Concetti Chiave
- Il nazionalismo ha influenzato le esposizioni d'arte, celebrando artisti come simboli della storia nazionale, come nel caso di Michelangelo a Firenze nel 1875.
- Le celebrazioni per centenari di nascita e morte di grandi personaggi sono diventate frequenti, con mostre retrospettive dedicate anche ad artisti contemporanei.
- A Firenze, nel 1875, furono organizzate tre mostre per Michelangelo, con eventi spettacolari e partecipazione di reali, sebbene la maggior parte delle opere fossero calchi di gesso.
- La mostra di Rembrandt ad Amsterdam nel 1898, organizzata per l'incoronazione della regina, presentava opere disposte secondo criteri estetici anziché cronologici.
- Verso la fine del secolo, divenne comune organizzare esposizioni dedicate a gruppi di artisti, come quella dei primitivi fiamminghi a Bruges nel 1902.
Mostre e Nazionalismi
Il nazionalismo diventò una componente sempre più palese anche per determinare i contenuti e l’esistenza delle esposizioni d’arte temporanee, la conseguenza più evidente è che si realizzano mostre dedicate alle ricorrenze di artisti e intellettuali che vengono proposti come bandiere della storia nazionale, per esempio a Firenze nel 1875 vennero organizzati per due settimane eventi per il 400esemo anniversario della nascita di Michelangelo. Con il passare del tempo, questo genere di celebrazioni dedicati ai centenari di nascita e morte di grandi personaggi divennero sempre più frequenti, nel contempo si diffuse anche la moda di dare risalto alla scomparsa di pittori contemporanei con mostre retrospettive. Queste due attività non furono però associate fino al settembre 1875, con l’inaugurazione a Firenze di tre importanti esposizioni per commemorare la nascita di Michelangelo, già due anni prima infatti era stato costituito un comitato per i preparativi. L’inaugurazione di queste tre mostre fu un evento spettacolare a cui parteciparono anche diversi reali, si organizzarono anche decorazioni su strade e palazzi, costumi storici indossati dai rappresentati delle corporazioni cittadine, concerti, spettacoli e banchetti con lunghe conferenze e discorsi, nonostante sembra che l’unica era opera autentica fosse il David.Tutte le altre statue furono infatti esposte sotto forma di calchi di gesso, che provenivano nella maggior parte dei casi dall’estero. Vennero organizzate tre mostre e un convegno della storia dell’arte a casa Buonarroti con i disegni rimasti lì, negli archivi una mostra documentaria e nelle galleria dell’accademia sculture in cui l’unico originale è il David altri sono calchi o fotografia. Ad Amsterdam nel 1898 venne organizzata una mostra per Rembrandt per celebrare l’incoronazione della regina, vennero ottenuti prestiti da tutta Europa per poi essere disposti nel museo di Stedelijk, fondamentale fu la presenza di un capolavoro appena scoperto ovvero il cavaliere polacco, l’allestimento non rispetta i criteri cronologici ma per principi di natura estetica come la simmetria. Successivamente però, dato che cominciò ad apparire difficile per alcune nazioni trovare un proprio singolo maestro noto e produttivo al punto di garantire una mostra monografica, le splendide esposizioni che sul finire del secolo proliferarono in tutta Europa erano di solito dedicate a gruppi di artisti: ad esempio, nel febbraio del 1900 uno scrittore d’arte belga suggerì di organizzare a Bruxelles una rassegna per celebrare l’operato dei primitivi fiamminghi, idea che poi si concretizzò nel 1902 a Bruges.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto del nazionalismo sulle esposizioni d'arte temporanee?
- Come sono state organizzate le celebrazioni per il 400esimo anniversario della nascita di Michelangelo a Firenze?
- Quali furono le sfide affrontate dalle nazioni nel creare mostre monografiche alla fine del XIX secolo?
Il nazionalismo ha influenzato le esposizioni d'arte temporanee, portando alla creazione di mostre dedicate a ricorrenze di artisti e intellettuali come simboli della storia nazionale, come nel caso delle celebrazioni per Michelangelo a Firenze nel 1875.
Le celebrazioni a Firenze nel 1875 includevano tre mostre, decorazioni cittadine, costumi storici, concerti, spettacoli e banchetti, con l'unica opera autentica esposta essendo il David, mentre le altre erano calchi di gesso.
Alla fine del XIX secolo, alcune nazioni trovarono difficile individuare un singolo maestro noto e produttivo per garantire una mostra monografica, portando alla creazione di esposizioni dedicate a gruppi di artisti, come la rassegna sui primitivi fiamminghi a Bruges nel 1902.