Concetti Chiave
- Al Salon del 1863, Manet fu tra gli artisti “rifiutati”, ma le proteste portarono alla creazione del “Salon des Réfusés”, dove espose tre opere.
- “Colazione sull’Erba” e “Olympia” furono opere controverse, che sfidarono le convenzioni accademiche con rappresentazioni realistiche e moderne.
- Manet fu una figura centrale tra gli artisti del gruppo Batignolles, influenzati dall'arte giapponese e dalle nuove tendenze artistiche.
- A partire dal 1874, Manet adottò tecniche impressioniste, come in “In barca ad Argenteuil”, caratterizzata da pennellate libere e colori luminosi.
- Le opere mature di Manet, come “Nanà” e “Il Bar delle Folies-Bergère”, bilanciano elementi impressionisti con composizioni strutturate e temi contemporanei.
Indice
Il rifiuto al Salon del 1863
Al Salon del 1863, che si tenne a Parigi, al Palazzo dell’Industria, la giuria rifiutò numerose opere considerandole inaccettabili. Manet faceva quindi parte dei “rifiutati” e veniva giudicato a causa del proprio uso del colore troppo indefinito e delle figure che sembravano ancora bozze. Le proteste che si ebbero in occasione del Salon furono così accese che Napoleone III dovette intervenire creando il “Salon des Réfusés”, una zona del Palazzo dell’Industria che raccoglieva tutte le opere contestate.
La colazione sull'erba e le critiche
Al “Salon des Réfusées” Manet espose tre quadri.
“Colazione sull’Erba” (1863):l’opera esprimeva l’intenzione dell’artista di allontanarsi dalla tradizione ed esprimersi liberamente; fu criticata per vari motivi: guardava a modelli della tradizione rinascimentale italiana ma contestualizzandoli in una situazione contemporanea, con i due uomini vestiti di abiti eleganti in compagnia di due donne, una nuda, una vestita in modo scomposto, in un bosco; il nudo era eccessivamente realistico e privo di significati allegorici;lo sfondo naturale era semplificato; i contrasti tonali erano eccessivi; mancava un disegno.
Manet partecipò anche ai Salons del 1864 e 1865.
Olympia e lo scandalo
“Olympia” (1863):l’opera suscitò uno scandalo ancora maggiore di quello provocato da “Colazione sull’Erba”. Ancora una volta, l’artista si era ispirato ad un modello tradizionale (la “Venere di Urbino” di Tiziano”) riproponendolo in chiave fortemente realistica e attuale: Venere è infatti sostituita da una prostituta dai lineamenti tutt’altro che idealizzati; alle sue spalle, una serva le mostra un mazzo di fiori regalato alla donna da un cliente. Alcuni elementi che suggeriscono che la donna raffigurata è una prostituta sono il nastrino al collo, l’orchidea fra i capelli e il gatto nero.
Il quadro esprime l’inclinazione di Manet agli accostamenti cromatici e ai contrasti chiaroscurali che quasi determinano l’annullamento del volume.
Il gruppo Batignolles e l'arte giapponese
Manet fu la figura attorno a cui si riunivano gli artisti del gruppo Batignolles in un caffè situato nella via da cui il gruppo di pittori (come Monet, Cézanne, Pissarro e il fotografo Nadar) prese il nome. Dopo il 1867 questi artisti cominciarono ad interessarsi all’ arte orientale, in particolare a quella giapponese, di cui ammiravano la raffinatezza nelle decorazioni e il decentramento del soggetto principale.
Ritratto di Emile Zola
“Emile Zola” (1868):nell’opera, che ritrae il letterato Zola, affiora questo interesse grazie alla presenza di un paravento giapponese e della stampa di un celebre artista giapponese che raffigura un lottatore di sumo. La stampa si affianca a una riproduzione dell’ “Olympia” dello stesso Manet (che Zola aveva difeso definendolo un capolavoro) e del “Trionfo di Bacco” di Velazquez. In questo ritratto la personalità di Zola emerge perlopiù dagli oggetti che lo circondano.
Manet e l'impressionismo
A partire dalla fine degli anni ’60 Manet cominciò a dipingere “en plain air”, adottando soluzioni compositive meno rigide rispetto alle opere precedenti. Tuttavia, elementi tipicamente impressionisti comparvero soprattutto intorno al 1874.
“In barca ad Argenteuil” (1874): è possibile notare che in quest’opera, in cui sono raffigurati un uomo che guida una barca a vela e una passeggera, le pennellate sono più libere, leggere e rapide. L’acqua costituisce uno sfondo monocolore ma luminoso, e le due figure si stagliano con colori accesi su di esso.
Le opere della maturità sono caratterizzate dall’unione fra l’attenzione agli schemi compositivi e lo stile impressionista.
Nanà e la prostituzione
“Nanà” (1877):L’opera è ispirata a un personaggio dell’ ”Assomoir” di Zola, la Nanà del titolo, e tratta un tema attuale, quello della prostituzione.
Da un lato, le pennellate rapide e libere sono tipiche dell’Impressionismo; dall’altro, l’artista si concentra sull’ equilibrio tra forme curve (lo specchio, il corpo della donna, la forma del divano) e rettilinee (il candeliere, la cornice sul fondo).
Il Bar delle Folies-Bergère
“il Bar delle Folies-Bergère” ( completato nel 1882):L’opera riproduce l’atmosfera vivace all’interno di uno dei bar parigini più frequentati. La composizione è a struttura triangolare. Si ha la figura di una giovane barista (l’inglese Suzon, che lavorava realmente nel locale) dietro la quale vi è uno specchio che riflette l’ambiente movimentato antistante la ragazza. Il questo modo, l’artista non solo amplia notevolmente lo spazio, ma offre anche due punti di vista allo spettatore: sullo sfondo, una rapida rappresentazione della scena realizzata attraverso uno stile impressionista; in primo piano, una precisa descrizione della ragazza e delle nature morte, che rimandano alle prime opere dell’artista.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo del "Salon des Réfusés" nella carriera di Manet?
- Perché "Olympia" di Manet ha suscitato scandalo?
- Come si riflette l'influenza dell'arte giapponese nell'opera "Emile Zola"?
- Quali caratteristiche impressioniste si notano in "In barca ad Argenteuil"?
- In che modo "il Bar delle Folies-Bergère" rappresenta l'evoluzione stilistica di Manet?
Il "Salon des Réfusés" ha permesso a Manet di esporre le sue opere rifiutate dal Salon ufficiale, come "Colazione sull’Erba", attirando l'attenzione e suscitando dibattiti sull'arte moderna.
"Olympia" ha suscitato scandalo perché rappresentava una prostituta in modo realistico, ispirandosi alla "Venere di Urbino" di Tiziano, ma senza idealizzazione, con elementi che suggerivano la sua professione.
Nell'opera "Emile Zola", l'influenza dell'arte giapponese è evidente attraverso la presenza di un paravento giapponese e una stampa di un lottatore di sumo, che mostrano l'interesse di Manet per l'arte orientale.
In "In barca ad Argenteuil", si notano caratteristiche impressioniste come pennellate libere e rapide, e l'uso di colori accesi che si stagliano su uno sfondo monocolore ma luminoso.
"Il Bar delle Folies-Bergère" rappresenta l'evoluzione stilistica di Manet attraverso una composizione triangolare che combina una scena impressionista sullo sfondo con una descrizione dettagliata della barista e delle nature morte in primo piano.