Concetti Chiave
- "Il polittico di Sant'Antonio" di Piero della Francesca include l'opera "Annunciazione", rinomata per il suo gioco prospettico.
- Nell'opera, l'arcangelo e la Vergine Maria sono raffigurati sulla stessa linea orizzontale sotto una doppia campata, creando un senso di sicurezza per la Madonna.
- Lo sguardo della Madonna contribuisce a collocarla in un luogo indefinito, oscillando tra una dimensione sospesa e ambigua ma reale.
- Piero della Francesca utilizza una cornice d'oro per dare luminosità all'opera, caratteristica distintiva delle sue opere.
- Le tecniche di luce e costruzione paesaggistica furono apprese da Piero della Francesca dal suo maestro Domenico Veneziano, arricchendo la volumetria dei personaggi.
Il polittico di Sant'Antonio
Una delle opere di maggior rilevanza realizzate da Piero della Francesca è stata “Il polittico di Sant’Antonio”, quest’ultimo presenta l’opera dell’ ”annunciazione”. Tra le sue ultime opere Che fanno parte del polittico di Sant’Antonio, l’annunciazione viene considerata una delle più importanti grazie anche al gioco prospettico che l’artista realizza. L’arcangelo e la vergine vengono raffigurati entrambi sulla stessa linea orizzontale, ponendosi sotto una doppia campata, come se la madonna risultasse al sicuro agli occhi dell’arcangelo accanto a lei. L’arcangelo e la vergine vengono raffigurati entrambi sulla stessa linea orizzontale, ponendosi sotto una doppia campata, come se la madonna risultasse coperta agli occhi dell’Arcangelo. Un altro elemento essenziale è anche lo sguardo della madonna che la colloca in un luogo indefinito. Inoltre la figura della Madonna è data secondo una sorta di oscillazione che pone la vergine in una dimensione sospesa ed ambigua ma al contempo stesso reale.
L'uso dell'oro e della luce
Per l’opera viene utilizzata una cornice oro. L’utilizzo dell’oro è una peculiarità delle opere di Piero della Francesca. Esso infatti riesce a dare luminosità all’intera opera che risulta al contempo stesso reale grande all’ impianto prospettico e le volumetrie dei personaggi raffigurati nell’opera.Le tecniche della luce infatti furono tramandate all’artista Piero della Francesca dal suo maestro Domenico veneziano dal quale imparò anche la costruzione paesaggistica, oltre all’uso della luce per mettere in evidenza i personaggi e dare volume a quest’ultimi.