Concetti Chiave
- Le pitture rupestri della grotta Chauvet risalgono a circa 32.000 anni fa e si sono sviluppate in fasi lungo 8.000 anni.
- Gli artisti preistorici hanno rappresentato animali in movimento, dimostrando una profonda conoscenza della fauna locale.
- La grotta presenta quattro sale principali con figure di animali come orsi, cavalli e leoni, spesso rappresentati in branchi.
- Oltre alle figure animali, ci sono segni astratti e impronte umane, indicando un complesso simbolismo e ritualità.
- Le tecniche avanzate includono l'uso della prospettiva e dello sfumato, creando effetti di tridimensionalità e movimento.
Indice
Le pitture rupestri del Paleolitico
Le pitture rupestri del Paleolitico sono concentrate soprattutto in Europa, nella Francia meridionale e in Spagna, un’ampia regione alla quale gli archeologi fanno in genere riferimento con la denominazione di “area franco-cantabrica”. È spesso possibile datare questi manufatti in maniera piuttosto precisa quando i pigmenti contengono ingredienti organici e possono, pertanto, essere sottoposti ad analisi con il metodo del radiocarbonio. Gli studiosi hanno così stabilito un arco cronologico di circa venti 000 anni per lo sviluppo e la diffusione di queste testimonianze artistiche.
La grotta Chauvet e le sue opere
Le maestose pitture di animali, lunghe anche 5 metri, che compongono il vasto ciclo pittorico della grotta Chauvet nella regione francese dell’Alvernia-Rodano-Alpi, per esempio, furono realizzate in diverse fasi lungo oltre 8000 anni, a partire da almeno trentadue 000 anni fa.
Tecniche artistiche e simbolismo
Sulle pareti si avvicendano potenti scene di animali in movimento, in cui gli artisti dimostrano una profonda conoscenza della fauna locale, dando corpo al tumulto del branco, della carica, dell’inseguimento. Usando una terminologia più adatta a periodi successivi, potremmo dire che siamo di fronte a uno straordinario monumento collettivo, realizzato da innumerevoli generazioni in un tempo lungo quattro volte quello che ci separa dalla nascita di Cristo. In un’epoca che non conosceva la scrittura, le figure dipinte sulle pareti della grotta da infinite mani hanno creato ciò che oggi ci appare come una sorta di saga millenaria senza paragoni. La grotta è formata da quattro sale principali che sono collegate fra loro da alcune gallerie molto strette, anche articolate in varie diramazioni. In tutti gli ambienti sono presenti figure di animali tracciate con carbone di legno e terra rossa misti ad argilla oppure ottenute raschiando direttamente con le dita i depositi di morbida consistenza esistenti sulla superficie delle pareti; le sale più interne sono decorate con tantissime figure di orsi, cavalli, renne, cervi, stambecchi, rinoceronti, mammut e leoni, disegnati spesso in branchi o in lotta tra loro. Si individuano anche oltre a un gufo e una pantera. Numerosi sono i segni astratti: forme polilobate (a ω) o simili a farfalle e punti rossi. Alla figura umana rimandano impronte di mani e la raffigurazione di un pube femminile; all’uomo sembrano inoltre alcune immagini di leoni così espressive da apparire umanizzate. Segni di unghiate sulle pareti attestano che gli orsi delle caverne vi si rifugiavano, e i numerosi crani di animali ammucchiati in una delle sale più interne fanno pensare a ossa collezionate dagli uomini. Ciò che colpisce è che gli artisti sembrano aver conosciuto la prospettiva ante litteram, la tecnica di rappresentazione degli animali in movimento, la tecnica dello sfumato per dare agli animali l’aspetto di un altorilievo; la rappresentazione tridimensionale è ottenuta ricorrendo alla profondità e ai contorni per mostrare gli animali come se uscissero dalle fessure delle pareti rocciose per inoltrarsi nell’interno più profondo della grotta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle pitture rupestri nella grotta Chauvet?
- Quali tecniche artistiche sono state utilizzate dagli artisti della grotta Chauvet?
- Quali animali sono rappresentati nelle pitture della grotta Chauvet?
- Quali segni di presenza umana sono stati trovati nella grotta Chauvet?
Le pitture rupestri della grotta Chauvet sono un monumento collettivo straordinario, realizzato da innumerevoli generazioni lungo un arco di oltre 8000 anni, che dimostrano una profonda conoscenza della fauna locale e una tecnica artistica avanzata.
Gli artisti della grotta Chauvet hanno utilizzato tecniche come la prospettiva ante litteram, la rappresentazione tridimensionale e lo sfumato per dare agli animali l'aspetto di un altorilievo, mostrando un'abilità avanzata nella rappresentazione del movimento.
Nelle pitture della grotta Chauvet sono rappresentati orsi, cavalli, renne, cervi, stambecchi, rinoceronti, mammut, leoni, un gufo e una pantera, spesso disegnati in branchi o in lotta tra loro.
Nella grotta Chauvet sono stati trovati segni di presenza umana come impronte di mani, la raffigurazione di un pube femminile, immagini di leoni umanizzati, segni di unghiate sulle pareti e crani di animali ammucchiati, suggerendo una collezione di ossa da parte degli uomini.