Capolavori e controversie: l'arte di Caravaggio e il Barocco a Roma

Descrizione della crocifissione di San Pietro

Si trova a Roma presso la cappella si Santa Maria del popolo ed è composta da due dipinti : Crocifissione di San Pietro e la conversione di San Paolo.

Questa opera è stata contestata dal committente perché anche Pietro viene rappresentato non come una figura sacra ma come un lavoratore, la sua espressione è come se avesse paura cosa che non è consona per una figura sacra, poi nel dipinto è rappresentata anche una persona di schiena che sta tirando su la croce.

I santi di solito sono rappresentanti con una espressione serena perché sanno che stanno per raggiungere Gesù mentre questo San Pietro ha paura. Ci sono anche dei lavoratori che non hanno rilevanza e Caravaggio con la luce mette in evidenza le loro azioni ma non i volti, i lavoratori sono rappresentati squallidi (uno e girato di schiena e fa vedere il sedere) non li rappresenta di faccia perché non è importante chi siano ma è importante il gesto che stanno facendo, per Caravaggio non è importante identificarli ma vedere i loro gesti. Ci sono alla base tutti gli strumenti di lavoro, addirittura un badile una roccia dei sassi. C’è una atmosfera estremamente semplice, reale e la luce va a colpire i personaggi che stanno issando la croce e anche il corpo di Pietro che è il protagonista della rappresentazione. Pietro è caratterizzato da un particolare realistico : come reazione Pietro cerca di contrastare il movimento della croce perché Pietro ha la pancia che si sta alzando questo mostra che Caravaggio è attento alla realtà addirittura anche ai movimento involontari di Pietro.

Critiche alla rappresentazione della vergine

Questa è un altra opera che viene rifiutata, perché non veniva data riportata importanza alla vergine perché sembrava una persona normale non viene data importanza sacra dalla venere, Caravaggio come modello aveva preso una prostituta affogata nel lago. Qua non viene data sacralità alla vergine (tranne per la piccola vergine) I piedi e le gambe della vergine sono molto rigonfi perché appunto il suo corpo era affogato ne lago, il suo corpo è rigido in rigor mortis. La luce proviene dall’alto a sinistra e va colpire i volti dei 12 apostoli oltre che la vergine che è la protagonista della rappresentazione, va a colpire i volti perché sono importanti l'espressione che sono di grande valore: stanno piangendo, le mani sul volto… Indugia anche la nuca della Maddalena che è china è che sta in atteggiamento di grande dolore. L’ambiente è umile, spoglio l’unico elemento scenico, decorativo è rappresentato da questo drappo rosso che incornicia la rappresentazione tutto il resto è spoglio. Anche la costruzione è pensata non è casuale, è costruita su delle diagonali che partono da destra fino ai piedi della vergine, un’altra che va fino alla testa della vergine ed un altra che risale.

Tema della decapitazione e David

Il tema della decapitazione è un tema molto frequente. È stato commissionato dal cardinale Scipione Borghese che fu protettore di Caravaggio dopo il Cardinale del Monte. Il questo caso dobbiamo ambientare questo periodo in un ambiente contro-riformistico. Qui è in chiave contro-riformistica nel senso che David rappresenta il trionfo di Cristo sul male che è rappresentato da Golia. Da questo dipinto emerge l’espressione di David è che sta riflettendo e non ha ne una espressione trionfante ne avvilita sta pensando ha un’espressione di riflessione. Viene rappresentato come un ragazzino, l’immagine è quella di un corpo ancora Acerbo di un ragazzino, la testa di Golia è l’espressione di terrore quasi, che è l’autoritratto di Caravaggio. Caravaggio è fedele alla storia Biblica quindi lo rappresenta coma un ragazzino. La testa di Golia è il ritratto di Caravaggio, probabilmente questo dipinto venne inviato al cardinale Scipione Borghese per chiedere la sua intercessione al papa ovvero la grazia tramite la mediazione del cardinale. Ancora una volta la luce è scenica che va a colpire i personaggi su uno sfondo nero, in ombra.

Carriera e opere di un grande scultore

E’ uno dei più grandi scultori non solo del Barocco ma dei tutti i tempi, è quasi paragonato a Michelangelo. È un grande scultore ma fu anche un architetto e si dedicò pochissimo alla pittura. Nasce a Napoli ma la maggior parte della sua vita la passerà a Roma in cui realizzerà importanti commissioni soprattutto Papali ma anche da grandi famiglie romane. A lui si deve il rinnovo del centro di Roma in stile barocco. I suoi interventi sono notevoli ad esempio la Barcaccia in piazza di Spagna, le facciate di diverse chiese ma anche elemento d’arredo come le fontane. A un certo punto va a lavorare anche a Parigi nel 1665 chiamato da Luigi XIV addirittura ristruttura una parte del Louvre, dopo ritorna a Roma e rimane a Roma nel 1680. Fu un artista di grande prestigio. Torna a Roma nonostante Luigi XIV gli aveva chiesto di diventare suo artista di corte.