mortaccirua
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Concetti Chiave

  • La "Testa di Medusa" di Caravaggio, un olio su tela su uno scudo di legno, è nota per il suo realismo sconvolgente, con dettagli vividi come gli occhi sbarrati e il sangue che zampilla.
  • La "Canestra di frutta" sfida le convenzioni prospettiche con una composizione frontale, utilizzando colori vivaci per contrastare e dare profondità ai dettagli minuziosi dei frutti.
  • Nel dipinto "Bacco", Caravaggio rappresenta il giovane dio con un'aria fosca, suggerendo simboli cristiani come la melagrana spaccata e il vino, pur mantenendo una forte mimesi nei dettagli.
  • La "Vocazione di San Matteo" utilizza il contrasto tra luce e oscurità per metaforizzare la chiamata divina e il mondo del peccato, con Cristo che indica Matteo in un gesto ispirato a Michelangelo.
  • Caravaggio integra simbolismi complessi nelle sue opere, come nella "Vocazione di San Matteo", dove la luce rappresenta grazia divina e la scelta tra redenzione e dannazione.

La testa di Medusa. ( 1596-1598 )

Durante il suo soggiorno romano, Caravaggio fu ospite del cardinal Francesco Maria Del Monte, il quale gli commossionò diverse opere. Tra queste troviamo la "Testa di Medusa". La raffigurazione è un olio su tela, a sua volta incollata su uno scudo di legno circolare leggermente concavo.
E' sconvolgente il realismo con il quale la dea Medusa, con la testa mozzata, viene rappresentata. Il dipinto sembra quasi una fotografia.

Possiamo infatti notare alcuni particolari come gli occhi sbarrati, impietriti davanti alla rabbia e al dolore, la bocca mentre emette l'ultimo grido soffocato e il sangue che zampilla dal collo.

Canestra di frutta.

Una delle più celebri naure morte di Caravaggio è la "Canestra di frutta", realizzata con tecnica di olio su tela, tra il 1597 e il 1601.
La semplicità della rappresentazione per l'aartista non è che un pretestoper mettersi a osservare minuziosamente la realtà, riportandone ogni più piccolo particolare.
L'opera, nonostante l'apparente semplicità, ha, al contrario, una studiatissima composizione, infatti il cesto viene inscritto in una circonferenza e viene rappresentato in una visione perfettamente frontale. Questa scelta dal punto di vista della proporzione parrebbe del tutto insensata, poichè completamente piatta, ma Caravaggio "risolve il tutto" facendo sporgere il cesto dal tavolo e tramite l'ausilio dei colori. Infatti l'acceso ocra dello sfondo spicca sul freddo verde delle foglie che, a loro volta, entrano in contrasto con i rossi e i gialli della frutta.
La pecularietà per la quale l'opera spicca sulle altre nature morte è la mimesi con cui sono stati realizzati i frutti, infatti possiamo notare le ammaccature, le foglie appassite e la patina chiara sulle uve.

Bacco.

Il dipinto, un olio su tela, viene fatto risalire fragli anni 1596-1597.
L'opera rappresenta un giovane (Bacco) adagiato su un triclinio, un lenzuolo ne copre parzialmente il corpo con un ricco panneggio. Sulla nuca, invece è presente una corona di foglie di vite e acini. Sul volto troviamo una chiara traccia di mimesi, infatti le guance sono rosate, cosa inaudita per la rappresentazione di un dio,
Nel complesso l'atmosfera dell'opera è alquanto fosca, così che il travestimento del giovane possa alludere all'iconografia cristiana.
Altri oggetti, quali la melagrana spaccata, la coppa del vino, la cintura nera e il drappo farebbero pensare a chiari simboli della passione di Cristo.

Vocazione di San Matteo.

Collocata nella Cappella Contarelli, l'opera risale circa al 1599-1600.
Il dipinto rappresenta la chiamata di Matteo, tratta dal Vangelo
La scena è ambientata in un locale tetro ed oscuro, a destra troviamo Cristo che con un cenno della mano (preso da Michelangelo ne "La creazione di Adamo") indica Matteo, al suo fianco san Pietro ripete il gesto come per voler rendere più chiaro il messaggio. A sinistra, invece, vediamo Matteo, che accortosi della presenza del Cristo che lo chiama, rimane incredulo. Ciò si può anche capire dal gesto della mano sinistra, volta a indicarsi.
La simbologia caravaggesca in quest'opera è chiara più che mai.
L'anziano e il giovane a destra di Matteo sono chini a contare i loro danari, al contrario dei due a sinistra; ciò parrebbe significare che la chiamata di Dio è sempre rivolta a tutti, ma sta agli uomini decidere se aderirvi o meno, e quindi andare in paradiso o all'inferno.
E' la luce che la fa da padrona nell'opera, infatti essa, che arriva dalle spalle del Cristo illuminerebbe la sporcizia e la povertà del locale, ciò starebbe a metaforizzare il mondo del peccato, ma allo stesso tempo, è sinonimo di beatitudine e grazia divina

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'elemento distintivo della "Testa di Medusa" di Caravaggio?
  2. L'elemento distintivo è il realismo sconvolgente con cui Medusa è rappresentata, con dettagli come gli occhi sbarrati e il sangue che zampilla dal collo.

  3. Cosa rende unica la "Canestra di frutta" tra le nature morte di Caravaggio?
  4. La "Canestra di frutta" è unica per la sua mimesi dettagliata, con frutti che mostrano ammaccature e foglie appassite, e per la composizione studiata che utilizza contrasti di colore.

  5. Quali simboli cristiani sono presenti nel dipinto "Bacco"?
  6. Nel dipinto "Bacco", simboli cristiani come la melagrana spaccata e la coppa del vino alludono alla passione di Cristo.

  7. Come viene rappresentata la chiamata di Matteo nella "Vocazione di San Matteo"?
  8. La chiamata di Matteo è rappresentata con Cristo che indica Matteo con un gesto della mano, mentre la luce che illumina la scena simboleggia la grazia divina.

  9. Qual è il significato della luce nella "Vocazione di San Matteo"?
  10. La luce simboleggia la grazia divina e illumina la sporcizia del locale, metaforizzando il mondo del peccato e la possibilità di redenzione.

Domande e risposte