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Concetti Chiave

  • Nel primo dopoguerra, l'arte italiana si rinnova grazie all'influenza degli eventi culturali, come l'arrivo dei balletti russi di Sergej Djagilev.
  • Giacomo Balla, futurista, partecipò alla produzione scenografica dei balletti russi, contribuendo con opere come "Feu d’artifice".
  • Nel 1918, Roma diventa un centro di dibattito tra avanguardia e ritorno all'ordine, con mostre che coinvolgono artisti come de Chirico e Carrà.
  • La rivista "Valori Plastici" e la galleria "Casa d’Arte Bragaglia" di Anton Giulio Bragaglia promuovono l'arte d'avanguardia e classica.
  • Artisti come de Chirico e Carrà esplorano nuove direzioni artistiche, con influenze classiche e metafisiche, evolvendo dopo l'esperienza futurista.

Indice

  1. Rinascita culturale post-bellica
  2. Mostre e ritorno all'ordine
  3. Evoluzione artistica di de Chirico
  4. Carrà e l'influenza primitiva

Rinascita culturale post-bellica

Nel periodo del primo dopoguerra, il clima culturale e artistico della capitale italiana venne rivitalizzato da particolari eventi come ad esempio l’arrivo dei balletti russi di Sergej Djagilev nel 1917, che attirarono l’attenzione di artisti di fama internazionale come Picasso, Larionov, Gonĉarova e Cocteau e che coinvolsero nella produzione della scenografia il futurista Giacomo Balla, che per l’occasione realizzo “Feu d’artifice”.

Mostre e ritorno all'ordine

Nella primavera del 1918, due mostre dimostrano la dinamicità di questo contesto, che si muove verso una riforma dei linguaggi secessionisti e futuristi, ormai considerati insufficienti a soddisfare il senso di ordine sviluppato dopo il conflitto mondiale. La prima mostra venne organizzata alla Galleria d’Epoca e vennero coinvolti i quadri metafisici di de Chirico e Carrà, mentre la seconda venne realizzata alla Casina del Pincio, a cui partecipò anche l’architetto Marcello Piacentiti, entrambe queste mostre hanno in comune il ritorno ad una pittura in ordine.

Evoluzione artistica di de Chirico

Verso la fine dell’anno questi eventi moltiplicarono, elevando Roma alla posizione di capitale del dibattito avanguardia-ritorno all’ordine: nel 1918 inizia la pubblicazione della rivista “Valori Plastici” e Anton Giulio Bragaglia apre la sua galleria d’arte, denominata “Casa d’Arte Bragaglia”, in cui vengono organizzate mostre per Balla, de Chirico, Sironi, Depero e de Pisis. Il principio di un mutamento classicista in de Chirico nasce nella settimana passata a Roma nel maggio del 1918, nei mesi successivi dipinge “Autoritratto” anche se fino all’autunno 1919 rimane puramente metafisico, in un’arte ancora non avvera all’avanguardia, al futurismo in particolare, che lui stesso definisce una “necessità indiscutibile”.

Carrà e l'influenza primitiva

Per quanto riguarda Carlo Carrà invece, già nel marzo 1916 notiamo l’inizio di un processo radicale di azzeramento della forma con la pubblicazione di “Parlata su Giotto”, in cui è evidente l’influenza della pittura primitiva italiana con Paolo Uccello, Piero della Francesca e Giotto, che riducono la sua pittura più infantile. Questo periodo predispone Carrà al rapporto proficuo con de Chirico, con cui entrò in contatto a Ferrara nel 1917, la sua metafisica ha una radice platonica e idealistica e che poi, con il ritorno all’ordine del dopoguerra, porterà ad un ulteriore salto stilistico: il senso metafisico deve ora permeare non dall’assemblaggio di oggetti incongruenti, ma da composizione classiche.

Domande da interrogazione

  1. Quali eventi hanno influenzato l'arte italiana contemporanea nel primo dopoguerra?
  2. L'arrivo dei balletti russi di Sergej Djagilev nel 1917 ha rivitalizzato il clima culturale e artistico di Roma, coinvolgendo artisti internazionali e il futurista Giacomo Balla.

  3. Quali mostre hanno segnato il dibattito tra avanguardia e ritorno all'ordine nel 1918?
  4. Due mostre significative furono organizzate alla Galleria d’Epoca e alla Casina del Pincio, coinvolgendo artisti come de Chirico e Carrà, e segnando un ritorno a una pittura ordinata.

  5. Come si è evoluto lo stile di Carlo Carrà nel periodo post-bellico?
  6. Carlo Carrà ha iniziato un processo di azzeramento della forma influenzato dalla pittura primitiva italiana, portando a un rapporto proficuo con de Chirico e a un ulteriore salto stilistico verso composizioni classiche.

Domande e risposte