Concetti Chiave
- Botticelli, nato a Firenze nel 1445, fu un importante esponente della cultura figurativa fiorentina e lavorò per la famiglia dei Medici.
- Studiò presso maestri come Ghiberti, Filippo Lippi e Andrea del Verrocchio, condividendo la bottega con Leonardo da Vinci.
- Tra il 1481 e il 1483, Botticelli risiedette a Roma per dipingere nella Cappella Sistina.
- Influenzato da una crisi mistica e dal frate Savonaròla, modificò il suo stile, privilegiando figure in primo piano rispetto ai paesaggi.
- Il disegno, soprattutto la linea di contorno, fu centrale nella sua arte, sottolineando l'importanza dell'idea rispetto alla realtà.
Indice
L'inizio della carriera di Botticelli
Sandro di Mariano di Vanni Filipèpi, detto Botticelli, dal momento che da fanciullo aveva lavorato presso un orafo chiamato botticello, oppure perché quello è il soprannome del fratello maggiore Giovanni, fu l’esponente più importante della cultura figurativa fiorentina del tempo di Lorenzo il magnifico.
Nacque a Firenze nel 1445 e per breve tempo frequentò la bottega del Ghiberti, per poi spostarsi da Filippo Lippi e infine da Andrea del Verrocchio, dove ebbe per compagno Leonardo da Vinci.
L'influenza dei Medici e la crisi mistica
Dal 1470 fu pittore indipendente, ebbe quindi una sua bottega artistica. Lavorò soprattutto per la famiglia dei Medici. Dal 1481 al 1432 risedette a Roma con lo scopo di dipingere nella Cappella Sistina. In seguito a una profonda crisi mistica, aderì al movimento religioso del frate domenicano Gerolamo Savonaròla. Il suo profondo sentimento religioso ispirò le opere eseguite tra la fine del secolo e il 1510, anno della sua morte a Firenze.
L'evoluzione dello stile di Botticelli
Da evidenziare è proprio quest'ultimo periodo, dove Botticelli si differenziò notevolmente dal suo stile abituale, rinnegando le rappresentazioni mitologiche e prospettiche che fino ad allora aveva prediletto. Cominciò a dare molta importanza a ciò che stava in primo piano e alla figura, trascurando la rappresentazione del paesaggio. Nella metà del 400 si afferma che l'idea sia superiore alla realtà, quindi il disegno, per la sua immediatezza e più vicino al pensiero, di quanto non lo sia l'opera finita. Il disegno assume quindi in quel periodo una propria autonomia, indipendentemente dall’opera a cui si riferisce. Per Botticelli il disegno è principalmente la linea di contorno, o come la descrive Alberti la circoncrizione dello spazio. Usa una linea decisa, agile e leggiadra che circonda morbidamente il soggetto facendolo emergere sullo sfondo. I caratteri dell'essere umano prediletti da Botticelli (che siano figure femminili o maschili) sono: un volto o regolare dal morbido modellato, le ciocche di capelli consistenti e ondulate, e lo sguardo pensoso e l'espressione dolce, resa dalla leggera inclinazione della testa da un lato.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il percorso formativo di Botticelli?
- Come ha influenzato la crisi mistica di Botticelli il suo stile artistico?
- Quali sono le caratteristiche distintive delle figure umane nei dipinti di Botticelli?
Botticelli ha iniziato la sua formazione presso la bottega del Ghiberti, poi si è spostato da Filippo Lippi e infine da Andrea del Verrocchio, dove ha avuto come compagno Leonardo da Vinci.
La crisi mistica ha portato Botticelli a rinnegare le rappresentazioni mitologiche e prospettiche, concentrandosi maggiormente sulle figure in primo piano e trascurando il paesaggio.
Le figure umane di Botticelli presentano un volto regolare dal morbido modellato, ciocche di capelli consistenti e ondulate, uno sguardo pensoso e un'espressione dolce, spesso con la testa leggermente inclinata da un lato.