Concetti Chiave
- Giovanni Bellini, pittore veneziano, è noto per l'introduzione della Prospettiva Cromatica, utilizzando colori caldi per i primi piani e freddi per i piani successivi.
- Nel dipinto "Orazione nell'Orto", Bellini utilizza la Prospettiva Monocromatica per creare profondità, con Gesù in preghiera al centro di una scena drammatica illuminata dall'alba.
- "L’Allegoria Sacra" è un'opera inusuale per l'epoca, con elementi allegorici come la Vergine su un trono e diverse figure simboliche, creando un paesaggio complesso e ricco di dettagli.
- La "Pala di San Zaccaria" si integra armoniosamente con l'architettura della chiesa veneziana, rappresentando la Madonna in trono con Santi e un Angelo Musicante, nonostante i danni dell'opera.
- Bellini collaborò strettamente con Andrea Mantegna e fu influenzato da Antonello da Messina e Piero della Francesca, sperimentando tecniche come la pittura ad olio.
Indice
Giovanni Bellini e la sua formazione
Giovanni Bellini è stato un pittore originario di Venezia, fin da giovane lavorò nella bottega del padre assieme al fratello.
Ebbe un gran rapporto dal punto di vista lavorativo con Andrea Mantegna, che gli permise una rapida crescita dal punto di vista artistico, così come si servì del trattato della prospettiva di Piero della Francesca per approfondire i suoi studi; si servì anche della pittura ad olio, il cui primo vero utilizzatore era stato Antonello da Messina.
Fu il primo pittore italiano ad introdurre la Prospettiva Cromatica, ossia la realizzazione degli oggetti in primo piano con colori caldi, mentre quelli in secondo piano con colori più freddi, per dare senso di profondità.
L'Orazione nell'Orto: un'opera innovativa
L’Orazione nell’Orto è un dipinto a tempera su tavola di Giovanni Bellini.
Bellini realizzò il dipinto grazie all’aiuto di Andrea Mantegna, suo cognato, che anni prima ne aveva realizzato uno simile; a differenza però dell’Orazione nell’Orto di Mantegna, quello di Bellini si basa sull’alternarsi dei colori, quindi si basa sulla nuova Prospettiva Monocromatica, dove vi è l'uso dei colori caldi per i primi piani e dei colori freddi per i piani successivi, in modo da dare spazialità al dipinto.
Nel dipinto è raffigurato Gesù, inginocchiato in preghiera su uno sperone rialzato del monte degli Ulivi, che assomiglia ad un altare, mentre sotto vi sono tre discepoli addormentati (Pietro, Giacomo e Giovanni).
Gesù è rivolto verso il cielo, dove vi è un angelo che gli porge il calice, metafora della Passione. Le rocce risultano molto più levigate rispetto a quelle del Mantegna, così come in quest’opera il paesaggio termina con delle colline all'orizzonte, in modo da rappresentare in modo più veritiero possibile un paesaggio.
La luce dell'alba, che illumina le nubi, è la principale fonte di luce del dipinto, e da un senso di drammaticità all’opera; è presente un’altra luce che investe dal dorso il Cristo.
L'Allegoria Sacra: un dipinto inusuale
L’Allegoria Sacra è un dipinto ad olio su tavola di Giovanni Bellini.
È una rappresentazione inusuale per il periodo, infatti non vi è raffigurato nulla di divino, ma viene raffigurato un qualcosa di allegorico, infatti su una terrazza vi sono varie persone, tra cui la Vergine, posta su un trono, circondata da due figure femminili.
A destra sono raffigurati San Sebastiano, con due frecce che l’hanno trafitto, e San Giobbe.
Al centro del dipinto vi è una croce data dalle linee del pavimento e anche un albero, l’albero fonte della vita e della sapienza, attorno al quale giocano quattro bambini.
Oltre all’ampio lago, si intravede un paesaggio, caratterizzato da speroni rocciosi e da alcuni edifici. Sulla riva vi è una caverna, in cui è presente un eremita, mentre sulla destra un contadino ed un centauro.
La Prospettiva è delineata dalle linee del pavimento, le quali confluiscono (hanno punto di fuga) sulla parte superiore delle rocce retrostanti al terrazzo.
La Sacra Conversazione: un'opera architettonica
La Sacra Conversazione (o Pala di San Zaccaria) è un dipinto ad olio su tavola di Giovanni Bellini, situato nella chiesa veneziana di San Zaccaria, in una nicchia presente in un altare laterale.
Bellini proseguì attraverso il dipinto l’architettura della Chiesa, tanto che sembra vi sia uno spazio cubico formato dal dipinto con l’architettura reale.
L’opera è rovinata sia nella parte superiore che in quella inferiore.
Nel Dipinto è rappresentata la Madonna in trono col Bambino con attorno dei Santi, che sono San Girolamo e San Pietro, entrambi rivolti verso l’osservatore, mentre dietro di loro vi sono Santa Caterina d’Alessandria, posta a ¾, e Santa Lucia, posta di profilo con in mano gli occhi. Ai piedi della Vergine vi è un Angelo Musicante.
Nella parte superiore vi è un Catino Absidale mosaicato; vi è anche un uovo di struzzo (simbolo della verginità di Maria), da cui pende una lampada veneziana.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo di Giovanni Bellini alla pittura italiana?
- In che modo l'Orazione nell'Orto di Bellini differisce da quella di Mantegna?
- Cosa rappresenta l'Allegoria Sacra di Bellini e quali elementi distintivi presenta?
- Quali sono le caratteristiche principali della Pala di San Zaccaria?
- Quali influenze artistiche hanno contribuito alla formazione di Giovanni Bellini?
Giovanni Bellini è stato il primo pittore italiano ad introdurre la Prospettiva Cromatica, utilizzando colori caldi per gli oggetti in primo piano e colori freddi per quelli in secondo piano, creando un senso di profondità.
L'Orazione nell'Orto di Bellini si basa sull'alternarsi dei colori, utilizzando la Prospettiva Monocromatica per dare spazialità, a differenza dell'opera di Mantegna.
L'Allegoria Sacra è un dipinto inusuale per il periodo, rappresenta una scena allegorica su una terrazza con figure come la Vergine e San Sebastiano, e utilizza la prospettiva delineata dalle linee del pavimento.
La Pala di San Zaccaria rappresenta la Madonna in trono col Bambino e vari Santi, integrando l'architettura della chiesa veneziana di San Zaccaria, creando un effetto di continuità spaziale.
Bellini ha avuto un rapporto lavorativo significativo con Andrea Mantegna e ha studiato la prospettiva attraverso il trattato di Piero della Francesca, oltre a utilizzare la pittura ad olio introdotta da Antonello da Messina.