simo.luccarelli9
Ominide
17 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Sandro Botticelli, nato a Firenze nel 1445, fu un artista di spicco del Rinascimento, noto per il suo legame con i Medici e per aver lavorato alla Cappella Sistina.
  • Botticelli sviluppò uno stile distintivo nel disegno, caratterizzato da linee eleganti e flessuose, come visibile nell'allegoria dell'abbondanza.
  • La "Primavera" di Botticelli è un'opera ricca di simbolismo, che unisce elementi mitologici e cristiani, riflettendo la filosofia neoplatonica.
  • Le opere mitologiche di Botticelli, come "La Nascita di Venere" e "Pallade e il Centauro", contengono spesso significati simbolici e pedagogici, legati al contesto storico-politico fiorentino.
  • In seguito all'incontro con Girolamo Savonarola, Botticelli si avvicinò a temi religiosi, come nella "Madonna del Magnificat" e nel "Compianto sul Cristo morto".

Indice

  1. L'influenza di Botticelli nell'arte fiorentina
  2. Il disegno secondo Botticelli
  3. La Primavera: un'opera simbolica
  4. Interpretazioni della Primavera
  5. Madonna del Magnificat: un cambiamento di stile

L'influenza di Botticelli nell'arte fiorentina

Sandro Botticelli è un esponente dell'arte fiorentina di lorenzo de’ medici e fu esecutore della loro politica culturale, egli vive a cavallo tra umanesimo e rinascimento. Sandro di mariano di Vanni filipepi, è detto del Botticelli o Botticelli, perché da piccolo lavorò con un maestro orafo chiamato Botticelli.

Egli nacque a Firenze nel 1445 e frequentò la bottega di Filippo Lippi dove incontrò Leonardo da Vinci. Tra il 1481 e il 1482 si trasferì a Roma per dipingere la Cappella Sistina. Botticelli aderì al movimento religioso del frate domenicano Girolamo Savonarola. Egli nell'ultimo periodo si differenzia dal suo stile abituale tornando a iconografie medievali e rinnegò anche le rappresentazioni mitologiche e prospettiche che fino ad allora aveva utilizzato. Botticelli trascurò anche l’indagine del paesaggio è proprio per questo Leonardo da Vinci, nella bottega del Verrocchio, lo critica affermando che se non c’è paesaggio non può esserci bellezza.

Il disegno secondo Botticelli

Dalla metà del 400 si afferma la convinzione che l’idea sia superiore alla realtà e quindi il disegno è immediato. Il disegno per Sandro Botticelli è una linea di contorno, una linea flessuosa, agile, leggiadra, elegante, che circonda il soggetto. Ciò lo possiamo notare nel disegno dell’allegoria dell’abbondanza eseguito a matita e acquerello. Qui la linfa è circondata da puntini e alcuni sono più definiti e altri sono quasi abbozzati. Il corpo della fanciulla segue la forma di una S e questo effetto si ripete nella torsione del corno dell’abbondanza autunnale. Il movimento della fanciulla fa svolazzare i suoi capelli e la veste leggera e velata si incolla alla pelle. Nel disegno si notano i caratteri del tipo umano che Botticelli prediligeva: volto regolare dal morbido modellato, i capelli con ciocche consistenti e ondulati e uno sguardo pensoso ed un’espressione dolce.

La Primavera: un'opera simbolica

Le opere di Botticelli sono misteriose e interpretabili solo dai committenti, e un esempio è la Primavera:

- La Primavera: fu Sandro Botticelli a riportare in vita l’interesse per i soggetti mitologici. Ma il mito è comunque conforme alla filosofia neoplatonica infatti si mira a conciliare il platonismo con il cristianesimo quindi possiamo dire che l’opera è vista anche in chiave cristiana. Intorno al 1478 Botticelli dipinse, per la casa di Lorenzo di Pierfrancesco de’ medici (cugino del magnifico), la tavola che rappresenta la primavera.

Il titolo dell’opera fu dato da Giorgio Vasari quando lo vide nella villa di castello nel 1516.

Facendo la lettura iconografica notiamo che la scena si svolge su un prato pieno di piante e fiori, ed è delimitata da alberi d’arancio. Questo aranceto ricorda lo stemma della famiglia dei medici, che rappresentava cinque sfere e un fiore di giglio che troviamo sull’abito della donna. L’opera bisogna leggerla da destra verso sinistra, a destra troviamo zefiro, il vento primaverile, che insegue la ninfa della terra Clori che dà vita a flora, la personificazione della primavera. Flora indossa una veste di fiori, e ha delle ghirlande sul collo e sulla testa. Al Centro troviamo Venere che è incorniciata in una nicchia di rami, lei è vicino una pianta di mirto. Cupido si trova sulla testa di Venere e sta scagliando una freccia verso le tre grazie che ballano e intrecciano le loro mani. Infine a sinistra troviamo Mercurio con i calzari alati, egli sta allontanando le nubi dal giardino con il suo caduceo, che rappresenta due serpenti attorcigliati che si baciano ed è il simbolo della pace.

I corpi non hanno peso e i personaggi sono sospesi sul prato. L’illusione prospettica è essenziale, infatti il paesaggio è inesistente e la nicchia di Venere è irreale.

Interpretazioni della Primavera

A quest’opera si possono dare varie interpretazioni, poiché non è stato trovato alcun documento di quest’opera:

Botticelli forse si ispirò: alle stanze di Agnolo Poliziano, all’asino d’oro di Lucio Apuleio, uno scrittore latino del II secolo d.C. In questo brano viene narrata la storia del protagonista che si trasforma in asino e mentre aspetta di tornare al suo aspetto umano, assiste a un concorso a cui partecipano anche le tre grazie. E mercurio è il giudice che sceglie a chi dare il pomo della bellezza, Paride lo assegna a Venere.

Un’altra interpretazione potrebbe essere quella della Divina Commedia di Dante, Flora rappresentava Matelda, una donna che Dante cioè mercurio incontra negli ultimi 5 canti del Purgatorio e Venere rappresenta Beatrice.

Quest’opera potrebbe avere anche un fine pedagogico, poiché secondo Marsilio Ficino, venere è la personificazione dell’Humanitas, cioè la raffinatezza, la cultura, la sapienza. E quindi il dipinto doveva insegnare a Lorenzo di Pierfrancesco de’ medici, un giovane ragazzo, di fare affidamento a questi principi.

Potrebbe avere anche un significato storico-politico questo perché l’opera è stata realizzata intorno al 1478 e il 26 aprile di quest’anno ci fu la congiura dei pazzi a Firenze che fu ordita dalla famiglia dei pazzi (dei ricchi banchieri) rivali dei medici. Questa famiglia voleva sovvertire il potere. E durante la messa nel duomo di Firenze i congiurati colpirono i fratelli medici e Giuliano morì mentre Lorenzo fu ferito e si salvò rifugiandosi nella sacrestia. Questa congiura si conclude con i cittadini che appoggiano i medici e quindi tutto finisce ai danni dei pazzi che sono costretti a lasciare Firenze. Quindi c’è stata una sorta di rinascita della famiglia dei medici e della città di Firenze. Stando a questa interpretazione flora rappresenta Florentia ovvero il nome latino di Firenze, cioè la città che rinasce come la primavera dopo un periodo difficile. E mercurio rappresenta Lorenzo de medici che con il caduceo (serpenti che si intrecciano tra loro) allontana le nubi cioè le minacce dalla Firenze.

- La Nascita di Venere: fu eseguita intorno al 1484, per Lorenzo di Pierfrancesco de’ medici. Questa è una pittura su tela e presenta due pezzi cuciti verticalmente, e poiché le tele erano ruvide, Botticelli stese l’imprimitura, che è una polvere di alabastro che rese la tela di un azzurro leggero.

Il titolo di quest’opera è sbagliato poiché, non indica la nascita di Venere ma il suo approdo sull'isola Citera. Infatti sappiamo che venere sarebbe figlia di Giove e della ninfa degli oceani Dione e nacque da una conchiglia uscita dal mare.

Lettura iconografica: A destra troviamo Flora, con il suo vestito ornato di fiori e gigli, che offre a Venere un mantello rosso.

Al centro troviamo Venere che è appena nata dalla schiuma del mare ed è nuda su una conchiglia che è un simbolo sacro. Il suo corpo è di colore molto chiaro, il suo sguardo è dolce, i capelli sono sinuosi, ma ci sono anche delle imprecisioni come per esempio le spalle spioventi e il collo molto lungo.

Mentre a sinistra troviamo zefiro (vento primaverile) abbracciato da Clori (dea della primavera) che soffiano affinché Venere si asciughi.

Il fondale è poco prospettico e le onde del mare sono molto semplici ed elementari, la costa dell’isola crea un gioco di zig-zag.

Il soggetto dell’opera è mitologico ma acquista anche un carattere religioso e quindi troviamo la filosofia neoplatonica, poiché la Venere simboleggia il battesimo di Cristo e anche il suo colorito così chiaro ci suggerisce la sua purificazione. Secondo un’interpretazione Flora rappresenta Firenze che rinasce dopo la congiura dei pazzi.

- Pallade e il Centauro: L’opera Pallade e il centauro fu commissionato dalla famiglia dei medici. È di carattere mitologico e rappresenta Pallade, la dea della saggezza e il centauro un mostro mitologico simbolo della bestialità. Pallade hai in mano l’alabarda (arma tagliente) e accarezza la testa del centauro per calmarlo. (Interpretazione) Lei, poiché è la dea della pace, vuole fermare la crudeltà, e simboleggia Firenze che non vuole più la guerra. Quindi vediamo che le immagini hanno un forte impatto educativo.

- Venere e Marte: Quest’opera si trova nella National Gallery di Londra e anche questa è di carattere mitologico.

Facendo una descrizione iconografica notiamo Venere, la dea della bellezza e Marte, il Dio della guerra. Venere è distesa e guarda Marte che dorme in un sonno profondo. Facendo l’interpretazione possiamo notare che Venere potrebbe rappresentare Firenze che vuole stare serena e lontana dalla guerra, e per questo Venere guarda Marte che non riesce a svegliarsi.

I fauni che si trovano intorno sono metà animale e metà uomo e si divertono con le armi di Marte, uno soffia con il corno, un altro indossa l’elmo di Marte e un altro sorride nell'armatura. Quindi notiamo che le armi hanno perso valore e potremmo dire che quest’opera è di buon auspicio.

L’opera fu commissionata dalla famiglia dei Vespucci infatti sulla destra vediamo un alveare di vespe, questo particolare conferma che l’opera sia stata commissionata da questa famiglia, che sappiamo essere parente di Simonetta Cattaneo, la musa ispiratrice di Botticelli, la donna perfetta e simbolo di Firenze.

Madonna del Magnificat: un cambiamento di stile

Quando Botticelli incontra Girolamo Savonarola inizia il periodo delle opere religiose, esempio sono:

- Madonna del Magnificat: Sappiamo che Botticelli ebbe una profonda crisi mistica e aderì al movimento religioso del frate domenicano Girolamo Savonarola, che predicava contro l’immoralità della Chiesa e fu arso vivo. È in questo periodo che Botticelli cambia stile artistico prima era di carattere profano ora invece sarà di carattere sacro.

Nel 1400 iniziano ad andare di moda i dipinti con le madonne che venivano esposte nelle cappelle o sui letti. Sandro Botticelli fu il primo a realizzare madonne infatti egli dipinse La madonna del magnificat che eseguita intorno al 1483.

Il titolo fu dato perché la vergine dell’opera sta scrivendo un cantico e le prime righe dimostrano un saluto per la cugina Elisabetta. Questo dipinto rappresenta la Madonna che conferisce dolcezza, grazie al suo viso reclinato, anche questa volta il volto è quello di Simonetta Cattaneo. La mano destra della vergine è guidata dal bimbo, mentre la mano sinistra stringe quella del bambino e insieme condividono un melograno simbolo della passione di Cristo.

Quest’opera fu realizzata su una tavola circolare e Botticelli volle imitare l’effetto della deformazione di uno specchio convesso, infatti il ginocchio sinistro della madonna sembra uscire fuori dal dipinto.

Il paesaggio è molto semplice e presenta un fiume, alberi e un castello, proprio per questa semplicità Leonardo lo criticherà. Nell’opera ci sono anche due angeli che si guardano negli occhi, un altro che gli abbraccia e gli osserva, conferisce sicurezza e intimità. Poi ci sono altri due angeli all'estremità che guardano con delicatezza le piccole stelle e tengono il baldacchino. L’oro in quest’opera è molto usato per i vestiti, le aureole e i capelli.

- Il compianto sul Cristo morto: ha come tema iconografico la deposizione cioè quando Cristo viene tolto dalla croce e viene messo nel sepolcro.

Lo sfondo è cupo e mostra l’apertura del sepolcro, il cromatismo è acceso, i personaggi sono la Madonna che hai il figlio morto sulle ginocchia, le pie donne e San Giovanni Evangelista.

I personaggi sono uguali nelle deposizioni ma in più si potrebbe trovare, non in questo caso, Giuseppe e Nicodemo, colui che comprò la sindone di Lino.

Le tre Marie sono tutte intorno al corpo del defunto: Maria Maddalena abbraccia i piedi di Cristo e sorregge il velo trasparente, un’altra bacia il volto di Cristo, e l’ultima si copre il viso.

Tutti i personaggi non toccano direttamente il corpo di Cristo ma solo attraverso il sudario per non compromettere la sacralità.

Le mani di San Giovanni battista e della madonna si intrecciano poiché la madonna è distrutta dal dolore per la perdita del figlio e quindi ha perso le forze e non riesce a mantenere più il corpo di Cristo che sta cadendo ma San Giovanni prendendo la mano della madonna riesce a sorreggerlo.

Il volto di San Giovanni presenta le narici dilatate poiché stava trattenendo il dolore perché lui doveva dar forza, infatti da una parte aiuta la madonna e dall'altra tiene Cristo.

In secondo piano, si trovano tre santi, che li riconosciamo poiché hanno le aureole: a sinistra c’è san Girolamo, con in mano un sasso che percuote sul petto, poi, più a destra c’è san Paolo, rappresentato con una spada in mano (poiché prima di convertirsi era un soldato al servizio di Diocleziano), mentre a destra c’è san Pietro, con chiavi del paradiso. I tre santi sono messi di lato come se non partecipano alla scena poiché cronologicamente non si trovano in quel posto, ma sono importanti poiché la morte di un uomo diventa un fatto universale anche per chi non è presente al momento, infatti la storia non racconta che c’erano questi santi durante la deposizione di Cristo.

Quest’opera è pura poesia infatti rimanda a un passo dei promessi sposi, il racconto di Cecilia che deve lasciare sul carro il corpo della sua figlia morta di peste. Questa donna era giovane ma era distrutta dal dolore e per questo il suo volto sembra invecchiato.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Sandro Botticelli e quale fu il suo contributo all'arte fiorentina?
  2. Sandro Botticelli era un artista fiorentino del periodo rinascimentale, noto per essere un esponente dell'arte sotto Lorenzo de' Medici. Fu influenzato dall'umanesimo e dal rinascimento, e contribuì alla politica culturale dei Medici. Tra le sue opere più celebri ci sono "La Primavera" e "La Nascita di Venere".

  3. Quali sono le caratteristiche distintive del disegno di Botticelli?
  4. Il disegno di Botticelli è caratterizzato da una linea di contorno flessuosa, agile ed elegante. Nei suoi lavori, come nell'allegoria dell'abbondanza, si nota l'uso di linee che circondano il soggetto, creando un effetto di movimento e grazia.

  5. Qual è l'interpretazione iconografica dell'opera "La Primavera"?
  6. "La Primavera" di Botticelli è un'opera che combina elementi mitologici e cristiani, riflettendo la filosofia neoplatonica. La scena si svolge su un prato fiorito, con personaggi come Venere, Cupido, le Tre Grazie e Mercurio. L'opera può essere interpretata in chiave storica, pedagogica e simbolica, rappresentando la rinascita di Firenze dopo la congiura dei Pazzi.

  7. Come si differenzia "La Nascita di Venere" dalle altre opere di Botticelli?
  8. "La Nascita di Venere" è una pittura su tela che rappresenta Venere emergente dalla schiuma del mare su una conchiglia. L'opera è caratterizzata da un fondale poco prospettico e un uso simbolico del colore. Sebbene mitologica, l'opera assume anche un significato religioso, simboleggiando il battesimo di Cristo.

  9. In che modo l'incontro con Girolamo Savonarola influenzò Botticelli?
  10. L'incontro con Girolamo Savonarola portò Botticelli a una profonda crisi mistica, influenzando il suo stile artistico verso opere di carattere sacro. Durante questo periodo, Botticelli si allontanò dai temi profani e mitologici, concentrandosi su soggetti religiosi come nella "Madonna del Magnificat".

Domande e risposte