fogliolina27
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La Grotta Chauvet, scoperta nel 1994, contiene pitture e incisioni di animali estinti risalenti a circa 36.000 anni fa.
  • Nel 2014, la grotta è stata dichiarata patrimonio dell'UNESCO, ma l'accesso è limitato per preservare i dipinti dai danni causati dal cambiamento climatico.
  • Una replica della grotta, chiamata Grotta du Pont d'Arc, è stata aperta nel 2015 per consentire ai visitatori di ammirare le opere senza danneggiare l'originale.
  • I graffiti utilizzano le curve della roccia per creare un effetto tridimensionale, con dettagli accurati sulle teste degli animali e corpi stilizzati.
  • Le pitture a volte mostrano scene sovrapposte, simili a fotogrammi di un video, per rappresentare il movimento degli animali.

Indice

  1. Scoperta della grotta Chauvet
  2. Protezione e riproduzione della grotta
  3. Varietà e tecniche artistiche
  4. Sovrapposizione e rappresentazione delle scene
  5. Tecnica delle impronte negative

Scoperta della grotta Chauvet

La Grotta Chauvet è datata a circa 36000 anni fa. Questa grotta è stata scoperta il 18 dicembre 1994 da Jeanne-Marie Chauvet, Eliette Brunel e Christian Hillaire che, uscendo dalla grotta, puntarono per caso la torcia su una parete e videro un piccolo mammut disegnato. illuminando le altre mura si resero conto che c'erano centinaia di pitture ed incisioni rappresentanti varie specie di animali estinti migliaia di anni fa. Questa grotta venne chiamata Chauvet, in onore di chi l'ha scoperta e due sale prendono il nome di Brunel ed Hillaire.

Protezione e riproduzione della grotta

Nel 2014 è stata dichiarata patrimonio dell'UNESCO. A causa del cambiamento climatico i dipinti si stavano rovinando perciò, per non farli rovinare ulteriormente nella grotta oggi possono entrare solo cinque speleologi alla volta per due ore al giorno al massimo. Per i visitatori è stata fatta una riproduzione di qualche centinaia di metri della grotta, questa è chiamata Grotta du Pont d'Arc ed è stata aperta nel 2015.

Varietà e tecniche artistiche

La Grotta Chauvet presenta un'ampia varietà di animali: sono presenti dei mammut, rinoceronti, bisonti, felini, orsi e cavalli oltre alle impronte delle mani impresse in negativo sulla roccia. Gli uomini primitivi riuscivano a dare un senso tridimensionale alle pitture o ai graffiti grazie alle curve della roccia, un'altra caratteristica dei graffiti è che le teste degli animali venivano disegnate con più dettagli possibili invece il resto del corpo e gli arti sono stilizzati. Possiamo ad esempio vedere che nel bisonte l'artista ha sfruttato le curve della roccia per sottolineare il muscolo della spalla, la groppa e la pancia.

Sovrapposizione e rappresentazione delle scene

In altri casi si vedono sovrapposti più graffiti e succede in due casi:

    perché si sovrappongono più epoche

    perché si vuole rappresentare una scena attraverso la successione di immagini

Il secondo caso si può vedere nelle pitture in cui sono rappresentate delle leonesse più volte in posizioni leggermente diverse, perciò si può dire che l'autore abbia voluto descrivere una scena nel modo in cui noi oggi facciamo un video, ovvero attraverso la successione di più fotogrammi che per loro erano pitture.

Tecnica delle impronte negative

Per imprimere l'impronta delle mani in negativo venivano usate delle ossa cave, nelle quali veniva messo il pigmento mescolato ad acqua e grassi naturali che veniva poi soffiato sulla mano, di modo che sulla parete rimanesse solamente il negativo.

Domande da interrogazione

  1. Chi ha scoperto la Grotta Chauvet?
  2. La Grotta Chauvet è stata scoperta da Jeanne-Marie Chauvet, Eliette Brunel e Christian Hillaire.

  3. Perché i dipinti nella grotta si stavano rovinando?
  4. I dipinti si stavano rovinando a causa del cambiamento climatico.

  5. Come venivano realizzate le impronte delle mani sulla roccia?
  6. Le impronte delle mani venivano realizzate soffiando pigmento mescolato ad acqua e grassi naturali sulla mano, utilizzando delle ossa cave.

Domande e risposte