Concetti Chiave
- Borromini, architetto italiano, lavorò quasi esclusivamente a Roma, noto per il suo stile artistico irrazionale e bizzarro.
- La chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane è il primo incarico importante, caratterizzata da una facciata dinamica con giochi di concavità e convessità.
- Utilizzò colonne corinzie e una trabeazione con iscrizione dedicatoria, creando una facciata movimentata e piena di vita.
- Alla chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, Borromini usò moduli triangolari e una cupola non convenzionale, esaltando elementi concavi e convessi.
- La cupola di Sant'Ivo fu considerata eccessiva per la sua forma innovativa, con una struttura esterna complessa e decorazioni elaborate.
Indice
Borromini e il suo carattere
Borromini è stato un architetto italiano operante quasi esclusivamente a Roma. Era biasimato per il suo carattere, ma anche per la sua arte, ritenuta eccessiva, irrazionale e bizzarra per tutto il 700 e l'800. Si reca a Roma dove collabora con Bernini; sarà proprio lui a fargli ottenere il ruolo di architetto presso la Sapienza, dato il loro rapporto conflittuale.
San Carlo alle 4 fontane
Il primo incarico lo ottenne per costruire la parrocchia di San Carlo alle 4 fontane (1634-8)--> qui egli ebbe l'opportunità di esprimere la propria personalità artistica.
La ristrutturazione si presentava difficile per lo spazio a disposizione.Facciata dinamica e movimento
Nella facciata, Borromini utilizza due ordini, uno superiore ed uno inferiore. La parte inferiore è caratterizzata da una successione di superfici concava - convessa - concava; mentre la superiore presenta tre parti concave di cui la centrale ospita un'edicola convessa. Anche il cornicione è mistilineo. Egli gioca con la concavità e la convessità delle pareti creando una facciata dinamica e piena di movimento. In più presenta 8 colonne corinzie che sorreggono gli aggetti e le rientranze dei cornicioni e la grande trabeazione con l'iscrizione dedicatoria: “In onore della Ss. Trinità e di S. Carlo 1667".
L'ordine inferiore presenta tre nicchie contenenti le statue di 2 santi ai lati, al centro quella di San Carlo Borromeo.
Interno di San Carlo
Anche all'interno, le pareti hanno un andamento concavo e convesso. La cupola è ovale a cassettoni complessi (croci, esagoni, ottagoni) e la luce filtra dalle 4 finestre laterali e dalla lanterna centrale, creando una illusione (sembra che si riduca di dimensione).
-Sant'Ivo alla Sapienza, 1642-62--> Lavora a questa chiesa con moduli triangolari. Entrando dall'ingresso aperto, si accede al bel cortile, su due ordini di arcate; nella parete di fondo si vede la splendida chiesa di Sant'Ivo, che il Borromini costruì a partire dal 1642. Sulla facciata concava, già esistente, il Borromini aggiunse l'attico, sopra cui si innalza il tiburio della cupola.
La cupola copre tutto il corpo della chiesa. Venne innalzata nel 40 ed è a pianta a concavi e convessi. All’esterno la cupola è costituita da: un alto tamburo esagonale, sopra una piramide a gradoni divisa da costoloni simili a contrafforti, troviamo quindi la lanterna (con doppie colonne e rientranze concave) ed infine si erge la spirale decorata a stucchi con in cima la corona, la sfera e la croce.
La cupola ai tempi fu definita eccessiva poiché non rispettava la solita forma circolare.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche distintive della facciata di San Carlo alle 4 fontane progettata da Borromini?
- Come Borromini ha innovato nella progettazione della cupola di Sant'Ivo alla Sapienza?
- Perché l'arte di Borromini era considerata eccessiva e irrazionale nel 700 e 800?
La facciata di San Carlo alle 4 fontane è caratterizzata da un dinamico gioco di superfici concave e convesse, con due ordini, uno superiore e uno inferiore. La parte inferiore presenta una successione di superfici concava - convessa - concava, mentre la superiore ha tre parti concave con un'edicola convessa centrale. Inoltre, ci sono 8 colonne corinzie che sorreggono gli aggetti e le rientranze dei cornicioni.
Borromini ha innovato nella progettazione della cupola di Sant'Ivo alla Sapienza utilizzando una pianta a concavi e convessi, con un alto tamburo esagonale e una piramide a gradoni. La cupola è sormontata da una lanterna con doppie colonne e rientranze concave, culminando in una spirale decorata a stucchi con una corona, una sfera e una croce in cima.
L'arte di Borromini era considerata eccessiva e irrazionale nel 700 e 800 a causa del suo stile innovativo e non convenzionale, che rompeva con le tradizioni architettoniche dell'epoca, come dimostrato dalle sue facciate dinamiche e dalle cupole non circolari.