nell’atto di conversare tra loro; sono vestite con abiti del Quattrocento: possiamo quindi dedurre che l’autore rappresenta il gruppo ambientandolo nel suo tempo. I soggetti sono indifferenti al dramma di Cristo in secondo piano. L’architettura, rigorosa in ogni dettaglio, sottolinea la precisione della prospettiva attraverso le linee del pavimento e del soffitto a cassettoni. La relazione che lega le due parti dell’opera non trova ancora una spiegazione: il dipinto potrebbe alludere alla conquista turca di Costantinopoli (1453) e al fatto che la Chiesa d’Oriente pativa (come Cristo) il flagello di una religione ostile, oppure al tentativo di una riscossa da parte della Cristianità con l’organizzazione di una crociata (argomento della discussione delle figure in primo piano).Spesso in passato ai dipinti venivano affidati messaggi storici o religiosi nascosti, comprensibili solo a poche persone. Di sicuro c’è solo l’attribuzione a Piero della Francesca (1420 ca - 1492), tra i più rigorosi artisti del XV secolo. Il suo nome si legge sotto al seggio dove siede Pilato.
Piero della Francesca e la sua formazione
Su Piero della Francesca si hanno poche notizie certe: nacque a Borgo San Sepolcro, in Toscana, da un’agiata famiglia di artigiani e commercianti. Determinanti per la sua formazione furono il soggiorno a Firenze e l’incontro con l’arte fiorentina del primo Quattrocento. L’attività di Piero fu esercitata soprattutto in provincia, tra San Sepolcro, Arezzo, Rimini, Ferrara, Perugia e Urbino. Proprio a Urbino, lo stretto rapporto che si creò con il ricco e potente Federico da Montefeltro, signore della città, fu fondamentale per la nascita di alcuni sommi capolavori, tra cui la Flagellazione . Il soggiorno di Piero nella città, intorno al 1460, fu contrassegnato da incontri con artisti internazionali e dalla stesura di trattati di geometria, di prospettiva e di algebra. Gli artisti fiamminghi che lavorarono presso il duca, influenzarono la produzione di Piero della Francesca, che arrivò ai vertici più alti del suo lavoro pittorico proprio alla corte di Urbino.
Il Palazzo Ducale di Urbino
Negli stessi anni si stava realizzando, per volere di Federico, lo splendido Palazzo Ducale, progettato dall’architetto Luciano Laurana (1420 ca - 1479). Piero della Francesca riprende nelle sue opere la regolarità geometrica delle stanze e dei cortili del palazzo di Urbino. Provvisto di decine e decine di stanze, cucine, stalle, lavanderie e giardini pensili, questo complesso edificio non era solo un’accogliente dimora signorile, ma una reggia così grande da inglobare parte della città di Urbino. Il palazzo fu costruito per le due opposte funzioni di castello e di palazzo signorile: esternamente simile a una solida fortezza dalle alte torri, presentava al suo interno l’accogliente residenza di un principe civile e pacifico.
Ritratto dei Montefeltro
Durante il suo soggiorno a Urbino, Piero della Francesca dipinse il doppio ritratto per i Montefeltro: il duca Federico e la moglie Battista Sforza. Federico, condottiero spregiudicato e uomo di vasta cultura, incarna perfettamente l’immagine del signore rinascimentale. Il pittore lo rappresenta vestito, senza corazza e senza gli sfarzosi costumi solitamente indossati dagli uomini di rango. Alle sue spalle si apre uno spettacolare paesaggio di qualità fiamminga, che continua nell’altra tavola in cui è ritratta la moglie.
Domande da interrogazione
- Qual è il mistero irrisolto del dipinto "Flagellazione" di Piero della Francesca?
- Quali influenze artistiche hanno contribuito alla formazione di Piero della Francesca?
- Qual è il ruolo del Palazzo Ducale di Urbino nelle opere di Piero della Francesca?
- Come viene rappresentato Federico da Montefeltro nel doppio ritratto di Piero della Francesca?
- Quali sono le caratteristiche distintive dello stile di Piero della Francesca?
Il dipinto presenta una divisione spaziale in due parti con una scena della flagellazione di Cristo e un gruppo di figure maschili in abiti del Quattrocento. La relazione tra le due parti non è chiara, ma potrebbe alludere alla conquista turca di Costantinopoli o a una crociata.
Piero della Francesca fu influenzato dall'arte fiorentina del primo Quattrocento durante il suo soggiorno a Firenze e dagli artisti fiamminghi che lavorarono presso la corte di Urbino.
Piero della Francesca riprende la regolarità geometrica delle stanze e dei cortili del Palazzo Ducale di Urbino nelle sue opere, riflettendo l'architettura progettata da Luciano Laurana.
Federico da Montefeltro è rappresentato senza corazza e senza costumi sfarzosi, con uno spettacolare paesaggio di qualità fiamminga alle sue spalle, incarnando l'immagine del signore rinascimentale.
Lo stile di Piero della Francesca è caratterizzato dalla precisione della prospettiva, dall'uso rigoroso dell'architettura nei dettagli e dall'influenza di trattati di geometria, prospettiva e algebra.