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Concetti Chiave

  • Il movimento impressionista nacque a Parigi nel 1874, riunendo artisti come Monet, Renoir e Degas, uniti dal rifiuto delle convenzioni accademiche.
  • Gli impressionisti rivoluzionarono la pittura lavorando en plein air, catturando la luce naturale e i colori vivaci dei paesaggi e delle scene urbane.
  • Monet, definito "l'occhio dell'Impressionismo", concentrò la sua ricerca sugli effetti della luce e delle condizioni atmosferiche sui soggetti dipinti.
  • Nel ciclo "La Cattedrale di Rouen", Monet esplorò le variazioni di luce sulla facciata gotica, realizzando cinquanta versioni in diverse ore del giorno.
  • Monet utilizzò strati di pittura per esprimere i giochi di luce sulla cattedrale, creando una sequenza di immagini che esaltano l'edificio attraverso la sua magia luminosa.

In questo appunto sono riportare diverse informazioni sulla Cattedrale di Rouen. Si inizia analizzando la nascita del movimento artistico dell’impressionismo e la tecnica en plein air. A seguire viene introdotta la figura di Monet come massimo esponente dell’impressionismo tanto da essere definito “l’occhio dell’Impressionismo” ed infine vengono fornite informazioni sul dipinto “La cattedrale di Rouen” riportando alcune caratteristiche peculiari.

Indice

  1. Formazione del gruppo impressionista
  2. Tecniche e soggetti impressionisti
  3. Monet e la luce
  4. La cattedrale di Rouen
  5. Monet e la rappresentazione della luce

Formazione del gruppo impressionista

Il gruppo degli impressionisti si formò a Parigi nel 1874, in seguito a una mostra collettiva organizzata presso lo studio del fotografo Nadar.

Diversi per estrazione sociale e per idee politiche, gli impressionisti erano soliti riunirsi nei caffè per discutere di arte, cultura e politica. Oltre al pittore Claude Monet fecero parte del movimento Auguste Renoir, Gustave Cailebotte, Paul Cézanne, Edgard Degas, Alfred Sisley, Camille Pissaro e altri. caratteristiche e descrizione dell'impressionismoLi accomunava un sincero disprezzo verso le regole della pittura accademica che imponeva agli artisti di copiare modelli e lavorare negli atelier. Edgar Degas (1834-1917), ad esempio, assiduo frequentatore del mondo delle corse, del teatro e della danza, amava sperimentare sempre nuove tecniche e fu tra i primi a utilizzare la fotografia come un appunto visivo. Infatti nell’opera intitolata “Cantante di caffè-concerto con guanto”, l’interprete, la quale viene colta nel momento dell’acuto, come in uno scatto fotografico è illuminata dalla luce artificiale che rischiara il viso, il collo e addirittura l’interno della bocca spalancata.

Tecniche e soggetti impressionisti

Intorno al 1860, diversi artisti impressionisti cominciarono a dipingere sulla tela paesaggi, fiumi e ambienti incontaminati dall’uomo, cercando di riprodurre nel dipinto i colori e le forme degli oggetti che venivano accarezzati dalla luce naturale in un determinato istante. Gli artisti impressionisti nei loro dipinti decisero di non utilizzare i tipici colori usati nell’arte tradizionale fino a quel momento, ma cominciarono a dare spazio a colori chiari, luminosi e vivaci che permettevano di dipingere laghi al tramonto, increspature, giochi di luce ed ombre generati dalla natura.

Gli impressionisti rinnovarono il modo di dipingere lavorando en plein air, ovvero all’aria aperta, fuori dai tradizionali atelier. Amavano ritrarre la città moderna, i luoghi di divertimento e le località di villeggiatura lungo la Senna. Alfred Sisley (1839-1899) nel dipinto intitolato “Ponte a Villeneuve-la-Garenne” approfondì gli effetti e le variazioni prodotte dalla luce sull’acqua e nel cielo. Gli impressionisti, per poter lavorare “sul posto”, si servivano di un’attrezzatura essenziale: un cavalletto, un seggiolino pieghevole, tele di piccolo formato e colori a olio in tubetto.

Monet e la luce

Il rigore con cui Monet sviluppò la sua ricerca sui cambiamenti luminosi, resero la luce uno dei temi più cari agli impressionisti. Per Monet fu importante comprendere attentamente i cambiamenti atmosferici perché andavano a ripercuotersi sulla percezione del soggetto rappresentato. Per esempio, nel ciclo di Rouen la superficie in pietra subiva delle trasformazioni nel momento in cui veniva colpita dai raggi solari: a volte sembrava appesantita, fino a schiacciare lo spettatore con la sua solida mole, altre volte pareva smaterializzarsi. Se si affiancavano i dipinti si otteneva un’unica sequenza, partendo dall’alba fino al crepuscolo, suscitando un effetto visivo quasi cinematografico.

Grazie a Monet è nato il termine “impressionista” poiché il critico d’arte Louis Leroy, vedendo uno dei suoi primi quadri intitolato “Impressione, sole nascente” definì con disprezzo il suo modo di dipingere, rapido e istintivo, appunto “impressionista”.

La cattedrale di Rouen

Nel dipinto “La Cattedrale di Rouen” è stata raffigurata un’antica facciata dipinta in diverse ore del giorno e in diverse condizioni atmosferiche e di luce: nel pieno sole della giornata e con la luce del mattino che scava profonde ombre bluastre. Nelle tele i dettagli architettonici della cattedrale gotica di Rouen sono come corrosi dal colore e trasformati in una trama di luce. Anche l’inquadratura del soggetto passa dalla visione frontale alla visione scorciata, secondo le diverse posizioni in cui Monet decise di collocare le tele durante l’esecuzione. Claude Monet (1840-1926) non dipinse solo queste due versioni della cattedrale, ma ne realizzò ben cinquanta, nell’arco di due anni (1892-1893).

descrizione di storia dell'arte sull'impressionismo e sui suoi esponenti

Monet e la rappresentazione della luce

L’artista francese si interessò nella realizzazione plurima della cattedrale di Rouen, dipingendola in diverse fasi del giorno per riuscire a cogliere i diversi effetti luminosi. Il soggetto che Monet decise di rappresentare fu proprio un edificio in pietra reso dall’artista una struttura quasi magica grazie ai giochi di luce che la illuminavano durante le diverse ore del giorno. Per questo dipinto, Monet utilizzò strati massicci di pittura mescolati, dando in questo modo maggiore espressività al soggetto rappresentato. Il gioco di colori utilizzato dall’artista ha permesso di creare una sequenza di immagini luminose esaltando in questo modo l’edificio. Però riportare sulla tela la luce naturale era una pratica abbastanza complessa. Per risolvere questo problema, Monet cercò di trarre in maniera rapida le caratteristiche tipiche di una scena per poi concluderla in un secondo momento attraverso un bozzetto e il ricordo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del movimento impressionista?
  2. Il movimento impressionista si formò a Parigi nel 1874, in seguito a una mostra collettiva presso lo studio del fotografo Nadar, e includeva artisti come Monet, Renoir e Degas, accomunati dal disprezzo per le regole accademiche.

  3. In cosa consiste la tecnica impressionista "en plein air"?
  4. La tecnica "en plein air" consiste nel dipingere all'aria aperta, fuori dagli atelier, per catturare la luce naturale e i suoi effetti sui soggetti, utilizzando attrezzature essenziali come cavalletti e colori a olio in tubetto.

  5. Perché Monet è definito "l'occhio" dell'Impressionismo?
  6. Monet è definito "l'occhio" dell'Impressionismo per il suo rigore nella ricerca sui cambiamenti luminosi e la sua capacità di rappresentare la luce come tema centrale, influenzando la percezione dei soggetti nei suoi dipinti.

  7. Quali sono le caratteristiche del dipinto "La Cattedrale di Rouen"?
  8. "La Cattedrale di Rouen" di Monet è caratterizzata dalla rappresentazione della facciata in diverse ore del giorno e condizioni di luce, con dettagli architettonici trasformati in trame di luce e una sequenza di immagini luminose.

  9. Come Monet ha affrontato la complessità di dipingere la luce naturale?
  10. Monet ha affrontato la complessità di dipingere la luce naturale utilizzando strati massicci di pittura e creando bozzetti rapidi per catturare le caratteristiche di una scena, completandola successivamente attraverso il ricordo.

Domande e risposte