Interpretazioni e misteri delle incisioni rupestri della grotta di Addàura

Scene preistoriche enigmatiche

Non di rado, le maestose composizioni di animali selvaggi della Preistoria prevedono la presenza dell’uomo, in genere impegnato nell’inseguimento e nella caccia. Non mancano, tuttavia, scene di più ambigua interpretazione, come le lunghissime processioni realizzate da popolazioni di cacciatori-raccoglitori rappresentanti una trentina circa di partecipanti disposti in una fila ordinata, conservate nel sito rupestre di Serra da Capivara, nel Brasile occidentale.

Interpretazioni delle incisioni rupestri

La grotta si apre a circa 80 metri sul livello del mare. La scena, tracciata circa 10 000 anni fa sulla parete rocciosa di fondo e di sinistra, con linee veloci e sicure, rappresenta un gruppo di nove personaggi in circolo oltre alle consuete figure zoomorfe come daini, buoi, cavalli. Taluni sembrano fermi, con le mani incrociate davanti all’inguine, mentre la maggior parte di loro è raffigurata in pose dinamiche, con le braccia levate al cielo o piegati sulle ginocchia. Il circolo racchiude due ulteriori personaggi, con il corpo fortemente inarcato all’indietro in una posizione innaturale.

Ipotesi sul significato dei riti

Le ipotesi avanzate per spiegare queste immagini sono numerose. Alcuni studiosi hanno pensato ad acrobati raffigurati durante l’esecuzione di un esercizio, forse circondati dal pubblico, ora fermo in ammirazione, ora festante. Infatti, due giovani sembrerebbero essere lanciati da due lanciatori che tengono le braccia in alto e ricevuti da altri due, collocati in modo diametralmente opposto e con le braccia protese. Secondo altri si tratta di un rito sciamanico, praticato dai personaggi con le braccia levate al cielo nel registro superiore, come si trattasse di un rito di iniziazione legato al passaggio dalla pubertà all’età adulta. Questa interpretazione è legata alla presenza di alcune linee rette incise intorno alle due figure giacenti, che corrono dal collo fino alle caviglie lungo i fianchi. Si tratterebbe, a detta dei sostenitori di questa ipotesi, di corde per costringere il corpo in una posizione innaturale e penosa; tutto questo ci farebbe pensare una particolare pratica di strangolamento in cui le gambe non potendo resistere troppo a lungo in una simile posizione, alla fine si risollevano tirando così la corda e provocando la morte per strangolamento della vittima. Anche sulla natura del rito le idee degli studiosi sono contrastanti e variano da una dolorosa pratica di iniziazione fino a una cerimonia sacrificale, che preveda lo strangolamento delle vittime. Al di là del significato complessivo, la scena impressiona per la cura nella resa del corpo umano e dei suoi movimenti, che permette di attribuire a ciascuna figura un ruolo diverso nell’insieme. Al di là di tutte le interpretazioni che gli studiosi ne danno, la caratteristica dominante dell’incisione della grotta di Addàura è il realismo (semplicità di linea, riferimenti anatomici precisi, riproduzione del movimento e dell’equilibrio) che rende l’opera unica fra tutti i graffiti presenti nella zona mediterranea.