Concetti Chiave
- Maurice Utrillo, figlio di Suzanne Valadon, fu riconosciuto da Miguel Utrillo ma visse un'infanzia turbolenta, caratterizzata dall'alcolismo e da problemi legali.
- I primi dipinti di Utrillo, influenzati dall'impressionismo e creati a Montmartre, mostrano un uso distintivo dei colori, preludio al suo futuro stile artistico.
- Il "periodo bianco" di Utrillo (1909-1915) è noto per la rappresentazione malinconica di Montmartre, utilizzando una tecnica unica con colla e polvere di gesso.
- Nonostante la fama acquisita dopo il 1910, l'opera di Utrillo riflette la sua solitudine e l'emarginazione, con una rappresentazione visiva di muri invecchiati e scrostati.
- Dopo il matrimonio con Lucie Valore e il raggiungimento del benessere economico, l'ispirazione di Utrillo sembra diminuire, portandolo a una vita più ritirata e silenziosa.
Indice
Infanzia e giovinezza di Utrillo
Figlio naturale di Suzanne Valadon – il padre non è identificato con certezza – Utrillo fu riconosciuto nel 1891 dal pittore e scrittore spagnolo Miguel Utrillo, che, tuttavia, non mantenne i contatti, né con la madre né con il bambino. Studente turbolento, non fu in grado di continuare i suoi mediocri studi al college e non si adattò meglio ai vari mestieri che suo suocero, Paul Moussis, cercò di insegnargli.
Ma, soprattutto, affidato alle cure indulgenti della nonna, si lascia trascinare nel bere molto presto. Figura tipica di “pittore maledetto”, alcolizzato fin da bambino, compagno di bisbocce di Modigliani, fu arrestato più volte per violenze contro le cose e le persone e per schiamazzi, i suoi capricci erano preoccupanti e la sua salute era minacciata al punto che dovette subire il suo primo intervento di disintossicazione all'ospedale di Sant'Anna a diciotto anni. Quando se ne andò, sua madre lo costrinse a imparare a dipingere, sperando di tenerlo lontano dalla sua inclinazione per l'alcol. Nel 1903 a Montmagny o Montmartre, i primi dipinti di Utrillo, con colori contrastanti, si ispirano ad alcuni aspetti dell'impressionismo, senza ancora annunciare il notevole pittore che diventerà.Il periodo bianco e Montmartre
Può essere definito l’ultimo “cantore” di Montmartre, il quartiere dove era nato e vissuto, il quartiere che ha rappresentato in quasi tutti i suoi quadri con una struggente malinconia.
Il cosiddetto "periodo bianco", probabilmente il migliore, si estende dal 1909 al 1915 ed è caratterizzato da dipinti di uno stile molto particolare, dove il pittore trascrive le pareti biancastre di Montmartre collegando i suoi colori usando una miscela di colla e polvere di gesso. Sebbene Utrillo abbia iniziato a dipingere dalle cartoline, nessuno meglio di lui ha ripristinato il fascino vecchio stile dei vicoli della Butte, le sue case banali, i suoi cabaret e i suoi "storditori" (molte versioni del Latin agile). Paradossalmente, l'opera di questo artista "maledetto", nove volte internato per alcolismo, disprezzato da tutti, insultato, a volte picchiato nelle s****ttate, non è disperato; Solo a volte è preoccupato, con, alla fine, un barlume di speranza e sempre questa purezza dello sguardo di un bambino. Però, è anche vero che nelle sue vedute, Utrillo riversa la solitudine interiore (cfr. La belle Gabrielle o Impasse Cottin) e l’emarginazione di chi non riesce ad accettare gli altri e non è capace di farsi accettare. Pertanto, anche nel colore, si ha la sensazione di grigio con i muri che mostrano un intonaco invecchiato, scrostato e macchiato.
Riconoscimento e successo artistico
Già nel 1910, critici e scrittori erano interessati a Utrillo: Élie Faure, Octave Mirbeau; Francis Jourdain lo invitò al Salon d'Automne. La prima mostra privata del pittore ebbe luogo nel 1913. Utrillo ricorre ad una grafica sostenuta e rettilinea, poi anima i suoi vicoli, un tempo deserti, piccoli personaggi comici, soprattutto femminili, di cui accentuerà in seguito le proporzioni: busto corto, glutei voluminosi. Dopo la sua mostra nel 1919, divenne famoso e diventò libero da qualsiasi preoccupazione finanziaria.
Declino e ultimi anni
Sotto la supervisione della madre e di André Utter, che gli impediva di bere, quasi in clausura in rue Cortot o, dal 1923, nel castello di Saint-Bernard, nel dipartimento dell'Ain – i tre artisti avevano ciascuno il proprio studio lì – si impegnò in una produzione intensiva, che era la sua unica distrazione. Le sue mostre si susseguono. Serge de Diaghilev, nel 1925, e l'Opéra-Comique, nel 1948, gli commissionarono scenografie. Nel 1935, Utrillo sposò Lucie Valore, vedova di un banchiere belga e collezionista delle sue opere, Robert Pauwels. Con sua moglie, che divenne anche pittrice, si stabilì in una villa a Le Vésinet e visse nell'opulenza grazie al contratto che aveva con un mercante d’arte.
Eppure il suo genio sembra essere tramontato, come se il benessere gli avesse tolto gran parte dell'ispirazione. Utrillo smette di bere; Divenne pio: da qui non poche rappresentazioni di chiese nella sua opera. Ma, in preda alla prostrazione, si limiterà fino alla morte in un silenzio sempre più profondo.
Mentre in tutta Europa, si cerca il superamento della realtà con tanti movimenti di avanguardia (Fauvismo, Espressionismo, Cubismo, Astrattismo), Utrillo, nella sua scontrosità ed indifferenza, dipinge vedute cittadine. Tuttavia, non sono banali riproduzioni dal vero. Si tratta di interpretazioni di luoghi vissuti per tanti anni e ristudiati in laboratorio. La forza espressiva della sua solitudine, si viene via via a perdere con l’agiatezza economica fino a sfiorare il manierismo.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi anni di vita e le difficoltà di Maurice Utrillo?
- Come si caratterizza l'opera di Utrillo, in particolare il "periodo bianco"?
- Come è cambiata la vita di Utrillo con l'arrivo della celebrità?
- Quali furono le influenze e i temi principali nelle opere di Utrillo?
- Come si conclude la carriera artistica di Utrillo?
Maurice Utrillo, figlio di Suzanne Valadon, fu riconosciuto da Miguel Utrillo ma non mantenne contatti con lui. Ebbe un'infanzia turbolenta, con problemi di alcolismo precoce e difficoltà scolastiche e lavorative, che portarono a un intervento di disintossicazione a 18 anni.
L'opera di Utrillo è nota per la rappresentazione malinconica di Montmartre. Il "periodo bianco" (1909-1915) è caratterizzato da uno stile unico che utilizza una miscela di colla e polvere di gesso per trascrivere le pareti biancastre, esprimendo solitudine e purezza.
Utrillo divenne famoso dopo il 1919, liberandosi da preoccupazioni finanziarie. Sotto la supervisione della madre e di André Utter, si dedicò intensamente alla pittura, vivendo in opulenza con la moglie Lucie Valore, ma la sua ispirazione diminuì con il benessere.
Utrillo fu influenzato dall'impressionismo e rappresentò Montmartre con malinconia. I suoi dipinti riflettono solitudine e emarginazione, con un uso del colore che evoca muri invecchiati e grigi, nonostante la sua vita personale travagliata.
Nonostante i movimenti d'avanguardia in Europa, Utrillo rimase fedele alle vedute cittadine, che non erano semplici riproduzioni ma interpretazioni personali. Tuttavia, la sua espressività si affievolì con l'agiatezza economica, portandolo verso il manierismo.