Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Ardengo Soffici è stato un pittore, scrittore e critico, impegnato nel rapporto tra politica e arte, sostenendo un'arte dell'equilibrio, lontana dalle influenze straniere.
  • Nel 1899, Soffici si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con la cultura francese e artisti come Picasso e Apollinaire, diffondendo il loro lavoro in Italia.
  • Dopo un periodo futurista, Soffici si avvicina agli artisti italiani del Trecento e Quattrocento, come Giotto e Masaccio, apprezzando la loro oggettività costruttiva.
  • Le opere di Soffici sono caratterizzate da forme concrete e rigorose, ispirate agli Impressionisti e ai Macchiaioli, ma filtrate attraverso l'esperienza di Cézanne.
  • Il dipinto "Santa Cristina" esemplifica l'influenza di Cézanne e dei Fauves nelle forme e nei colori, con un richiamo alla tecnica dei Macchiaioli.

Indice

  1. Ardengo Soffici: artista e critico
  2. Influenze e contributi culturali
  3. Stile pittorico e influenze
  4. Descrizione di Santa Cristina

Ardengo Soffici: artista e critico

Ardengo Soffici non è stato soltanto un pittore, ma anche uno scrittore e un critico. Molto presto egli si pone il problema del rapporto fra politica e arte. Nel settembre 1922, pochi mesi prima della marcia su Roma egli afferma che il partito fascista non deve interessarsi a forme che imitano l’arte straniera; deve preferire l’arte dell’equilibrio, cioè quel tipo di arte che è esistita nei tempi antichi e a volte anche in epoca moderna.

Influenze e contributi culturali

Con tale idea, Soffici sembra collocarsi fra coloro che auspicano un’Italia racchiusa all’interno del proprio nazionalismo, dando quindi un colpo di spugna a tutte le avanguardie che si sono succedute nei prime venti anni del XX secolo.

Ma non è così. Nel 1899, a venti anni, si reca a Parigi ed entra a contatto con la cultura francese e conosce Picasso e Apollinaire. Quando ritorna a Firenze, sua città natale, la fa conoscere attraverso i suoi articoli pubblicati sulla rivista “La Voce”, che aveva fondato con Papini e Prezzolini. Grazie a lui, viene diffusa la conoscenza dei pittori impressionisti ed è merito suo se in Italia fu conosciuto Rimbaud. Tuttavia, con l’obiettivo di dare maggiore durevolezza all’immagine fugace impressionista, la sua attenzione è più rivolta verso Cézanne e Degas, invece di prediligere Monet. Dopo un periodo in cui aderisce al movimento futurista, se ne distacca per avvicinarsi ai grandi artisti italiani del Trecento e del Quattrocento come Giotto e Masaccio, in cui ammira la costruttività oggettiva.

Stile pittorico e influenze

Per Soffici, la pittura deve prediligere forme concrete, rigorose e il più possibile chiare per l’osservatore e con questa affermazione egli si pone in contrasto con tutta l’arte europea di fine Ottocento e di inizio Novecento. Con questo, non vuol dire che egli si collochi all’interno del realismo magico, cioè di quello stile pittorico che dipinge la realtà aggiungendovi elementi magici per cui, spesso i confini fra fantasia e realtà non sono ben definiti.

Egli vuole riprendere la rappresentazione del paesaggio e della figura umana in senso moderno, come avevano già fatto i Macchiaioli (Signorini e Fattori) il tutto filtrato attraverso l’esperienza pittorica degli Impressionisti e soprattutto di Cézanne. Le sue tele risultano così misurale, equilibrate, con pennellate sobrie, a volte più dense e a volte più leggere e rimettono in valore la tradizione pittorica toscana. In lui però non troviamo nulla di bozzettistico, nonostante la sua vicinanza al movimento artistico detto “Strapaese”, caratterizzato da un atteggiamento culturale chiuso e molto provinciale, collegato all’autarchia fascista. In sostanza, l’influenza fascista su Ardengo Soffici e soltanto molto esteriore e non incide in alcun modo sulla sua produzione artistica.

Descrizione di Santa Cristina

Fra le sue opere più conosciute, abbiamo Santa Cristina. Lungo un prato in discesa, a destra e a sinistra, sono collocati, in modo pressoché simmetrico, due covoni di fieno dall’aspetto dorato. In primo piano, abbandonati sull’erba scorgiamo dei tronchi di albero che segnano la linea di fuga, mentre nel centro sta pascolando un cavallo nero. In secondo piano, dopo alcuni alberi da frutto, si notano delle case i cui profili si stagliano contro le colline all’orizzonte. Il dipinto è importante per l’influenza di Cézanne per quanto riguarda le forme e dei Fauves per la scelta dei colori. Il modo cui il pittore tratta le superfici ci rimanda alla tecnica dei Macchiaioli.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Ardengo Soffici?
  2. Ardengo Soffici è stato un pittore, scrittore e critico.

  3. Qual è l'opinione di Soffici sul rapporto tra politica e arte?
  4. Soffici ritiene che il partito fascista dovrebbe preferire un'arte dell'equilibrio anziché imitare l'arte straniera.

  5. Quali artisti stranieri ha conosciuto Soffici a Parigi?
  6. Soffici ha conosciuto Picasso e Apollinaire a Parigi.

  7. Quali artisti italiani del Trecento e del Quattrocento ammira Soffici?
  8. Soffici ammira Giotto e Masaccio.

  9. Quali sono le caratteristiche principali delle opere di Soffici?
  10. Le opere di Soffici sono misurate, equilibrate e riflettono la tradizione pittorica toscana.

Domande e risposte