Concetti Chiave
- Bartolomeo Ammannati, nato a Settignano nel 1511, fu un influente architetto e scultore italiano attivo tra Firenze, Venezia, Padova e Roma.
- Iniziò la sua carriera artistica sotto l'influenza di Michelangelo e Sansovino, contribuendo a opere significative come le sculture della Libreria Marciana a Venezia.
- Lavorò a Roma, dove collaborò con artisti del calibro di Michelangelo e Vasari, e realizzò importanti progetti come Villa Giulia e il rimodernamento di Palazzo Firenze.
- Ritornato a Firenze, Ammannati operò sotto il patronato di Cosimo I, realizzando opere iconiche come la fontana del Nettuno e il ponte Santa Trinita.
- Negli anni finali della sua carriera, Ammannati abbracciò un purismo geometrico influenzato dalla Controriforma, evidente nel Collegio Romano e nella chiesa di San Giovannino a Firenze.
Indice
Le origini e la formazione
Ammannati è un architetto e uno scultore italiano nato a Settignano nel 1511 e morto a Firenze nel 1592. Svolta da giovanissimo attività di apprendistato presso il Bandinelli, poco dopo il 1527 si reca una prima volta a Venezia dove è attivo con il Sansovino. Tornato a Firenze fra il 1534 e il 1535 produce le sue prime opere di scultura, in gran parte perdute, mentre si forma studiando le opere di Michelangelo nelle tombe medicee.
Il periodo veneziano e padovano
Verso il 1540 riparte per Venezia, dove aiuta il Sansovino nelle sculture della Libreria Marciana; passato a Padova, vi lascia due opere di grande impegno nell'arco del giardino Benavides e nella tomba omonima agli Eremitani (1546), in cui è evidente quella lezione sansoviniana che non verrà dimenticata anche quando nella maturità l'Ammannati subirà fortemente le influenze romane.
L'influenza romana e il ritorno a Firenze
Nel 1550 si reca a Roma per studiare l'antico ed entra in contatto con la cerchia di Michelangelo, Vasari e Vignola. Alla realizzazione della fontana sulla via Flaminia (1552), seguono i lavori in Villa Giulia (portico, cortile superiore del ninfeo e loggia con serliana del secondo cortile; 1552-55) e il rimodernamento di palazzo Firenze (1552-54). Dal 1555 ritornato a Firenze, alla corte di Cosimo I, nel clima immobilistico del paternalismo granducale, che sancisce la crisi definitiva di ripiegamento della cultura fiorentina, l'A. sviluppa un processo di accademizzazione e di congelamento della lezione michelangiolesca. Dimostrativi di ciò sono il completamento della Biblioteca Laurenziana (1559), il cortile di palazzo Pitti (1560), la fontana del Nettuno di piazza della Signoria (1563-67), il ponte a S. Trinita (1567-69), i palazzi Grifoni (1557), Mondragone (1568), Ramírez-Montalvo (1568-72).
Gli ultimi anni e il purismo geometrico
Negli ultimi anni di attività l'A., influenzato dall'insorgente clima di rigorismo religioso controriformistico, approda a un macerato purismo geometrico: ne sono esempio il palazzo della Signoria a Lucca (1578), la chiesa di San Giovannino e il collegio dei gesuiti a Firenze (ca. 1579-90) e principalmente il Collegio Romano in Roma (1581-85).
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali maestri e influenze artistiche di Bartolomeo Ammannati?
- Quali sono alcune delle opere più significative di Ammannati a Firenze?
- Come ha influenzato il clima religioso controriformistico le opere di Ammannati negli ultimi anni?
Ammannati ha iniziato il suo apprendistato con Bandinelli e ha lavorato con Sansovino a Venezia. Ha studiato le opere di Michelangelo e ha subito influenze romane, specialmente durante il suo soggiorno a Roma.
A Firenze, Ammannati ha completato la Biblioteca Laurenziana, il cortile di Palazzo Pitti, la fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, e il ponte a S. Trinita, tra le altre opere.
Negli ultimi anni, Ammannati è stato influenzato dal rigorismo religioso controriformistico, che lo ha portato a un purismo geometrico, evidente in opere come il Collegio Romano a Roma e la chiesa di San Giovannino a Firenze.