L'eredità artistica di Auguste Rodin e la sua Porta dell'Inferno

La vita di Auguste Rodin

Auguste Rodin nacque a Parigi nel 1840 e morì a Meudon Nel 1917. Egli è principalmente riconosciuto grazie alle sue opere scultore, tra le opere più importanti ricordiamo l’opera scultorea della “porta Dell’inferno”. Nel 1880 L’artista Ebbe una commissione prestigiosa da parte del ministero delle belle arti, ovvero, la realizzazione di un’opera destinata al museo di arti decorative di Parigi che trattasse come tema principale il tema presentato da Dante nella Divina Commedia.

L’opera trova dunque la sua massima influenza dall’opera che Dante Alighieri scrisse, cioè la Divina Commedia. A differenza della visione dell’inferno che viene data nell’opera di Dante, l’artista decide attraverso quest’opera di rappresentare la illusione dell’amore e della dannazione. E l’artista considerò la porta dell’inferno come una sorta di laboratorio grazie al quale presero una via autonoma molte figure che divennero delle vere proprie opere.

Il pensatore e il bronzo

Il pensatore ad esempio, nella porta dell’inferno rappresenta la personificazione di Dante Alighieri ma una volta estrapolato dal contesto della porta dell’inferno, egli rappresentò un’allusione del genere umano che si trova in un momento di riflessione. La porta dell’inferno e realizzata in bronzo, uno dei materiali più utilizzato dagli artisti dell’epoca per la raffigurazione delle loro opere.